VITERBO – “Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell’eternità”, scriveva Khalil Gibran e come non pensarlo quando si parla di una “lunga storia d’amore”, come quella di Anna ed Efisio, uniti fino alla morte. È successo nei giorni scorsi a Monserrato, sud Sardegna, comune della città metropolitana di Cagliari: i due sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altra. Una storia d’altri tempi, direbbe qualcuno, eppure questa terra misteriosa e ricca di longevi custodisce questa testimonianza di un amore nato da ragazzini, sempre insieme, in autentica simbiosi si mbiosi.
Per 80 anni, Anna ed Efisio hanno vissuto la loro esistenza crescendo insieme, amandosi, rispettandosi, addirittura Clelia, una delle figlie, afferma di non ricordare di averli mai sentire litigare. Convolati a nozze settantasei anni fa, sono morti lui il sabato sera, mentre lei prima dell’alba. Al funerale le loro bare erano affiancare come al Cimitero, sempre accanto.
In un’epoca in cui le donne vengono ammazzate da chi diceva di amarle, Anna ed Efisio ci hanno lasciato la loro silenziosa testimonianza di vita insieme, passo dopo passo, giorno dopo giorno, proprio fino alla fine, a poche ore di distanza. Efisio per primo, come a voler preparare la nuova dimora nell’altra vita, ed Anna come sempre in sintonia con il suo amato sposo, lo ha raggiunto nell’Eternità.
“Chi ama non conosce morte, perché l’amore fa rinascere la vita nella divinità”, sosteneva Emily Dickinson: Anna ed Efisio sono rinati nella divinità.
Laura Ciulli
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