NAPOLI – Non sempre ci rendiamo conto di quanto i disegni possano essere utili per capire il mondo interiore dei ragazzi. Non si tratta di semplici esercizi per imparare a tenere una matita in mano. Né tantomeno di un modo per tenere impegnati i bambini durante la giornata. I disegni e gli scarabocchi dei bambini e degli adolescenti (anzi di tutti) hanno un significato. I colori che si utilizzano, le forme che si scelgono, i soggetti che rappresentano sembrano frutto di una casualità, o di un gioco, invece mostrano in modo fedele il punto di vista di ciascuno. Per i più piccoli disegnare è un modo per lasciare un segno della loro presenza. Basta pensare a quanti bimbi disegnano i contorni della loro manina. In quel momento lasciano un’impronta un po’ come facevano i primi uomini quando disegnavano sulle pareti delle caverne le loro mani; era un semplice e profondo dire: io ci sono. La loro identità si esprimeva in ciò che disegnavano.

Un disegno di Kandinskij
Perciò per un genitore sarebbe utile capire che cosa sentono i loro piccoli, lasciandosi guidare dal significato dei disegni. Dentro un disegno ci possono essere gioia, dubbi, richiesta di affetto, paura. Come mi è solito fare anche nelle ore di lezione, faccio prendere l’album ruvido, matita 2B e una gomma e faccio disegnare dal vivo. L’unica materia dove s’impara copiando è il disegno. Guardo 100 volte e traccio una linea, non il contrario disegnerò altrimenti solo ciò che ho in testa da sempre. Guardare il dettaglio tante volte per fare una sola linea è la maniera migliore per scrutare, scovare, imparare nuove cose.
Il disegno è l’arte del copiare. È il paradigma più forte della vita. Cresco, faccio esperienza, solo se qualcuno è con me, a fianco. Qualcuno che mi insegni a giudicare, a valutare. Non può essere un’accozzaglia di esperienze, nella vita così come nel disegno. È sicuramente un continuo tentativo, un esercizio, pur sbagliando come nella vita. Ma come nella vita imparo se seguo! Qualche tempo fa in classe un alunno mi sollecita a stargli al fianco. Insicurezza? Paura di sbagliare? No, semplicemente uno che vuole apprendere, un alunno che ha il desiderio di andare fino in fondo, che vuole rischiare, mettersi in gioco. È l’enorme paradigma della vita. Lo dico sempre in classe. Chi vuole amare realmente deve rischiare.
Il disegno è il loro modo di esprimersi, è uno dei modi di esprimere ciò che si è. È un modo, una strada per comunicare emozioni, dubbi, desideri (etimologicamente la parola deriva dal greco “methodos”, composta da metà (attraverso) e hodòs (via), indicando metaforicamente il criterio razionale costituito da una serie di regole tali che il procedimento di indagine sia ordinato. Come per i bambini piccoli, hanno imparato da poco a parlare, magari ogni tanto storpiano i termini o le frasi che ascoltano dai grandi per cui il miglior modo che hanno per esprimersi non può essere la parola. Con i disegni ma anche già con i primi scarabocchi per loro è tutto molto più facile, perché non devono spiegare nulla e questa è la grande potenza del disegno.

Disegni egiziani
Quando ci si confronta con un foglio bianco si dà sfogo alla propria immaginazione e al contempo si dà forma al mondo che ci circonda e questo quindi è un ottimo strumento per poter vedere le cose da un nuovo punto di vista. Ma in che modo un adulto magari in classe può interpretare il significato di questi disegni? Pur senza essere psicologi o formatori alcune informazioni possono essere utili. La cosa che più colpisce è quanto sia importante, soprattutto in certi contesti dove l’espressione verbale diventa difficile, parlare con i segni, con le immagini, con espressioni grafiche o attraverso il modo di vestire.

Un’opera di Vincent Van Gogh
Ognuno inevitabilmente esprime sé, ognuno inevitabilmente ha necessità di esprimere, ha desiderio di essere compreso, di essere accettato. Il disegno, come connubio di linee punti e colori per dirla alla Klee o Kandinskij, ha un potere straordinario. Il colore, potentissimo mezzo comunicativo dà spazio e respiro all’io. Ogni artista usa i colori per esprimere un’idea, un pensiero, per esprimere una vita. Il mondo ne è pieno, assistiamo ad un bombardamento di immagini, di foto, di pensieri sintetizzati in immagini flash, in scoop fotografici. Assistiamo quotidianamente a sciocchezze di ogni genere, slogan senza senso, banalità istintive o figlie di vite sconnesse, l’occhio ne è pieno. Anche lì si rispecchia una società, una realtà troppo spesso banale ma allo stesso tempo carica di significato.
Innocenzo Calzone
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