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Record di centenari: Sardegna “blue zone”

di | 2021-09-09T20:32:49+02:00 12-9-2021 6:05|Attualità, Sezione 2|0 Commenti

NUORO – La Sardegna è ritenuta un’isola felice e un luogo che si caratterizza per la longevità dei suoi abitanti. Molti piccoli paesi dell’iisola presentano spesso più di un caso, tanto che molte Università, non solo italiane ma di tutto il mondo, hanno spesso studiato questo particolarissimo fenomeno. La regione presenta numerose donne e uomini longevi che, complice l’aria salubre e la vita genuina sull’isola, hanno oltrepassato la soglia dei 100 anni. La Sardegna è definita “blue zone”, cioè un’area geografica in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. La località dell’Ogliastra, ad esempio, ha la più alta concentrazione di centenari maschi. Il comune di Seulo, situato nell’omonima Barbagia, vanta 20 centenari negli ultimi vent’anni e il comune di Perdas de Fogu 8. Ma l’elenco potrebbe continuare perché la provincia di Nuoro vanta l’elenco di donne e uomini più longevi al mondo in assoluto.

Ma qual è il segreto della longevità? Di certo non esistono né pozioni né formule magiche. Una cosa certa è che vivere nei paesi dove l’aria è salubre, lo smog quasi del tutto assente, stare immersi nella natura, mangiare cibo sano e salutare a chilometro zero e bere del buon vino di produzione locale, fatto in casa, senza additivi sono la soluzione vincente per allungare la vita. Se a questo aggiungiamo amore, cordialità, senso dell’ospitalità e serenità che nelle grandi città, con la frenesia della vita moderna, spesso mancano o sono solo un lontano ricordo, retaggio di una vita passata, abbiamo scoperto la formula magica per vivere oltre 100 anni.

I centenari o anche i pluricentenari dell’isola conducono regolare attività fisica, con spostamenti che avvengono principalmente a piedi. Seguono una dieta basata su legumi e verdura, consumano latticini e carne, soprattutto di origine ovina e caprina, cui si aggiungono cibi freschi di produzione locale e prodotti stagionali locali. La loro dieta contiene pertanto pochi grassi, e nelle loro tavole è del tutto assente il cibo di produzione industriale ma non può mai mancare un buon bicchiere di vino Cannonau ad accompagnare ogni piatto. Accanto all’alimentazione elementi necessari ad allungare la vita sono l’attività fisica. Molti di questi vecchietti curano ancora il proprio orticello, usano quasi quotidianamente la zappa, talvolta si dirigono in campagna a piedi o a dorso del loro asinello, come era solita fare la bisnonna di chi scrive che aveva superato i 100 anni d’età. Altro fattore che allunga la vita è sicuramente una forte fede religiosa, la centralità della famiglia, lo scarso o nullo tabagismo, l’idea di essere utili socialmente.

Molti anziani frequentano i bar paesani, i cosiddetti tzilleri, dove giocano a carte, bevono un quarto di vino, commentano i fatti di cronaca e spettegolano bonariamente sul paese e, in altre parole, creano nei bar quell’atmosfera famigliare che hanno in casa e che genera un senso di comunità. Alcuni studiosi affermano che i sardi vivono più a lungo a causa dell’ isolamento plurimillenario in cui hanno vissuto gli uomini preistorici di quest’isola e che ha reso il Dna dei sardi unico in Europa e capace di svelare importanti indizi sul popolamento del Vecchio Continente.

Nella nostra Regione abbiamo costantemente in vita all’incirca 370 persone che hanno più di 100 anni. Ma è più accreditata la teoria secondo cui condurre una vita semplice e genuina, senza troppi fronzoli, una vita essenziale dove ciò che conta è mangiare bene, tenersi in forma, ma soprattutto sapere amare profondamente e lasciarsi amare a propria volta è il vero antidoto contro la morte. Alla base della longevità c’è infatti il senso radicato della famiglia e degli affetti sinceri, nonché il valore della casa dove gli anziani vivono dal giorno in cui sono nati spesso in compagnia dei propri figli e dei nipoti.

Virginia Mariane

Amante del buon cibo, di un libro, della storia, dell’archeologia, dei viaggi e della musica

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