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Niente spegne il cannone del Gianicolo

di | 2021-01-10T13:32:46+01:00 10-1-2021 6:00|Attualità, Sezione 1|1 Comment

ROMA – Per raccontare le bellezze e le tradizioni romane non basterebbe nemmeno un’intera enciclopedia dedicata esclusivamente alla Città Eterna. Alcune di queste però rappresentano dei veri e propri passaggi obbligati per i romani e vanno fatte almeno una volta nella vita. Tra le tante spicca sicuramente la caratteristica Passeggiata al Gianicolo, il colle romano dal quale è possibile godere di uno dei panorami più suggestivi e romantici di tutta Roma e soprattutto si può assistere tutti i giorni, con qualsiasi tempo ed in qualsiasi stagione, allo sparo a salve del cannone a mezzogiorno in punto.

Roma vista dal Gianicolo

Per arrivare al Gianicolo con lo scopo di assistere a questo particolare evento si può salire a piedi o in auto da Trastevere e dopo qualche tornante ci si trova di fronte alla meraviglia della Fontana dell’Acqua Paola, che in pochi conoscono per il suo nome originale ma se proviamo a chiamarla ”er Fontanone” allora è chiaro a tutti di quale monumento si sta parlando. Voluta espressamente da Papa Paolo V Borghese, sfruttando l’architettura ingegnosa del restaurato Acquedotto Traiano, la Fontana dell’Acqua Paola era in grado trasportare acqua purissima direttamente dalle sorgenti del Lago di Bracciano fino alla riva destra del Tevere per garantire autonomia idrica alla zona dei quartieri di Trastevere, Borgo ma soprattutto del Vaticano e dei suoi curatissimi giardini.

La Fontana è stata costruita utilizzando preziosi marmi provenienti dal Tempio di Minerva e dall’antica Basilica di San Pietro che insieme agli stemmi della famiglia Borghese, presenti e ben visibili in tutta la costruzione, conferiscono all’opera tutta la magnificenza di un autentico capolavoro. Non a caso il film La Grande Bellezza, diretto da Paolo Sorrentino e vincitore del Premio Oscar come Miglior Film Straniero del 2014, si apre proprio con le straordinarie immagini dell’affascinante Fontanone.

Il Fontanone del Gianicolo

Proseguendo ancora si oltrepassa Porta San Pancrazio e attraverso un viale alberato, arricchito con le sculture degli eroi garibaldini e della Repubblica Romana (in tutto il colle se ne contano 84), si giunge sulla piazza dedicata a Giuseppe Garibaldi e alla sua imponente scultura equestre sotto la quale capeggia la scritta “O Roma o Morte”. Nelle vicinanze anche il monumento che raccoglie i resti mortali di Anita Garibaldi voluto e realizzato dal governo Mussolini nel 1932. Di fronte alla statua dell’Eroe dei due Mondi si apre la balconata da dove è possibile ammirare tutta Roma nella sua maestosità. Dal Pantheon al Campidoglio, dall’Altare della Patria al Colosseo e a perdita d’occhio lo sguardo spazia ammirato senza ostacoli fino allo sfondo dei paesi dei Castelli Romani.

Proprio lì sotto tutti i giorni avviene il tradizionale sparo di cannone, naturalmente a salve, che segna il mezzogiorno con precisione assoluta. Il rito si ripete dal 1847 per volere di Papa Pio IX che voleva uniformare con questo segnale l’ora ufficiale, tutti i giorni a mezzogiorno in punto, con il suono delle campane delle chiese di tutta Roma in modo che non suonassero più secondo l’orario dell’orologio di ogni singolo sagrestano. Inizialmente il cannone fu posizionato a Castel Sant’Angelo poi venne spostato a Monte Mario fino a trovare la collocazione definitiva il 24 gennaio 1904 sotto il Belvedere del Gianicolo.

Non si hanno notizie del tipo di cannone utilizzato fino a quel momento ma dall’agosto del 1904 fu utilizzato un pezzo dell’Artiglieria del Regno d’Italia impiegato anche per aprire la breccia di Porta Pia. Da allora la tradizione dello sparo è stata interrotta solo nel periodo della guerra a causa degli eventi bellici per poi riprendere definitivamente in occasione del giorno del Natale di Roma il 21 aprile del 1959. Attualmente viene utilizzato un obice derivato della Seconda Guerra Mondiale.

Per i turisti e per i romani lo sparo a salve del cannone che indica mezzogiorno esatto ha sempre un fascino e un richiamo straordinario. Torneremo presto a passeggiare nelle vie e nei luoghi che rappresentano la storia di Roma ad ammirarne la bellezza e ad assistere dal vivo anche a questa particolare tradizione che neanche il Covid-19 è riuscito a fermare.

Paolo Paglialunga

One Comment

  1. Tiziana 10 gennaio 2021 at 11:25 - Reply

    Quanti ricordi per tanti,in questo articolo .Grazie

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