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Hydra, piccola isola paradiso di tranquillità

di | 2022-08-25T13:18:11+02:00 28-8-2022 6:15|Sezione 4, Viaggi|0 Commenti

MILANO – “L’acqua è la sostanza da cui traggono origine tutte le cose; la sua scorrevolezza spiega anche i mutamenti delle cose stesse”: così il filosofo e matematico greco Talete fondava le sue teorie sul principio che tutte le cose traggono origine dall’acqua. Ed esiste proprio in Grecia un’isola che custodisce il nome dell’acqua: Hydra. Piccola, anzi piccolissima, lunga 20 km e larga 6, superficie è di 52 km², con 55 km di coste, Hydra è un mondo a sé. Aristocratici e ricchi borghesi ateniesi approfittando della vicinanza con la capitale, costruirono qui la loro dimora estiva. Atmosfera chic che ha continuato negli anni ad attirare vip e celebrità: l’armatore Onassis, Sofia Loren (che girò nel 1957 il film “Il ragazzo sul delfino”), Mike Jagger dei Rolling Stones, Leonard Cohen (cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese), fino a Melina Mercouri (attrice, cantante e politica amata alla follia in tutta la Grecia).

Ad appena un paio d’ore da Atene, Hydra è un paradiso di tranquillità dove è assolutamente vietato circolare in auto. E quindi tutto prende ritmo lento, come una volta: i percorsi sono a piedi, in bicicletta o con l’asino. Ideale per chi ama praticare l’attività sportiva e dimenticare i problemi della città, i rumori, il traffico e godere di cose semplici come un tramonto, le onde del mare. L’isola ha una personalità unica, si trova nel Peloponneso, i cui mercanti hanno contribuito a renderla una delle grandi potenze navali del Mar Mediterraneo nei tempi moderni. La si raggiunge in taxi boat meglio conosciuto degli abitanti dell’isola “delfino volante dal Pireo”.

Hydra ha un lungomare che forma un magico ferro di cavallo, semicerchio perfetto dove piccoli negozi di artigianato convivono in perfetta armonia con sgarrupati minimarket, caffè, taverne dove si mangia naturalmente pesce. Un porticciolo dove per essere felici basta un dehor in cui sedersi indefinite ore a leggere, magari di storia passata per scoprire di quando gli italiani venivano da queste parti a supportare la rivoluzione. Lo scenario è reso ancora più speciale dalla montagna: domina il monte Eros (592 m s.l.m.) e la costa prevalentemente rocciosa, abbraccia e protegge il paese, concentrandolo in una baia intima e cristallina. I parcheggi non esistono e sono sostituiti da asinelli al laccio; non c’è nessuna strada dove andare, giusto un po’ di vicoli pieni di bouganville bianche, viola, fucsia e blu.

Lunghe passeggiare verso i sentieri panoramici, guardando il mare verso destra per Mandraki, sulla sinistra, per trovare le spiagge più belle come Vlychos e Plakes oppure farsi portare in caicco, in questo caso si andrà anche molto più lontano. Il clima è mediterraneo, con venti prevalenti che soffiano da nord. Leggendario è il numero di chiese sparse tra l’odorosa macchia mediterranea e interessanti monasteri ortodossi, molto panoramici, raggiungibili a piedi o a dorso di mulo. La vita da spiaggia è probabilmente la cosa più rilassante stando a Hydra e tra le spiagge più belle dell’isola ci sono Bisti (più vicina, più piccola e ricca di vegetazione) e Agios Nikolaos (più grande e raccolta); l’acqua qui è sempre calma ed il suo colore è incredibile. Entrambe le spiagge si presentano con sassi bianchi e sono accessibili solo via mare. Particolare è, ogni anno, la settimana prima di Pasqua quando si organizza l’Hydra Trail Event, la vera finale di Champion’s League dell’isola in cui si cimentano i migliori runners di Grecia e i più forti ragazzi locali. Ci sono due spettacolari percorsi, uno di 14 km e uno di 26, dove si raggiunge anche la cima del Monte Eros. Si correrà per oltre 3 ore tra antichi monasteri, oliveti, a fianco di spiagge bellissime, per poi arrivare su quel magico ferro di cavallo, tra due ali di folla festante.

Nell’interno dell’isola (ad Episkopi) sono state trovate tracce di frequentazione risalenti al neolitico. Nell’antichità fu sede di uno stanziamento miceneo: in quest’epoca, secondo lo storico greco Erodoto, fu sede del popolo dei “Driopi”, che praticavano agricoltura, pesca e pastorizia. Oggi Hydra ha appena 2.000 abitanti. Si presuppone che uno dei principali ostacoli per il popolamento fu determinato dalla scarsità di acqua. Nel XVIII secolo ebbe un grande sviluppo la sua flotta commerciale e agli inizi del XIX secolo l’isola aveva una popolazione di 27.000 anime e una flotta di 150 navi. A quest’epoca risale la costruzione delle più importanti residenze, proprietà dei ricchi armatori, edifici in pietra a tre o quattro piani (lo sviluppo in altezza era reso necessario dalla pendenza del terreno).

Nel 1802 fu inviato come governatore George Dimas Boulgaris che combatté i pirati e contribuì allo sviluppo economico dell’isola. Durante le guerre napoleoniche furono le navi di Hydra a rifornire la Francia e la Spagna, rompendo il blocco inglese. L’entrata in rivolta contro il governo ottomano fu dichiarata il 16 aprile 1821 e la popolazione contribuì attivamente alla lotta per l’indipendenza greca contro i Turchi (1821-1829) in particolare con la sua flotta. Durante il XX secolo si sviluppò la pesca e la raccolta delle spugne, attività che in seguito declinò. Fino a quest’epoca si ricavava l’acqua dai pozzi, ma questi si prosciugarono in seguito a un’attività sismica intorno alla metà del secolo e attualmente l’acqua deve essere importata dalla terraferma.

A partire dagli anni ’50 si registrò un forte sviluppo turistico, sia per la sua vicinanza alla capitale Atene, sia a causa della completa mancanza di automobili o motociclette (i trasporti sono effettuati per mezzo di asini e muli). L’intera isola è considerata monumento nazionale e poiché qualsiasi alterazione agli edifici deve essere autorizzata, queste limitazioni hanno permesso che mantenesse intatto il suo carattere. La popolazione si concentra sulla costa nord-occidentale, dove si trova anche il maggiore centro abitato, che è anche il porto principale e sede vescovile. Le case si dispongono ad anfiteatro intorno al porto, difeso alle due estremità da due bastioni dotati di cannoni. Al centro del porto si trova chiesa della Dormizione (chiamata anche “il Monastero”), la cattedrale di Hydra, costruita nel 1648 e ricostruita nel 1774 dopo essere stata distrutta da un terremoto nel 1750. Presso la chiesa c’è il piccolo “Museo ecclesiastico e bizantino”, ospitato nell’antica prigione.

Sul lato sinistro del porto, verso nord-est, l’antica polveriera ospita attualmente le autorità portuali. Poco oltre si trova il “Museo storico” (fondato nel 1918 e dal 1952 di proprietà statale, ricostruito nel 1972, che ospita cimeli delle guerre balcaniche e delle due guerre mondiali, costumi tradizionali, polene di navi e una galleria di dipinti storici). La casa della famiglia Tsamados ospita l’Accademia nazionale della marina mercantile. Sul lato opposto, la casa della famiglia Tompazi ospita la Scuola delle Arti. Sulla strada che sale dalla cattedrale si trova la casa di Lazaros Kountouriotis, costruita nel XVIII secolo e aperta alla visita. La strada conduce al quartiere di “Kiafa”, la parte più antica della città. Circa 1 km verso sud-ovest si trova il villaggio di Kamini e poco oltre quello di Vlychos, mentre verso nord-est si arriva alla baia di Mandraki, che durante la guerra per l’indipendenza era utilizzata come porto militare. Verso sud-ovest, più lontano si trova l’insediamento di Molos, raggiungibile solo dal mare, e nell’interno quello di Episkopi. All’estremità sud-orientale dell’isola si trova la spiaggia di ciottoli di “San Nicola”.

Di particolare rilevanza sono i festeggiamenti della Settimana Santa, durante la Pasqua ortodossa, a Kamini, quando il venerdì santo si tiene la processione degli “Epitaffi”, baldacchini fioriti che simboleggiano il trasporto del Cristo e realizzati da ciascuna delle parrocchie. Nella spiaggia del villaggio di Kamini, i ragazzi vestiti con i costumi tradizionali che trasportano il cosiddetto “Epitaffio”, per la benedizione, si spingono dentro il mare, immersi fino al collo, una cerimonia in onore ed in ricordo dei marinai lontani da casa. Il sabato santo a mezzanotte si festeggia la Resurrezione di Cristo con grandi botti e la domenica di Pasqua alla sera si accende il tradizionale rogo di Giuda: sul porto un pupazzo raffigurante il traditore viene acceso sparandogli contro con vecchi fucili. Nel fine settimana vicino al 21 giugno si tiene la rievocazione storica della “Miaoulia”, in onore dell’ammiraglio Miaoulis, un importante personaggio della rivolta contro i Turchi del 1821. Il 14 novembre si festeggia san Costantino martire, nella chiesa costruita sulla casa di Kiafa dove aveva abitato il santo.

Un piccolo mondo antico tutto da scoprire ma da preservare per l’eterna semplicità della vita, fuori dal mondo frenetico fatto di routine e futilità.

Claudia Gaetani

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