PALESTRINA (Roma) – Lo scorso 11 gennaio è stato aperto ufficialmente l’Anno palestriniano con il concerto del Coro dell’Università del Minnesota nella cattedrale di Sant’Agapito. Ricorre quest’anno, infatti, il Cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, anche se il giorno della sua nascita è sconosciuto, perché gli archivi sono andati perduti. Palestrina, la cittadina a circa quarantina di chilometri da Roma, sarà la location per il 2025, di appuntamenti ed eventi organizzati dalla Fondazione intitolata al grande compositore. Preziosa la supervisione del Comitato per le celebrazioni istituito dal Ministero della Cultura.
Giovanni Pierluigi da Palestrina senza dubbio è una fondamentale figura della musica sacra, oltre ad essere considerato uno dei più illustri compositori del Rinascimento. La sua musica risuona di sentimenti veri e profondi che portano a Dio, inizia ad avvicinarcisi già dal 1537, come fanciullo cantore nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Anni dopo, nel 1544, viene nominato organista e maestro di canto del duomo di Palestrina. Dal suo matrimonio con Lucrezia Gori, ebbe tre figli, Rodolfo, Angelo e Iginio, anche loro musicisti. Papa Giulio III lo incarica di diventare maestro della cappella Giulia a Roma, ma poi qualche anno dopo, lo lascia, in seguito alla nomina a cantore nella cappella Sistina. Insieme ad altri due musicisti viene licenziato dal Papa, perché non erano celebri, Palestrina comunque riesce ad ottenere la carica di maestro di cappella di San Giovanni in Laterano, succedendo ad Orlando di Lasso.
Nel 1580, alla morte della moglie di due figli decide di farsi i preti, per poi invece cambiare idea e sposarsi con una ricca vedova, Virginia Dormoli, proprietaria di un negozio di pelliccerie. Il resto della sua vita lo occupa dedicandosi alla composizione ed alla pubblicazione delle sue opere. È considerato il princeps musicae (principe della musica), come è scritto sulla sua bara, e viene sepolto sotto la cappella Nuova in San Pietro. La gran parte delle sue composizioni sono di musica sacra: più di 100 messe, due Stabat Mater, oltre 250 mottetti, tra i quali 29 sul Cantico dei Cantici, per non parlare di numerosissime composizioni liturgiche, magnificat, inni, salmi, litanie, lamentazioni. Inoltre, compose 91 madrigali profani e 42 madrigali spirituali.
Lo scorso 2 febbraio è stato emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy un francobollo commemorativo di Giovanni Pierluigi da Palestrina, relativo al valore della tariffa B pari a 1.25€, con una tiratura di 250.20 esemplari. Un francobollo stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva con imbiancante ottico. Il bozzetto è a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
Riproduce un ritratto di profilo del musicista, dipinto a olio su tela del 1566, di autore anonimo, di proprietà della Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina ed esposto nella Casa Museo del compositore a Palestrina.
Laura Ciulli
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