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Il Corsaro, performance di assoluto prestigio

di | 2022-05-15T07:14:48+02:00 15-5-2022 6:35|Sezione 8, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Si esibì debuttando al Teatro dell’Opera col balletto “Il Corsaro” nel 2020, la danzatrice georgiana Maia Makhateli, oggi prima ballerina del Royal Ballet di Londra: e lì finì il suo incarico all’Opera, stroncato dalle subitanee norme sanitarie di lotta al coronavirus, che vietarono gli assembramenti nei teatri. Ma ormai siamo nel 2022, e la stagione lirica del Teatro dell’Opera, pienamente attivata, ha allestito nuovamente “Il Corsaro” (anche con la Makhateli), che il pubblico ha apprezzato moltissimo e che resterà in scena fino a domenica 15 maggio.

Marianela Nùnez

Alekxei Balkan, direttore d’orchestra

Il coreografo spagnolo José Carlos Martínez, ingaggiato anche nel 2020, si è trovato a tu per tu con un’opera ottocentesca, musicata da più artisti – Adolphe-Charles Adam, Cesare Pugni, Léo Delibes, Riccardo Drigo – e rielaborata da più coreografi: da Decombé a Londra, da Mazilier a Parigi nel 1856 (la coreografia più praticata), da Perrot-Petipa a Parigi nel 1863, dalla Vaganova nel 1931 e da Vinogradov nel 1977 ripreso nel 1998 in USA, dal Bolshoj col “Corsaro” di Ratmansk e Burlaka nel 2007, al Teatro dell’Opera nel 2008 col “Corsaro” di Khomyakov, infine nel 2020 con quello coreografato in prima assoluta da Martìnez, e interrotto  dopo il debutto.

L’argomento, il cui libretto di V. De Saint George e Joseph Mazilier è tratto da “The Corsair” di G.G.Byron, ha carattere romantico e orientalizzante, segue le vicende del corsaro Conrad e della schiava Medora, che si amano, ma vengono separati dal Pascià che compra Medora: Conrad riesce a riaverla tramite il mercante di schiavi Lankedem e l’aiutante Birbanto, che però con la forza del denaro la rendono al Pascià. Conrad coi corsari fa allora incursione nel Paradiso del suo harem, riportando Medora al suo amore. Ancora un dramma: il naufragio della nave corsara, da cui escono incolumi gli innamorati, finalmente davvero uniti per sempre.

Una scena de “Il Corsaro”

Trascelti con acume i protagonisti, l’argentina – ora al Royal Ballet  di Londra – Marianela Nùñez, una Medora dalla strana e stupenda dolcezza di gesti ed espressività, e il russo Vadim Muntagirov – anch’egli al Royal Ballet – ricco di scattante e imprevista gestualità, in una drammaturgìa molto intricata, ma che l’ottimo coreografo ha resa fluida, leggibile e anche tesa drammaticamente, specie nella scena della caverna dei Corsari. Egli ha mantenuto poi il risalto alle parti solistiche e ai duo previsto dall’originale ottocentesco, che infatti aveva attribuito ai momenti d’insieme del corpo di ballo massimo valore descrittivo.

L’altra coppia di artisti ospiti era poi formata dalla predetta georgiana Mikhateli e da Jacopo Tissi, unico italiano da poco divenuto primo ballerino al Bolshoj: ma va dato rilievo anche alla coppia Susanna Salvi e Alessio Rezza, a Elena Bidini (la donna di Lankedem, Walter Maimone) e comunque a tutto il valido corpo di ballo. Bellissimi i costumi di Francesco Zito, e soprattutto completa di ogni dettaglio musicale la direzione d’orchestra dell’ucraino Alexei Baklan. Successo grande tributato dal numerosissimo pubblico.

Paola Pariset

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