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Così il metodo Braille aiuta ciechi e ipovedenti a leggere

di | 2022-02-26T13:12:13+01:00 27-2-2022 6:45|Attualità, Sezione10|0 Commenti

MILANO – Il 21 febbraio 2007 fu istituita la Giornata nazionale del Braille, il sistema di scrittura leggibile da non vedenti e ipovedenti, giornata che ricorda e coincide con la difesa dell’identità linguistica dei popoli e delle minoranze. Giunti alla XV giornata, quale ricorrenza per ribadire l’importanza del codice Braille e per sostenerne la diffusione e sensibilizzare tra la popolazione, legate all’inclusione delle persone cieche e ipovedenti che in Italia sono circa 2 milioni.

Louis Braille

Il metodo fu messo a punto dal francese Louis Braille (Coupvray, 4 gennaio 1809 – Parigi, 6 gennaio 1852) che ideò il codice, e da lui prese il nome. Il piccolo Louis, all’età di tre anni, si infortunò all’occhio sinistro nell’officina del padre Simon-René Braille, che era un sellaio. A causa dell’estendersi dell’infezione perse la vista anche all’occhio destro e divenne cieco. A 10 anni vinse una borsa di studio alla Institution des Jeunes Aveugles (Istituto per giovani ciechi) a Parigi. Si trattava di uno dei primi centri specializzati per persone non vedenti, ma le condizioni di vita non erano delle migliori. Nel 1821 venne ispirato da una visita a scuola da parte di un militare, Charles Barbier de la Serre, che descrisse un metodo basato su dodici punti per scrivere messaggi in rilievo, metodo da lui proposto alle forze armate per i dispacci notturni.

Braille inventò così il suo alfabeto che consta di un codice composto da sei puntini (a volte otto) distribuiti in uno spazio rettangolare grande come il polpastrello del dito indice. Si possono ottenere fino a 64 combinazioni di punti, e comunicare oltre alle lettere anche segni di interpunzione, numeri, simboli matematici, musicali. Il codice Braille è usato in quasi tutti i Paesi del mondo, è adattabile alle lingue nazionali e viene scritto sulla faccia opposta della pagina, invertendo non soltanto la disposizione dei caratteri (da destra verso sinistra) ma anche la forma dei caratteri (con collocazione dei punti speculare rispetto a quella della lettura). Più tardi ideò un’estensione del metodo per la matematica (Nemeth Braille) e per le note musicali (Codice musicale Braille).

Fin da ragazzo Louis dimostrò di essere un abile suonatore di organo e suonava nelle cerimonie religiose. Nel 1827 divenne professore presso lo stesso istituto dove era ricoverato. Braille morì nel 1852, a Coupvray, di tubercolosi. Dal 1952 è sepolto presso il Pantheon a Parigi. Grazie al suo inventore oggi, in Italia, precisamente in Toscana esiste una Stamperia Braille che gestisce, dal 1979, l’ unica struttura pubblica del genere, esistente in Italia. Da anni svolge un ruolo fondamentale, in sinergia con gli enti locali e con il sistema scolastico, a sostegno del diritto all’istruzione e alla fruibilità della cultura delle persone non vedenti e ipovedenti, con lo scopo di favorirne i percorsi di piena integrazione e di autonomia, un compito che svolgono anche attraverso il lavoro della Scuola nazionale di cani guida per ciechi, anch’essa esempio di struttura pubblica del genere in Italia. In particolare la stamperia realizza un servizio fondamentale per i bambini e per i ragazzi non vedenti e ipovedenti che frequentano le scuole della Toscana dalla scuola primaria alle superiori, garantendo a tutti loro la trascrizione dei testi scolastici.

Anni di attività hanno permesso di formare un vasto catalogo composto da circa 4000 titoli trascritti in Braille, di vario contenuto. Si va dalla letteratura, ai saggi scientifici, ai manuali, ai testi di opere musicali. Il servizio di trascrizione e stampa di testi Braille è aperto a tutti, cittadini, associazioni, enti in tutta Italia. Ogni anno la Stamperia risponde a circa 500 richieste, tra ristampe di testi in catalogo e nuove trascrizioni, anche da parte di associazioni, musei e istituzioni culturali che predispongono strumenti per garantire l’accessibilità alle persone non vedenti. Alla produzione libraria si affianca quella di materiale di uso comune nella vita quotidiana. Su richiesta degli utenti, la stamperia produce calendari, elenchi telefonici per centralini, listini prezzi, menù per bar e ristoranti, istruzioni per le compagnie aeree, biglietti augurali. Un ambito particolare è quello delle riproduzioni in rilievo di immagini, mappe e cartine. Negli anni la Stamperia ha creato, con cura artigianale, opere come le riproduzioni in rilievo di fotografie dell’Archivio Alinari o le brochures di musei toscani con guide alla fruizione comprensive di immagini tattili delle opere esposte, ma anche pannelli e didascalie, nell’ottica del supporto allo sviluppo del turismo accessibile.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) quantifica in 285 milioni la popolazione con problemi visivi. Circa 39 milioni sono cieche, le restanti ipovedenti. In Italia circa il 2,2% della popolazione soffre di patologie legate alla vista, e lo 0,3% sono affette da cecità totale. Da questi numeri è chiaro quanto sia importante poter contare su un sistema di lettura e scrittura condiviso a livello internazionale e che per questo può essere definito come una delle più grandi invenzioni della storia. Ha infatti permesso ai soggetti disabili un livello di qualità della vita che probabilmente non si sarebbe mai raggiunto senza l’acume del piccolo Louis Braille.

Claudia Gaetani

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