“Quanto mi resta?”. Lui risponde a fatica: “Due mesi”. Lei si ferma un attimo, ma poi replica sicura: “Pensavo qualcosa di più. Non importa, riusciremo a fare tutto lo stesso”. Lei è Elisa Girotto (funzionaria di banca, originaria di Maserada di Piave e residente a Spresiano, nel Trevigiano), morta nel settembre 2017 a soli 40 anni: ha da poco scoperto di avere un tumore aggressivo che le avrebbe lasciato solo pochi mesi di vita, impedendole di veder crescere la sua bambina, la sua Anna; lui è Alessio Vincenzotto, il marito, conosciuto nel 2012 e inizialmente anche rifiutato: “Non mi sopportava, le stavo antipatico”, aveva confidato agli amici.

Vittoria Puccini (Elisa) e Benedetta Porcaroli (Alice)
La commovente vicenda di Elisa, Alessio e Anna ha ispirato il film “18 regali”, uscito al cinema nel 2020 (protagonisti Vittoria Puccini, Edoardo Leo e Benedetta Porcaroli, con la regia di Francesco Amato). La storia ha fatto il giro del mondo diventando fonte d’ispirazione per tante persone e, soprattutto, per tante madri e donne, le stesse che – durante tutto il duro percorso di Elisa – l’hanno sostenuta con messaggi di coraggio e vicinanza. Già, perché nel 2016, pochi giorni dopo la nascita di Anna, ad Elisa viene diagnosticato un cancro al seno triplo negativo. Alla luce della grave malattia, Elisa e Alessio decidono di anticipare di un mese il matrimonio, che si celebra il 14 agosto 2017, un mese prima della scomparsa della donna.

Elisa con la piccola Alice
Di fronte alla prospettiva di non vedere crescere la propria bimba, decide di preparare 18 regali da lasciare in eredità a sua figlia, tutti oggetti simbolici: dalla Barbie con cucina per trasmettere alla bambina la sua passione per i fornelli al puzzle del Golden Gate, ma anche lettere, diari, manoscritti carichi di ricordi, consigli e riflessioni nonché vestiti, libri e oggetti e poi quello finale: un mappamondo di sughero con le città che avrebbe voluto visitare assieme a lei.
Elisa era una donna realizzata nella professione, una abituata a non farsi sconfiggere: dopo gli studi di ragioneria e la laurea era entrata in banca. Accanto a lei Alessio, il suo compagno. Un amore nato per caso lungo i bordi di un campo sportivo, quando due amici comuni li avevano presentati in una sera come tante, e diventato in poco tempo una storia profonda. Volevano a tutti i costi un figlio.

Edoardo Leo e Vittoria Puccini, i protagonisti del film
E finalmente il 21 agosto 2016 era nata Alice. Con Alessio e la neonata, Elisa aveva trovato l’equilibrio perfetto. Si sarebbero dovuti sposare in settembre, ma avevano capito che questo termine era troppo ambizioso. Così, in agosto, erano diventati in tutta fretta marito e moglie: si erano legati per la vita, proprio quando di vita ne restava ancora pochissima.
Avevano giurato di dirsi tutto, senza bugie pietose, senza menzogne. E quando la situazione diventa ormai chiara, Elisa fa quella domanda, guardando il marito dritto negli occhi: “Quanto mi resta?”. La diagnosi era ormai definitiva, la metastasi aveva raggiunto gli organi vitali. Inutili le chemioterapie, esclusa una quinta operazione. Bisognava prepararsi a lasciare tutto, soprattutto Alice. Da qui l’ultimo regalo, o meglio, diciott’anni di regali per dire a quella figlia che sua madre l’avrebbe comunque protetta e seguita.

Elisa e Alessio
“Sto acquistando regali per i futuri compleanni/Natali di Anna che voglio abbia un segno di me. Ora però sono in difficoltà… Cosa piace poi alle bimbe dai 7 anni? Che gusti avrà la mia Anna? Mi date delle idee? Io ho pensato anche a carta da lettere e un diario segreto. Ma dopo?”, scriveva Elisa in un gruppo Facebook con iscritte tante donne che avevano vissuto sulla propria pelle la sua sfida. Sì, perchè c’è una comunità di donne che soffrono e combattono in rete. Tutte legate a doppio filo da un male inesorabile. Si aiutano, si consigliano, si supportano. A volte senza neppure conoscersi. Sono le guerrigliere del terribile “triplo negativo”.

Il matrimonio nel film “18 regali”
Al marito sarebbe poi spettato l’importantissimo compito di impacchettare i regali e di consegnarli ad Anna al momento giusto. E Alessio, nell’avvicinarsi del momento fatale, scrive queste poche indimenticabili frasi: “Non posso più regalarti tulipani, sentire il treno con te. Non posso piangere, ridere, con te. Chiederti scusa, fare la pace, cantare e camminare con te. Non posso più dirti: Eli, vedrai che ce la faremo. Ma posso ancora amarti. Insieme, per sempre”.

Vittoria Puccini e Benedetta Porcaroli
Riposa in pace Elisa e non preoccuparti: ad Alice, che ti porterà sempre nel cuore, penseranno Alessio e tutti coloro che ti hanno conosciuto e ti hanno voluto bene. E ci penseremo anche noi perché quella bimbetta è anche un po’ figlia e nipotina nostra.
Buona domenica.
Nell’immagine di copertina, Elisa e Alessio il giorno del matrimonio, celebrato un mese prima della morte della donna
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