/, Sezione 7/Icam, dove “Le madri non dormono mai”

Icam, dove “Le madri non dormono mai”

di | 2022-09-29T18:40:37+02:00 2-10-2022 6:30|Cultura, Sezione 7|0 Commenti

RIETI – “Un’estate in cerca d’autore”, rassegna letteraria ideata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rieti e dalla Biblioteca Paroniana, realizzata con il contributo del Consiglio Regionale del Lazio. Al polo culturale Santa Lucia di Rieti lo scrittore Lorenzo Marone (protagonista nel 2016 del “Premio Letterario Città di Rieti” con “La tentazione di essere felici”), moderato da Francesca Dominici referente della Biblioteca, ha presentato il suo ultimo libro “Le madri non dormono mai” (ed. Einaudi), scritto dopo la visita all’Icam di Lauro in provincia di Avellino (Istituti di custodia attenuata per detenute madri, istituiti nel 2011, sono 5 in tutta Italia: Torino, Milano, Venezia, Cagliari e Lauro), fatta insieme a Paolo Siani, medico pediatra e deputato in Campania, vicepresidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.

Lorenzo Marone

Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso nel 1985 dalla camorra, ha presentato un disegno di legge per chiudere gli Icam e potenziare le case famiglia protette, l’unico luogo dove possano vivere i bambini, figli delle madri condannate. La sua proposta prevede l’obbligo del finanziamento dello Stato, introducendo alcune modifiche al codice di procedura penale per rendere possibile la detenzione negli Icam solo in presenza di “esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”. La proposta è stata accolta (con la legge di bilancio 2020 il governo aveva stanziato 4,5 milioni per il triennio 2021-2023), ma con la caduta del Governo Draghi tutto si è fermato, mentre l’Unione Europea ci ha già bacchettato per i nostri ritardi. Gli Icam sono strutture dedicate esclusivamente a donne con figli fino a 6 anni, età che sale a 10 se la pena è definitiva.

E dopo? La legge di 11 anni fa ha previsto anche le case di famiglia protette, senza però indicare alcun onere per lo Stato. Per questo le case famiglia in tutta Italia sono solo due: la casa di Leda a Roma e l’associazione Ciao a Milano. La ministra Cartabia aveva dichiarato in commissione infanzia, che con questa disponibilità finanziaria si apre una possibilità in più: “Spetta ora alle Regioni e agli Enti locali farsi carico di concrete iniziative nel settore dell’accoglienza delle detenute-madri”. Grandi assenti, dopo la politica e lo Stato, sono i padri. L’autore si è messo in ascolto, dando voce a chi non ne ha, a chi è in cerca del proprio riscatto e ha visto persone di diverse etnie e culture. Mette i brividi pensare che la prima parola pronunciata da un bambino nato in un Icam è “apri”: ci sono spazi comuni, le madri possono cucinare autonomamente, gli agenti non sono in divisa, ma le sbarre alle finestre e alle porte ci sono. Nell’età scolare i bambini vengono portati a scuola con un pulmino e poi ricondotti “a casa”, se di casa si può parlare.

I protagonisti principali del libro sono Diego e sua madre: due vite fragili tra altre vite fragili. E’ un romanzo corale, in cui ci si interroga sul significato di libertà, considerando anche che ognuno di noi è prigioniero a modo suo. Lo scrittore nella stessa giornata ha visitato il carcere circondariale di Rieti, che è stato coinvolto con la formula della doppia presentazione del libro, portando la lettura nel carcere, favorendo occasioni di incontro e interazione per i detenuti. A pagina 2 il libro è dedicato “a chi, prigioniero per nascita s’inventa il modo d’essere libero” e a pagina 3 nell’epigrafe, una citazione da “Ti con zero” di Italo Calvino: “L’unico modo di sfuggire alla condizione di prigioniero è capire com’è fatta una prigione”.

Nel raccontare la storia di Diego (nove anni) e sua madre Miriam, Marone racconta un mondo sconosciuto a chi è “fuori” e si interroga su cosa significhi davvero essere liberi o prigionieri. Il piccolo Diego non ha difese per affrontare il mondo del quartiere napoletano in cui è cresciuto: i suoi coetanei lo hanno sempre preso in giro per i piedi piatti, gli occhiali, la pancia. Ma questo ora non ha più importanza, c’è qualcosa di più grande dopo l’arresto della madre e il trasferimento nell’Icam. Un raggio di speranza si può accendere anche qui: imprevedibilmente il ragazzino acquista sicurezza in sé stesso e si fa degli amici; trova una sorella nella dolce Melina, che trascorre il tempo riportando e collezionando su un quaderno le “parole belle”, guardie e volontari gli vogliono bene e lui cura di più il suo aspetto. Anche l’indomabile Miriam si accorge con commozione dei cambiamenti del figlio, si fa trascinare dal suo entusiasmo, si apre a lui e all’umanità sconfitta che la circonda.

Diego però non ha l’età per rimanere a lungo nell’Icam e dovrà presto tornare fuori. Ma tornare nel quartiere, l’essere diventato più forte e più pronto, potrebbe non bastare: “A suo figlio Miriam l’aveva cresciuto senza amore e lacrime, come a mostrargli la vita da tenere, per temprarlo, ché per l’educazione ricevuta lei s’era convinta, lo sappiamo, che il poco di tutto corrobora lo spirito, e che sofferenza e cicatrici ti fanno la pelle corazza. Era il suo modo di proteggerlo”.

Lorenzo Marone è nato a Napoli nel 1974, i suoi libri sono tradotti i 17 lingue. Ha scritto “La tentazione di essere felici” (premio Stresa e Premio Scrivere per amore nel 2015, premio Caffè corretto città di Cave nel 2016, che ha ispirato il film “La tenerezza” diretto da Gianni Amelio), “La tristezza ha il sonno leggero” (Premio Como nel 2016 da cui è stato tratto il film omonimo), “Magari domani resto” (Premio selezione Bancarella 2017), “Un ragazzo normale” (Premio Siani 2018), “Tutto sarà perfetto, “La donna degli alberi” (dopo un anno trascorso da solo in montagna), Premio Prata 2021 e il saggio “Cara Napoli”. Per Einaudi ha pubblicato “Inventario di un cuore in allarme nel 2020 e nel 2021 il racconto “Il bosco di là”, all’interno della collana “Il bosco degli scrittori”. Ha una rubrica domenicale “I granelli’ su ‘La Repubblica di Napoli” e collabora con “Tuttolibri”.

Francesca Sammarco

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi