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La “colata turistica” alle pendici dell’Etna

di | 2025-02-21T00:11:34+01:00 23-2-2025 0:40|Attualità, Sezione9|0 Commenti

CATANIA – L’eccessivo afflusso di curiosi e turisti con migliaia di auto nelle strade negli ultimi giorni ha creato difficoltà con ingorghi che hanno rischiato di paralizzare anche i soccorsi. Per questo la Protezione civile siciliana, che continua a monitorare le aree interessate dalla colata lavica dell’Etna, raccomanda gli escursionisti alla massima prudenza e l’osservanza delle ordinanze comunali. Le situazioni più critiche finora si sono verificare di notte, con molti interventi di soccorso fino all’alba da parte del soccorso alpino, in particolare di persone disperse o gravemente infortunate. Il Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) segnala “migliaia di persone che in maniera inadeguata, ignorano la pericolosità dell’evento e i rischi dell’ambiente innevato ghiacciato nelle ore notturne, peraltro in assenza di competenze”.

“Quella sull’Etna è una colata di tipo turistico, confinata in una zona isolata e che se dovesse continuare, secondo gli scenari previsti, potrebbe scendere di altri duecento metri – sottolinea Salvo Cocina, capo dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana -. Lo scorso fine settimana ci sono state circa duemila persone che hanno voluto vedere l’eruzione dal vivo, da vicino. I problemi sono stati nelle strade di accesso, piccole provinciali, che sono state ostruite, bloccando le vie d’accesso anche ai mezzi di soccorso. Ma non solo, per raggiungere il fronte lavico occorre seguire una pista, e poi fare anche un fuori pista, di 5,5 chilometri da percorrere in un’ora e mezza al buio e al freddo. Molti non erano attrezzati e c’era chi non conosce i pericoli di un sentiero dissestato dell’Etna dove, per esempio, il calore fa ghiacciare parte della neve, ma che rimane soffice di sotto, e se la calpesti in quel tratto sprofondi”.

Volontari e funzionari restano operativi per supportare le forze dell’ordine e garantire l’eventuale assistenza alla popolazione, sebbene nelle ultime ore siano crollati i valori del tremore vulcanico del vulcano, riposizionandosi su livelli medio-bassi, fa sapere l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo, di Catania. Il tremore segnala l’energia dei condotti interni dell’edificio vulcanico e la capacità di risalita del magma.

Vista la situazione in continuo aggiornamento, la Protezione Civile Siciliana è in costante raccordo con i sindaci dei comuni coinvolti. “Si ricorda alla popolazione che la distanza minima di sicurezza da mantenere in prossimità della colata lavica è di 300 – 500 metri. La Protezione Civile Siciliana, in previsione dell’afflusso di visitatori nel prossimo fine settimana, ha predisposto un piano di turnazione delle squadre di volontariato, che forniranno assistenza alla popolazione e supporto alle forze dell’ordine per garantire un adeguato presidio dell’area – dice la Protezione civile -. Si invitano i cittadini a seguire gli aggiornamenti ufficiali e a rispettare le disposizioni delle autorità per garantire la massima sicurezza”.

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