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Cresce il Mediterraneo e l’Italia affonda

di | 2019-03-08T14:55:43+01:00 10-3-2019 6:20|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

ROMA – Tra poco più di ottant’anni il mar Mediterraneo s’alzerà al punto da sommergere migliaia di chilometri quadrati di territorio delle Bella Italia. Colpa dei cambiamenti climatici.
Ad affermarlo sono stati gli studiosi dell’Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – in occasione di un convegno tenutosi a Roma sui cambiamenti climatici e le variazioni del livello del Mediterraneo. Nel corso di questo evento i tecnici dell’Agenzia hanno anche presentato la mappa delle nuove zone del territorio italiano a rischio allagamento.
A preoccupare di più è l’Italia centro-meridionale dove il livello dell’acqua sommergerà varie aree di pianura costiera. Sette le zone evidenziate che vanno dall’Abruzzo fino alla Sicilia. Occhi (e cuore) puntati sul tratto costiero di Pescara, Martinsicuro (Teramo e la foce del Tronto), Fossacesia (Chieti), Lesina (Foggia), per spostarsi poi sul versante occidentale con Granelli (Siracusa), Valledoria (Sassari) e Marina di Campo sull’Isola d’Elba.
Ma non è la prima volta che l’Enea mette sotto la lente d’ingrandimento la questione Mediterraneo, una previsione che desta ovviamente grandissima preoccupazione. D’altro canto già tempo fa la stessa Agenzia aveva individuato come zone a rischio l’area costiera dell’alto Adriatico compresa tra Trieste, Venezia e Ravenna, il golfo di Taranto e le piane di Oristano e Cagliari.
E queste previsioni non risparmiano alcune zone della Toscana (Versilia), del Lazio (Fiumicino, Fondi e altre zone dell’Agro pontino), della Campania (piane del Sele e del Volturno) e, ancora, della Sicilia (aree costiere di Catania e delle isole Eolie).
E con i numeri c’è poco da stare allegri, entro il 2100 il previsto aumento del livello del mare nostrum causerà l’allagamento di ben 5.500 chilometri quadrati di pianura costiera. Un territorio entro il quale vive oltre la metà della popolazione italiana.
C’è poco da stupirsi se è vero negli ultimi 200 anni il livello medio degli oceani è salito molto più velocemente di quanto non sia accaduto negli ultimi 3mila anni: l’accelerazione, soltanto negli ultimi 20 anni, è stata di ben 3,4 millimetri l’anno.
Durante il convegno di Roma è stato presentato anche il nuovo modello climatico realizzato dall’Enea in collaborazione con il Mit di Boston. Si tratta di un modello che utilizza il lavoro del mega-calcolatore Cresco6 al fine di integrare informazioni di tipo oceanografiche, geologiche e geofisiche con lo scopo finale di fare le previsioni più accurate possibili, nel breve termine, sull’innalzamento del Mar Mediterraneo.

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