RIETI – In occasione dell’anno giubilare e degli 800 anni dalla morte di S. Francesco, dal 4 ottobre il comune di Greccio è collegato con Assisi e altri luoghi francescani dell’Umbria, attraverso nuovi collegamenti di Busitalia. Il progetto è stato presentato ufficialmente dal presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e dall’assessore ai trasporti Francesco De Rebotti e coinvolge, oltre ad Assisi, anche Perugia, Spoleto, Orvieto e Narni. Il progetto è stato avviato in via sperimentale in occasione dell’anno giubilare in corso e alla vigilia del 2026, anno che sarà caratterizzato dalle celebrazioni per gli 800 anni dalla morte del patrono d’Italia.

Le nuove linee dedicate ai luoghi simbolo della vita di San Francesco, sono state attivate con l’obiettivo di promuovere un turismo lento, rispettoso e inclusivo. Il santuario di Greccio, dove venne realizzato il primo presepe vivente della storia, sarà collegato attraverso la Linea 1: Perugia – Assisi – Foligno – Spoleto – Terni e Greccio e la Linea 3, che collegherà Orvieto – Amelia – Narni (Convento dello Speco) e Greccio. “Un progetto che rappresenta un ulteriore passo avanti nella valorizzazione dei cammini francescani in un’ottica integrata tra regioni del centro Italia. Presto come Regione Umbria ci vedremo con i presidenti di Lazio e Toscana per azioni comuni di diffusione e promozione delle linee francescane”, sottolinea la presidente Proietti, già sindaca di Assisi.

Ed è stato proprio in veste di sindaca che, nel 2024, insieme al sindaco di Greccio Emiliano Fabi, venne lanciata l’idea di un turismo lento, rispettoso, inclusivo, per offrire ai pellegrini un’esperienza unica, con una mobilità sostenibile e integrata alla scoperta dei luoghi francescani “oggi è realtà con nostra grande gioia e soddisfazione”, commenta il sindaco di Greccio.

I biglietti per le nuove linee che consentono di raggiungere in modo semplice e diretto alcuni tra i principali santuari francescani, sono disponibili su tutti i canali Trenitalia, sul sito Busitaliashop.it e tramite l’app Salgo. I collegamenti saranno attivi fino al 6 gennaio 2026, secondo un calendario dedicato che includerà anche i giorni festivi. Il 4 ottobre la Valle Santa reatina, dove Francesco ha lasciato il suo segno più profondo, ha festeggiato con delegati fino ad Assisi. Nella Basilica superiore il rito del dono dell’olio donato dall’Abruzzo, per la lampada che arderà tutto l’anno davanti alla tomba del Santo. Dal prossimo anno il 4 ottobre tornerà ad essere festa nazionale.

Dopo Greccio ci sono altri tre santuari francescani importanti: Fonte Colombo dove Francesco si ritirò per scrivere la regola, Poggio Bustone dove sostò in eremitaggio chiedendo perdono per aver dimenticato Dio, combattendo in Terra Santa, il Santuario di Santa Maria della Foresta. Prima di San Francesco era una piccola chiesa di campagna dedicata a San Fabiano. Qui Francesco sostò alcuni giorni ospite del sacerdote, in attesa dell’intervento agli occhi (soffriva di tracoma.) Il luogo è ricordato per il “miracolo del vino”: i pellegrini in visita mangiavano l’uva della piccola vigna e in quell’anno i frutti erano talmente pochi da non poterci fare il vino. Lui ordinò comunque di raccogliere i pochi grappoli che fece pigiare in una vasca (ancora visibile nella struttura) ottenendo miracolosamente più del doppio del vino dell’anno precedente. La Sabina ha aperto altri tesori francescani: il Santuario di Santa Maria delle Grazie a Ponticelli, l’eremo di San Cataldo a Cottanello che custodisce un’importante effige francescana e la cripta della Madonna delle Grazie a Magliano Sabina con un affresco che ricorda il passaggio di Francesco, secondo una tradizione locale.

Francesca Sammarco

Nell’immagine di copertina, il santuario francescano di Greccio nel Reatino