VITERBO – L’Italia è uno dei Paesi più anziani al mondo: oltre 4,5 milioni di individui over 80. Inoltre, circa il 40% degli ultra 75enni vive da solo, con una prevalenza delle donne, spesso vedove. Ed è proprio in estate che, immancabilmente, si verifica l’abbandono degli anziani, perché è ormai “collaudato” che superare il confine dal vivere soli al sentirsi trascurati e abbandonati èassai frequente.
Le città si svuotano, tanti vanno in vacanza, i servizi diminuiscono e gli anziani pagano uno scotto pesante. Ed è in questa circostanza che diventa essenziale garantire assistenza, ma anche svago a chi si ritrova solo. Ci sono, infatti, tanti volontari che offrono il loro tempo libero a queste persone escluse, sole. Una realtà, purtroppo, diffusa a cui si aggiunge il caldo che raggiunge picchi di calore molto alti, nei quali gli anziani rischiano la disidratazione, ma anche l’aggravamento delle patologie cardiache.
La qualità di una società dipende anche da come gli anziani vengono trattati, ma anche dal posto loro riservato nell’ordinario. Papa Francesco aveva invitato i giovani ad occuparsi degli anziani in estate: “Usate la fantasia dell’amore, fate telefonate, videochiamate, inviate messaggi, ascoltateli e, dove possibile nel rispetto delle norme sanitarie, andate anche a trovarli. Inviate loro un abbraccio. Loro sono le vostre radici”. Radici, aveva detto, troppo spesso recise dall’indifferenza, con cui gli anziani fragili devono fare i conti, troppo spesso infatti sono lasciati soli a se stessi, abbandonati, mentre dovrebbe essere attuata un efficiente rete protezione sociale.
Eppure il ruolo e la presenza degli anziani nelle famiglie, ma anche nelle comunità sono importanti, preziosi, in virtù di quella consapevolezza di condividere quell’eredità della quale sono testimoni, per i quali noi tutti siamo chiamati a custodire.
Laura Ciulli
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