/, Sezione 5/Esperienze, perché non compriamo più oggetti ma emozioni

Esperienze, perché non compriamo più oggetti ma emozioni

di | 2025-06-27T11:46:39+02:00 29-6-2025 0:20|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

VITERBO – Un volo in mongolfiera, una cena sensoriale, un weekend tra gli ulivi a imparare a fare il pane. C’è qualcosa che sta cambiando nel modo in cui spendiamo soldi, tempo e attenzione. E no, non riguarda l’ennesimo acquisto su Amazon. Si chiama “experience economy” ed è molto più di una moda. Mentre il consumo materiale arranca sotto il peso della saturazione (quanti altri vestiti possiamo infilare in quell’armadio?), a crescere in modo costante è la domanda di esperienze. Viaggi, corsi, spettacoli, escursioni, tour insoliti, momenti da condividere e ricordare: tutto ciò che crea emozione, stupore e racconto. L’oggetto si usa, l’esperienza si vive. E poi si posta.

Il valore dell’esperienza: una questione di memoria (e marketing) Secondo uno studio di Eventbrite, più del 70% dei millennial preferisce spendere soldi in un’esperienza piuttosto che in un bene materiale. Ma non è solo una questione generazionale. Anche le persone sopra i 40 stanno cambiando abitudini: aumentano i regali “esperienziali”, le cene con chef itineranti, gli eventi locali trasformati in happening sensoriali. La verità è che vivere qualcosa di memorabile ha un potere che nessun oggetto può eguagliare. Perché costruisce una memoria, produce un racconto, e soprattutto genera un contenuto da condividere. E qui entra in gioco la FOMO (“Fear Of Missing Out”): la paura di essere tagliati fuori, di non esserci stati, di aver perso “quel” momento.

Dall’adrenalina alla lentezza: l’esperienza come specchio della società Non tutte le esperienze devono per forza essere estreme o spettacolari. Cresce anche l’interesse per attività lente e significative: corsi di potatura, workshop di ceramica, ritiri di meditazione, trekking guidati o giornate in fattoria. Insomma, non si cerca solo il brivido, ma il senso. L’esperienza diventa così un atto identitario: dice chi sei, che valori hai, quali storie vuoi raccontare agli altri (e a te stesso). In un mondo dove tutto è replicabile e artificiale, vivere qualcosa di autentico diventa un piccolo atto di resistenza.

Un cambiamento che coinvolge tutti: dai brand ai piccoli borghi Il boom delle esperienze non è passato inosservato: i grandi marchi creano eventi per “attivare il consumatore”, le aziende turistiche puntano su micro-avventure e storytelling immersivo, le destinazioni investono in esperienze uniche per attirare nuovi visitatori. Ma la vera sorpresa è che anche i territori più piccoli hanno capito il potenziale. Non servono effetti speciali: basta valorizzare quello che già c’è. Una casa contadina che si apre per insegnare a fare la pasta. Un anziano del paese che racconta come si fa l’olio. Un sentiero nel bosco con le lanterne. Se è autentico, funziona.

Dalla vetrina al vissuto: un’economia che cambia pelle Chi lavora nel marketing lo sa bene: oggi non si vende più un prodotto, ma un’esperienza legata al prodotto. Un profumo? Va raccontato come una fuga romantica a Tangeri. Un vino? Deve evocare una tavola imbandita al tramonto tra le vigne. Anche il turismo si è trasformato: le esperienze valgono più delle attrazioni. Non basta “vedere” un luogo, bisogna sentirlo. E raccontarlo, naturalmente.

Emozione, condivisione, valore In un mondo saturo di oggetti, le esperienze sono diventate la vera moneta del desiderio. Perché ci fanno sentire vivi, perché ci uniscono, perché ci restano addosso. E perché, diciamolo, un post su Instagram di te che fai canyoning è decisamente meglio di uno sulle nuove sneakers.

Smettiamo di accumulare cose. Iniziamo a collezionare emozioni.

Alessia Latini

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi