RIETI – In questo Giubileo della Speranza “Spes non confundit”, il 27 aprile, giornata del Giubileo degli adolescenti, sarà canonizzato Carlo Acutis, dichiarato Beato da Papa Francesco il 5 luglio 2018. Insieme a migliaia di altri giovani, parteciperà anche la pastorale giovanile diocesana di Rieti con decine di adolescenti dai 12 ai 16 anni, che nei giorni scorsi hanno incontrato gli accompagnatori e il vescovo di Rieti Vito Piccinonna, in una giornata di preparazione all’evento, che durerà due giorni (26-27 aprile).
“Dobbiamo camminare insieme – sottolinea il vescovo – perché ognuno di noi può essere un segno di speranza. Sarà una bella esperienza, soprattutto se vissuta non solo come un evento, ma con un dopo, da portare con voi e condividere nel vostro quotidiano. La famiglia, la scuola, la parrocchia, sono agenzie educative, solo se stanno insieme, la madre di tutte le povertà è la solitudine. E’ l’ABC della vita, la grammatica dell’umano, il carico è più leggero se non si porta da soli”. Il pellegrino viaggia leggero, perciò “sacco a pelo, stuoino, borraccia, kit con il pass, che sarà fornito dall’organizzazione”, hanno raccomandato gli accompagnatori.
Chi è stato Carlo Acutis, morto a soli 15 anni? Una vita breve che ha lasciato un segno profondissimo nel mondo. Era nato il 3 maggio 1991 a Londra dove si trovavano per lavoro i genitori Andrea e Antonia Salzano. Una famiglia benestante: il nonno, di cui portava il nome, era fondatore della Vittoria Assicurazioni a Torino; il padre è finanziere nella banca Lazard Brothers. Era un ragazzo semplice, un bel viso sorridente ornato da folti capelli neri, amava la natura e gli animali, lo sport, frequentava il liceo classico, suonava il sassofono, giocava con i videogiochi, serviva alla mensa dei poveri, aiutava i bisognosi in strada, insegnava il catechismo ai più piccoli ed era un esperto di informatica, che mise al servizio del Vangelo.
Come catechista utilizzò Internet per opere di apostolato, oltre ai blog, pubblicò online una mostra sui Miracoli eucaristici nel mondo, con 163 pannelli, in collaborazione con l’Istituto S. Clemente I Papa e Martire. Morì in pochi giorni il 12 ottobre 2016, all’ospedale di Monza per una leucemia fulminane, di tipo M3. Dedicò le sue sofferenze al Papa e alla Chiesa: “Così non passo per il Purgatorio e vado diretto in Paradiso”. Tra le sue frasi più significative: “Tutti nascono come originali, molti muoiono come fotocopia”, “Non io ma Dio”, “La meta è l’infinito, non il finito”, “L’Eucarestia è l’autostrada per il cielo”, “Il senso del bene e del male si sceglie da piccoli”, “La vita è testimonianza”.
Con un permesso speciale ricevette la Comunione a soli 7 anni, era devoto all’Eucarestia, alla Vergine Maria, recitava il rosario, Gesù era come un amico, una presenza costante di riferimento. Ad Assisi sentiva la presenza e la pace di S. Francesco e i genitori acquistarono una casa dove trascorreva l’estate in mezzo alla natura. Il 12 ottobre 2012 si aprì ufficialmente la causa per la beatificazione, il processo diocesano si concluse il 24 novembre 2016 e Papa Francesco lo dichiarò venerabile il 5 luglio 2018. Il 5 aprile 2019 la traslazione dal cimitero di Assisi, con un lungo corteo dalla Basilica Inferiore di S. Francesco fino alla cattedrale di S. Rufino per una veglia con i giovani, per proseguire fino alla Basilica di Santa Chiara e al Santuario della Spogliazione nella chiesa di S. Maria Maggiore, sempre ad Assisi, dove si trova ora il sepolcro.
Il primo ottobre del 2020 la tomba è stata aperta sul lato anteriore. Carlo sembra dormire, il viso è intatto, grazie a una maschera di silicone. La beatificazione, dopo le verifiche della Congregazione per la causa dei Santi, è stata celebrata il 10 0ttobre 2020 nella Basilica Superiore di S. Francesco dal Cardinal Agostino Vallini e ogni anno verrà ricordato il 12 ottobre, giorno della morte. La strada per la santificazione è stata aperta da due miracoli per sua intercessione, riconosciuti ufficialmente (il terzo, una donna in provincia di Caserta malata di tumore, deve essere verificato).
Il primo, riconosciuto da Papa Francesco il 21 febbraio 2020, è la guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di 6 anni, che era affetto da pancreas anulare, una deformazione che lo stava portando al deperimento. Era in corso una benedizione, Matheus toccò un pezzo del pigiama che indossava Carlo durante il ricovero, chiedendo la grazia di smettere di vomitare cibi e liquidi. Il bambino effettivamente guarì, la commissione medica accertò che la deformazione era sparita, senza interventi chirurgici.
Il secondo miracolo (il 23 maggio 2024 papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle cause dei santi a promulgare il decreto) riguarda Valeria Valverde, nata in Costa Rica nel 2001, studentessa a Firenze, in coma dopo una caduta dalla bicicletta nel 2022. La madre pregò ad Assisi davanti alla tomba di Carlo. La grave emorragia sparì la sera stessa e la ragazza, che aveva già subito la parziale asportazione della calotta cranica per non premere sul cervello, riprese conoscenza. Carlo aveva predetto la sua morte due mesi prima, quando nulla lasciava presagire la malattia. Alla madre disse che avrebbe avuto sempre segni della sua presenza e nel 2010 nacquero due gemelli, Michele e Francesca, che Carlo aveva annunciato in un sogno alla madre.
Molti i blog su di lui in tante lingue, così come le lettere e le richieste di preghiera e di intercessione che giungono ai genitori. Tra le reliquie un pezzo del pericardio custodito nella Cattedrale di S. Rufino ad Assisi, nell’altare a lui dedicato, ciocche di capelli nella chiesa di S. Francesco a Rabat nell’isola di Gozo, un’altra ciocca ad Alife nel Santuario della Madonna della Grazia, un’altra nella Parrocchia di S. Tommaso Apostolo nel quartiere Infernetto a Roma. A Carlo e ai suoi miracoli eucaristici è stato dedicato il film documentario “Segni” in collaborazione con Vatican Media e Officina della Comunicazione e nel 2020 “La mia autostrada per il cielo”, di Matteo Ceccarelli, Officina della Comunicazione in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano.
Francesca Sammarco
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