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Classe, fascino, garbo: addio, Catherine Spaak

di | 2022-04-22T13:16:13+02:00 24-4-2022 6:40|Personaggi, Sezione9|0 Commenti

ROMA – Classe, intelligenza, fascino ed un pizzico di sensualità garbata: era Catherine Spaak la francese di origine belga, naturalizzata italiana, morta lo scorso 17 aprile all’età di 77 anni. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini ha affermato che se ne va “un’artista poliedrica, colta ed elegante che nel nostro Paese ha trovato una casa che l’ha accolta e amata”. Catherine Spaak era diventata famosa in Italia giovanissima, ancora minorenne, lanciata nel mondo dello spettacolo accanto a “mostri sacri” come Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni.  Approda, dunque, nel cinema quasi per caso, appena quattordicenne, quando sua madre accetta per lei la proposta di Jacques Becker che la voleva in un piccolo ruolo ne “Il buco”, nel 1959, dopo averla notata nel cortometraggio “L’inverno” di Jacques Gautier.

Quattro matrimoni nella sua vita ed uno scandalo per la storia della figlia abbandonata, Sabrina, avuta dal matrimonio con Fabrizio Capucci, che le viene strappata dai giudici che all’epoca consideravano inadatta un’attrice ad educare la figlia. Negli ultimi anni, secondo quanto affermato dalla sorella Agnès Spaak, aveva recuperato il rapporto soltanto poco prima di morire. Due anni fa, in pieno lockdown, era stata colpita da un’emorragia cerebrale. “Non provo nessuna vergogna a parlarne”, aveva affermato a Storie italiane su Rai1. “Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice. Voglio che alle persone arrivi un messaggio: se siamo malati non dobbiamo vergognarci. Un’emorragia non fa piacere a nessuno, ma oggi qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi”. Un messaggio forte, quasi un testamento spirituale per tutti noi, con garbo e determinazione: come sapeva fare ed essere lei.

Catherine Spaak era nata in Francia a Boulogne-Billancourt, il 3 aprile 1945 da una famiglia dell’alta borghesia belga. Era figlia dello sceneggiatore Charles e nipote dello statista Paul-Henri. Una lunga carriera cinematografica, spaziando anche tra musica e televisione, ed è proprio con il piccolo schermo che gli italiani si innamorano di questa giovane donna, dal sortiso intrigante. Nel 1960 ottiene il primo ruolo da protagonista ne “I dolci inganni” di Alberto Lattuada. Due anni dopo gira “La voglia matta” di Luciano Salce, dove è l’oggetto del desiderio di un quarantenne ingegnere di successo, Ugo Tognazzi. Ed è proprio sul set che conosce Fabrizio Capucci: dalla loro unione nasce Sabrina, diventata poi attrice di teatro. Tra i film girati con i maestri del nostro cinema “Il sorpasso” di Dino Risi, “La noia”, di Damiano Damiani, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, “La parmigiana” (1963) di Antonio Pietrangeli, “La calda vita” (1964) di Florestano Vancini, “Made in Italy” di Nanni Loy, ma anche in gialli come “Il gatto a nove code” di Dario Argento.

Gli anni Sessanta segnano anche i suoi primi successi musicali: “Mi fai paura” (1964), “Quelli della mia età” (cover di “Tous les garçons et les filles” di Françoise Hardy), “L’esercito del surf”. Nel 1968 conosce Johnny Dorelli sul set del musical tv “La vedova allegra”: dal loro lungo legame è nato il figlio Gabriele Guidi. È verso la metà degli anni Ottanta che la Spaak si dedica totalmente alla televisione. Sua è la conduzione di “Linea Verde”, nel 1981, poi dal 1985 al 1988 le prime tre edizioni di Forum. Il successo arriva con Rai 3, dove per ben 15 stagioni è autrice e conduttrice di “Harem”, talk show al femminile. Nel 2007 partecipa come concorrente a “Ballando con le stelle”, nel 2013 prende parte alla serie televisiva “Un medico in famiglia” e nel 2015 si mette alla prova con “L’isola dei famosi”, ma dà subito forfait. Torna al cinema nel 2019, con “La vacanza” di Enrico Iannaccone, presentatonella sezione “Alice nella città” per la Festa di Roma, nel ruolo di un ex magistrato in lotta contro l’Alzheimer. Collabora anche con alcune testate giornalistiche (Corriere della Sera, Il Mattino e Tv Sorrisi e Canzoni).

Nel 2013 sposa Vladimiro Tuselli. “Oggi giorno siamo sempre in pericolo. Per qualsiasi cosa. Dobbiamo ringraziate sempre chi volete per essere ancora vivi. Io non vedevo e non camminavo. Quindi la cosa mi ha un po’ sconcertato e ho capito che dovevo stare attenta. Sono passata dal letto alla sedia a rotelle. Poi al deambulatore e oggi al mio tacco rosso”. Così si era espressa nella sua ultima intervista in televisione, dove trapelava la sofferenza, ma quel vivo sguardo dolce ed attento a non perdere nulla di quello che ancora la vita le poteva offrire.

Laura Ciulli

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