//All’Ic di Parabiago ecco l’inglese innovativo

All’Ic di Parabiago ecco l’inglese innovativo

di | 2022-07-04T01:11:14+02:00 3-7-2022 7:10|Pensierino del Mattino|0 Commenti

L’uso della lingua inglese è ormai una competenza irrinunciabile nella formazione dei giovani, i quali vedranno il loro futuro proiettato in un mondo interconnesso, che sarà la caratteristica fondante del loro percorso lavorativo e professionale. È quindi indispensabile che essi possano sviluppare non solo la pura conoscenza linguistica in aula, ma che inizino fin dalle prime fasi del percorso scolastico ad adottare modelli didattici in cui l’apprendimento abbia le caratteristiche di un uso “in situazione” della lingua. All’IC “Viale Legnano” di Parabiago la dirigente Monica Fugaro è particolarmente sensibile a questa prospettiva, anche perché ella stessa è stata insegnante di inglese e mossa sempre da una pulsione innovativa in campo didattico, dovuta alla sua formazione professionale a largo spettro e alla sua lungimiranza, che ha permesso l’ideazione e la realizzazione di un “English Summer School Camp”.

Si è trattato di un’esperienza immersiva, che ha visto i ragazzi muoversi in un’ambiente “outdoor”, dove la dimensione del coinvolgimento emotivo, creativo e ideativo è stata l’elemento centrale e vincente. L’esperienza ha interessato ragazzi delle prime e delle seconde classi della scuola secondaria di primo grado, i quali hanno sviluppato e potenziato le loro competenze linguistiche in una dimensione di socializzazione che li ha impegnati per intere giornate su temi di grande attualità, con lo scopo di sviluppare anche la loro coscienza civica attraverso contenuti rivolti a temi legati a problemi ambientali e a soluzioni “green”: infatti essi sono stati “autori” del loro apprendimento, attraverso un modello di “Challenge Based Learning”, ovvero di una didattica “sfidante” in cui viene posto un problema, sottoposto a un’analisi finalizzata allo sviluppo delle loro conoscenze e orientata a far trovare loro possibili soluzioni.

La dirigente scolastica Monica Fugaro

In questo modo gli alunni hanno provato il gusto della scoperta, ma anche l’impegno in un “problem solving” che li ha visti convolti in un “team working”, in cui ciascuno ha avuto la possibilità di sviluppare il proprio talento confrontandolo con l’esperienza altrui, in una logica di lavoro collaborativo capace di valorizzare anche chi è in situazione deficitaria sul piano cognitivo, psicologico, emozionale o fisico. Sono le caratteristiche di una scuola inclusiva, che non è orientata a una logica di valutazione e di giudizio, piuttosto a un apprendimento premiante e stimolante. La veicolazione e l’operatività in lingua inglese sono un elemento di valorizzazione dell’esperienza, che viene attuata nella logica della trasversalità della disciplina, volta a sviluppare quelle “soft skill” essenziali nella formazione di una cittadinanza consapevole.

La traduzione in gioco (“gamification”) delle attività non svilisce l’esperienza, anzi ne costituisce un elemento di base: significa capire che si può imparare anche divertendosi. E che un ambiente sereno e costruttivo favorisce le capacità creativa e ideativa, le quali saranno parte integrante della loro proiezione nel prossimo futuro. Un aspetto interessante dell’esperienza è stata anche la partecipazione di una molteplicità di stakeholder: gli alunni, le famiglie, rese consapevoli delle attività svolte e del loro valore formativo, l’amministrazione comunale, che ha messo a disposizione le proprie strutture e risorse umane, mostrando interesse per la formazione linguistica delle giovani generazioni, in una prospettiva sinergica che costituisce un modello replicabile e un “processo virtuoso”.

La manifestazione conclusiva ha visto i ragazzi impegnati in uno spettacolo che riassumeva il prodotto finale dell’attività didattica. In inglese hanno presentato disinvoltamente (e questo è il segnale della qualità dell’apprendimento) il lavoro da loro svolto, incentrato sull’evidenziazione di problemi ambientali e nell’ideazione di soluzioni per attenuarne l’impatto e andare verso un mondo più “green” e rispettoso delle risorse economiche e ambientali. È stata sicuramente un’esperienza costruttiva, che può ispirare anche le modalità di insegnamento d’aula, capace di stimolare anche le skill emotive: e le emozioni non sono mancate nemmeno tra il pubblico, che osservava l’entusiasmo di questi giovani “pieni di futuro”.

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