FIANO ROMANO (Roma) – Rispetto, equità, buone maniere, comunicazione semplice ed efficace, ma soprattutto genuinità e, ancor più, poesia. La campagna elettorale che ha portato il 40enne Davide Santonastaso a riprendersi il primo scranno cittadino di Fiano Romano (alle porte di Roma) sottrattogli mesi fa con un colpo basso di quello che sarebbe stato il suo avversario – Ottorino Ferilli – in questa tornata elettorale, ha scelto la gentilezza.
Per il modo in cui si era conclusa la precedente amministrazione ci si sarebbe aspettati una sfida all’ultimo sangue e invece no. Mai rispondere a provocazioni, parlare solo di argomenti stabiliti dal Comitato Comunicazione, non dare adito a chiacchiere e, per i candidati, mai strafare o passare avanti ai colleghi di lista. Stessi volantini, stessi spazi pubblicitari e tempi video. Ad ognuno, il programma condiviso. La vela è stata affittata solo per pubblicizzare l’immagine del sindaco cui nessuno avrebbe dovuto sovrapporsi. Ma, soprattutto, leggerezza. E ancora di più, bellezza e poesia. Una strategia, sicuramente figlia della scuola di politica di “Frattocchie”, curata nei dettagli affinché non ci fosse nessuno che prevaricasse sull’altro e ognuno prendesse i voti “maturati” per la propria credibilità.
Un esperimento che ha funzionato dando ragione a Claudio Caldarelli, Paolo Sabatino, Daniela Antonucci, Antonella Cacioni, Bruno Fabbri e tanti altri, coordinati da Roberto Brancaccia, molti dei quali poeti, scrittori e artisti che dal Comitato hanno suggerito le regole per una campagna elettorale che significasse solo questo: cambiamento. Dopo tre anni di governo, a dicembre Santonastaso non era stato trattato benissimo dalla sua stessa coalizione di centrosinistra che lo aveva costretto a dimettersi firmando davanti al notaio la sua sfiducia. Tra questi, appunto, il piddino Ferilli che da allora ha iniziato la campagna elettorale alla “vecchia maniera” per prendere il suo posto e infatti è stato il suo principale avversario fino alla sfida finale: il ballottaggio.
Per come era finita la storia a dicembre si sarebbe temuto il peggio e invece il Comitato Comunicazione e il Comitato Elettorale del rieletto sindaco è riuscito a contenere gli animi, anche quelli più baldanzosi che avrebbero preferito le notturne battaglie per i manifesti, i battibecchi sui social e pure – come vuole tradizione – qualche vivace scambio di idee. Invece, eleganza. Il gruppo ha lavorato gli ultimi quattro mesi per portare alle elezioni due liste civiche (appoggiate da Avs e 5 Stelle), con 32 candidati che rappresentassero di ogni categoria e fascia sociale le istanze e le proposte, che ne sapessero portare avanti i progetti, intuirne i sogni.
Nessun palazzinaro, al contario operai, dottori; imprenditori, molte donne impegnate nel sociale e nel lavoro; nelle due liste di Santonastaso nemmeno prestanome di vecchi politici ma studenti – Annalisa Leone con i suoi 20 anni è la più giovane eletta – negozianti, casalinghe, parrucchiere, operai, ognuno con un piccolo progetto a misura d’uomo – e di donna – da realizzare per la comunità. Tutta gente che ha preso in carico la voglia di cambiare di una cittadina da sempre roccaforte di una sinistra di palazzo oggi scompaginata da un’altra sinistra, quella dell’impegno e della trasparenza, che negli ultimi tempi è cresciuta ed ha sentito la voglia di rinnovarsi per affermare i valori civici e umani – in una parola la “democrazia” – che fanno di Fiano una moderna, piccola, Atene.
Forse per questo lo schieramento di Davide Santonastaso, sostenuto da due liste civiche, è riuscito a portargli quei 900 voti in più, utili a superare Ottorino Ferilli che è anche il simbolo di una sinistra vetusta e che non incarna più le esigenze dei tempi, che non funziona più.
Si è affermata così, con la risposta degli elettori, la bellezza della partecipazione di tutti al governo della città, obiettivo cui non è stato estraneo l’orientamento dei saggi presenti nel Comitato, che hanno fatto sentire tutti i cittadini – non solo i candidati – coinvolti nel dare una nuova amministrazione alla città, che interpretasse i bisogni di tutti, fatta di progetti, che facesse respirare arte e cultura. Che fosse nuova. Tutto ciò che è in cantiere a Fiano si attende come l’esperimento più interessante delle ultime elezioni.
Gloria Zarletti
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