RIETI – Federico Soffiato ci riprova. Dopo la Madonna dell’acqua lurida, scultura galleggiante per consapevolizzare tutte le persone del mondo sulla grave situazione in cui versa la salute dell’acqua, ecco la Madonna della sana convivenza contro gli allevamenti intensivi. La prima è stata realizzata nel 2019 in terracotta policroma e un tronco di larice abbattuto dalla tempesta Vaia nel 2018. Dopo essere stata esposta in Spagna, dal 2023 si trova a Padova, al museo della Specola, visibile da vicino solo per chi è natante. La seconda è alta tre metri, è realizzata in acido polilattico, una bioplastica derivata dal mais, a sottolineare la ricerca di materiali innovativi e sostenibili e con il suo autore ha viaggiato verso Bruxelles, fino al Parlamento Europeo, per dire no al finanziamento degli allevamenti intensivi. 
Federico Soffiato è rimasto colpito dal docufilm di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi “Food for profit. Il mantello della Madonna” (ispirato alla Madonna della Misericordia di Piero della Francesca 1445-1462, nel Museo Civico di Sansepolcro) qui non protegge i fedeli ma gli animali: bovini, suini, polli, galline ovaiole, pesci. L’artista nato a Padova nel 1971, è partito da Roma il 27 agosto dalla Basilica papale di Santa Maria Maggiore, ha effettuato la seconda tappa a Rieti, ospite dell’associazione Postribù, sui cancelli di un allevamento intensivo di tacchini a Magliano Sabina, chiuso dopo il documentario, ha lasciato il logo della Madonna della sana convivenza come monito, auspicando che non riapra più. Un’altra tappa italiana è stata alla Cavallara di Maiolo in Alta Valmarecchia.
Dall’Italia al cuore dell’Europa entro il 15 settembre, toccando anche la Polonia e Amsterdam, seguendo le tappe del docufilm, lungo le strade che ogni giorno vengono attraversate dai camion pieni di bestiame diretti al macello: “Volevo percorrere queste vie di sofferenza con un simbolo di protezione, andare a Bruxelles per ricordare che l’Europa è sempre stata una guida positiva per il nostro Paese per quanto riguarda gli aspetti politici, sociali ed economici. Oggi dovrebbe riprendere in mano la sua vecchia forza, proponendo un modello di vita sostenibile e lungimirante”. Il viaggio è raccontato su Instagram, con foto e video. Il progetto può essere sostenuto con un crowdfunding: i nomi dei sostenitori verranno incisi sulla base della scultura, che sarà donata a un museo di arte contemporanea.

La Madonna dell’acqua lurida
La statua è bianca come un fantasma, vuole essere simbolo di resistenza, monito e denuncia delle conseguenze devastanti su ambiente, animali, lavoratori e comunità locali degli allevamenti intensivi. “Mi sono rifatto al libro di Sigmund Freud, Il perturbante. Oggi sappiamo che cosa accade negli allevamenti intensivi anche mentre compriamo un pezzo di carne in un supermercato: vorrei portare consapevolezza, far ricordare qualcosa che è stato rimosso”, spiega Soffiato che ha destato l’interesse di Altreconomia. “Siamo vittime del capitalismo e del consumismo – denuncia ancora – ma non riusciamo a capirne i meccanismi. Quando ero piccolo i miei nonni vivevano nella provincia padovana, ho ricordi esatti dei fossi, una risorsa di vita incredibile. Quando però è cominciato l’allevamento di maiali in quella zona, i fossi sono morti per il liquame sversato che li rendeva privi di vita, sporchi. L’idea della Madonna della sana convivenza mi è arrivata durante la pandemia riflettendo sulle cause concrete dell’inquinamento”.
Va ricordato a tal proposito, quanto la natura in quei due mesi di fermo delle attività dell’uomo, ne avesse tratto beneficio, dimostrando che gli “untori” siamo noi. L’opera è anche un simbolo di resistenza e denuncia contro la deforestazione, l’inquinamento, l’impoverimento degli oceani e l’innalzamento delle temperature. La Vergine Maria di Piero della Francesca protegge i fedeli sotto il suo mantello aperto, offrendo un rifugio simboleggiando l’inviolabilità e la protezione divina. Questa iconografia, diffusa fin dal Medioevo, è celebrata attraverso opere d’arte come il polittico di Piero della Francesca e il dipinto murale di Parri Spinelli, oltre ad essere il titolo di numerosi santuari e la denominazione di importanti enti caritatevoli come le Confraternite di Misericordia. La Vergine è raffigurata in piedi, in grandi dimensioni, mentre allarga il proprio mantello per accogliere i fedeli inginocchiati, retaggio dell’epoca medievale detto la “protezione del mantello”, che le nobildonne altolocate potevano concedere a perseguitati e bisognosi d’aiuto. Il loro mantello era considerato inviolabile.

Federico Soffiato
L’iconografia ebbe un particolare successo presso le confraternite medievali e rinascimentali, tra cui le confraternite della Misericordia. Anche dopo la Controriforma il soggetto continuò a godere di un largo seguito, per le sue evidenti connotazioni devozionali. Sotto il mantello della Vergine finì per trovare riparo l’intera umanità: uomini e donne, bambini, membri di confraternite religiose o di congregazioni di mestieri, vescovi e papi, re e imperatori. La Madonna, rappresentata in questo modo nelle vesti di protettrice del genere umano dai mali del mondo, era detta anche Madonna dell’Aiuto, della Consolazione, Notre-Dame de Consolation in Francia, in Germania Schuetzmantelmadonna (“Madonna del mantello protettivo”), Madonna delle raccomandate in Sardegna.
Francesca Sammarco

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