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Leomporra, solo bar? No, enoteca di qualità

di | 2022-04-17T18:59:07+02:00 17-4-2022 6:05|Attualità, Sezione 2|0 Commenti

PESCOROCCHIANO (Rieti) – Una storia di famiglia, di lavoro, di fiducia, che di questi tempi ci fa sperare in un futuro ancora possibile e che può essere un esempio da seguire soprattutto per i giovani, in un mondo alla rovescia, tra guerre, pandemie, disoccupazione, incertezze. Con i piedi nella tradizione, la famiglia Leomporra guarda avanti e chissà cosa direbbe oggi nonno Aristide. Fu lui che nel 1953, appena sposato, trasformò una vecchia stalla di proprietà in un bar tabaccheria enoteca a Sant’Elpidio, piccola frazione del comune di Pescorocchiano (2200 abitanti) in un territorio, il Cicolano, nella valle del Salto, che oggi ne conta 10500 circa.

Aristide ebbe coraggio: appena dieci anni prima era stata allagata la Valle del Salto con la costruzione della diga per la produzione di energia elettrica e già molte persone, con l’allagamento delle terre coltivabili e la ricostruzione a monte di paesi sommersi dalle acque, presi quei pochi soldi di indennizzo che diede lo Stato, si trasferirono in città dando inizio a uno spopolamento che ancora oggi, nelle aree interne, è continuo e preoccupante. Lo spopolamento porta a una riduzione dei servizi innestando un circolo vizioso: nel Cicolano non ci sono industrie, ma in compenso l’aria è pulita e sana e ad averci i servizi, con la vicinanza a Roma, si potrebbe lavorare anche da casa, immersi nel verde dei boschi. Durante il lockdown molti hanno riscoperto i piccoli centri, ma serve una adeguata copertura di rete e telefonia mobile.

Guardando avanti Aristide si divise tra l’attività del bar di cui è sempre stato orgoglioso e quella di calzolaio: accanto al bar si vendevano e si riparavano scarpe. Nel 1953 non c’era ancora la superstrada che pochi anni dopo avvicinò la città, ma isolò le piccole frazioni e davanti al bar al centro della frazione, passavano e si fermavano i camion che portavano ad Avezzano le barbabietole da zucchero raccolte nella piana reatina. Il piccolo bar caffetteria era, ed è ancora oggi, un punto di riferimento, mentre intorno la società e il paesaggio piano piano cambiano. Negli anni, il figlio Pietro affianca Aristide, mantiene l’attività di calzolaio e continua e girare per le fiere di paese, che un tempo erano molto attese, occasione di aggregazione e di acquisti, dove non c’erano (e ancora oggi non ci sono) grandi attività commerciali.

Nei piccoli paesi i luoghi di socializzazione erano e ancora oggi sono i bar, le fontane dove si lavavano i panni e si prendeva l’acqua, le parrocchie e al bar Leomporra l’atmosfera era quella giusta (chissà quante storie potrebbero raccontare quelle vecchie mura, se potessero parlare), soprattutto quando Pietro lo trasformò piano piano in un locale di livello, non più solo il bar del paese, ma punto di ritrovo e di riferimento di tutta la zona. Nel 2003 chiude l’attività di calzolaio, dedicandosi solo al locale, concentrandosi sull’enoteca e nel 2009 il figlio Cesare durante l’estate lo aiuta, giusto per guadagnarsi la famosa ‘paghetta’, prendendo contatti con altri locali ad Avezzano, a L’Aquila per vendita di bevande all’ingrosso, senza coinvolgersi troppo nell’attività di famiglia, ma facendo intanto esperienze e conoscenze.

Nel 2019 Pietro viene a mancare prematuramente e Cesare (31 anni), pur durante la pandemia e il lockdown sopraggiunti pochi mesi dopo, prende le redini, raccoglie il testimone della staffetta familiare, deciso a mantenere lo standard dando una impronta di modernità, aiutato dalla sorella Marta (23 anni) e da mamma. C’è anche la sorella Roberta che non lavora nel bar, ma è sempre presente e incoraggiante. Il bar organizza serate musicali live e di intrattenimento con artisti anche del territorio, cocktail, serate di degustazioni e a piccoli passi aumentano le etichette di pregio, sempre più selezionate, di vini italiani e esteri, bianchi, rossi, rosati, champagne e prosecco, distillati e grappe barricate, bottiglie personalizzate e nella piccola nicchia, tra scaffali di bottiglie e tavolini, la vecchia vespa di papà, il suo volto sorridente, ricordi e trofei.

Cesare piano piano alza sempre di più l’asticella e in questi giorni ha aperto un sito internet (con la consulenza di un amico, senza richiedere finanziamenti) per vendita online di bottiglie pregiate: consegna gratuita in giornata nei comuni di Fiamignano, Pescorocchiano, Borgorose, Petrella Salto con mezzo proprio, entro 48 ore in tutta Italia con il corriere espresso (8 euro, gratuita oltre i 69 euro). Grandi marche hanno imbottigliato bottiglie personalizzate per il bar Leomporra, che è rimasto sempre sotto la stessa famiglia ed è lo specchio dei cambiamenti della società e dei luoghi, mantenendo il legame con il passato. La staffetta ha tutta l’aria di continuare negli anni: c’è già un altro piccolo Leomporra figlio di Cesare che oggi ha due anni. Nel sito www.caffeleomporra1953.it è possibile scegliere le ordinazioni e conoscere la storia di famiglia.

Francesca Sammarco

Nell’immagine di copertina, i fratelli Leomporra: Marta, Roberta e Cesare

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