//Black Friday, l’inutile corsa agli acquisti

Black Friday, l’inutile corsa agli acquisti

di | 2021-11-27T13:23:55+01:00 28-11-2021 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

E anche quest’anno il cosiddetto Black Friday (Venerdì Nero) è andato in archivio. Per carità, l’espressione è un po’ più colorita (ma anche più efficace) ed è la battuta di un famoso film riferita al Natale che il protagonista, finalmente, se l’era tolto dalle p…  Comunque, c’è da digerire ancora il cosiddetto Cyber Monday (domani), giornata riservata agli acquisti sull’online e in generale ai prodotti tecnologicamente avanzati. Che necessità ci sia di dedicare un giorno preciso alla caccia compulsiva agli sconti e al presunto affare, non si riesce a comprendere. Il Black Friday, importato dalla tradizione americana (tanto per cambiare…) e successivo al Giorno del Ringraziamento (quello in cui vengono sacrificati decine di milioni di tacchini per imbandire le tavole Usa), è da anni consacrato allo shopping forsennato. Come se non ci fosse un domani…

E’ evidente che le aziende e i commercianti di ogni settore utilizzano ogni espediente per incrementare vendite e guadagni: è legittimo e non c’è affatto da scandalizzarsi. Ciò che si fa davvero fatica a capire è il motivo per cui bisogna concentrare proprio in questo giorno o nell’ultimo week end di novembre i propri acquisti. E’ vero, ci sono gli sconti e alcuni sono oggettivamente convenienti. Ma non è altrettanto vero che praticamente in ogni periodo dell’anno ci sono offerte di ogni genere e ugualmente allettanti? Promozioni, saldi, occasioni, giorni folli, offertissime… Il campionario delle possibilità e delle proposte è di fatto illimitato. E allora che necessità c’è di un “venerdì nero”? La risposta razionale è semplice: nessuna.

Ma si innescano nella mente umana meccanismi che spesso sfuggono alla sfera del conscio. La prima motivazione è che regalare o regalarsi qualcosa è gratificante. Non c’è dubbio che sia così, ma vale sempre il ragionamente di prima: perché solo l’ultimo venerdì di novembre? A proposito, le origini di questo fenomeno risalgono al 1924, anno in cui una grande catena di distribuzione americana organizzò, subito dopo il Giorno del Ringraziamento, una serie di eventi e sconti per celebrare l’inizio degli acquisti natalizi. L’iniziativa ebbe un notevole ritorno in termini di ricavi ed i libri contabili passarono dai numeri scritti in rosso (che indicavano le perdite), ai numeri in nero (che indicavano i guadagni). Probabilmente è da questo curioso particolare che la giornata dello shopping prende il nome di Black Friday che segna l’inizio di uno dei periodi di maggior profitto per i commercianti.

L’altra motivazione, secondo gli esperti, è il cosiddetto “effetto affare”. Cioè, il marketing e la pubblicità puntano a sottolineare che quanto viene proposto ha un prezzo imperdibile che mai più si potrà ottenere in futuro. Non è del tutto vero, anzi spesso ci sono altre occasioni in cui si possono spuntare sconti anche migliori, ma la proposta viene inculcata e percepita come possibilità imperdibile da non lasciare scampo al rifiuto. Infine, da non dimenticare anche “l’effetto gregge”: se tutti o la gran parte lo fanno, lo devo fare pure io. Dall’insieme di tali fattori psicologici deriva la caccia sfrenata allo shopping sia in presenza che online. Gli effetti per il commercio sono certamente consistenti con aumenti delle vendite quantificabili nell’ordine del 30-40% in più.

La considerazione finale è che gratificare se stessi o le persone care e più vicine di un regalo si può fare in ogni giorno dell’anno e anche senza attendere ricorrenze particolari o speciali. E non c’è bisogno di spendere cifre folli per dimostrare il proprio affetto o la propria stima: basta il gesto. Che vale molto di più del valore dell’oggetto donato. La conclusione più efficace, rubata da Facebook, è quella di un signore che dichiara: “Quest’anno per il Black Friday non ho comprato niente e così ho risparmiato il 100%”.

Buona domenica.

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