//Racconto 2

Racconto 2

di | 2025-04-16T11:04:11+02:00 16-4-2025 11:01|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Emma Giubilei “Galeazzo Alessi, II A – Santa Maria degli Angeli (PG)   Un sogno diventa realtà: scrivi una storia in cui il protagonista, un ragazzo timido e introverso, sogna di diventare un grande campione di skateboard. Un giorno trova una tavola magica che lo aiuta a migliorare le sue abilità in modo sorprendente…… Luigi era un ragazzino di tredici anni molto riservato e timido. Aveva sempre quel suo ciuffo calato verso sinistra, le mani tremolanti e il passo lento e indeciso. A scuola, al parco o al supermercato era sempre guardato male per il suo modo di comportarsi; lui non capiva: forse i suoi compagni erano gelosi del fatto che aveva un insegnante tutto per sé? O forse perché non faceva qualche verifica? Forse sì o forse no. I suoi compagni lo conoscevano ma né i ragazzi al parco e né le mamme al supermercato gli avevano mai rivolto parola, quindi di che cosa si lamentavano? Ogni tanto queste domande lo facevano riflettere, ma dopo un po’ non ci faceva più caso. Luigi aveva molte passioni: la musica, la chitarra, i disegni ma soprattutto lo skateboard. Già, proprio quella tavola a quattro ruote! Vedeva molti video su come fare tutte le mosse più belle e complicate. Ma il fatto che non avesse né uno skateboard né il coraggio, ostacolavano la realizzazione dell’ impresa. “Luigi! Dai, esci un po’, guarda che bella giornata! Su, via, non stare tutto il giorno tra quei quattro muri!” urlò la mamma mentre era di sotto a preparare le frittelle. Ecco, un’altra passione di Luigi era mettere la sua camera in penombra, stendersi sul letto e fissare il soffitto per ore e ore. Quel giorno, però, si sentiva diverso, cambiato. Senza neanche pensarci infilò le scarpe e la giacca, uscì dal grande portone marrone e si incamminò verso il parco. Era una bellissima giornata di marzo: c’era un cielo limpido e celeste, le margherite che iniziavano a spuntare, gli uccellini che cinguettavano e gli alberi che si muovevano al soffio del venticello primaverile. Luigi era intento a salire sull’altalena quando i suoi occhi si spostarono su una cosa rossa: aveva quattro ruote, era bassa e piatta… “Uno skateboard!” urlò Luigi. Con una corsa arrivò al tesoro, lo prese, lo appoggiò a terra e ci salì sopra: la tavola iniziò a sfrecciare con un movimento circolare, a saltare e girare. Anche se non ci era mai salito prima, si sentiva padrone di quella tavola. Era incredibile, un fatto scioccante! “Wow, questa tavola è forte!” Per caso un uomo passava di lì e gli disse, applaudendolo: “Wow, ragazzo, niente male, ma io penso che sia tutto in mano tua. Intendo dire che quello skateboard non è magico, tu lo sei! Giovane, io li riconosco i fenomeni e tu sei uno di questi!” “Salve, signore, grazie. Ma si fidi di me, è questo skateboard magico, fantastico!” “Sarà… ho una proposta da farti… vorresti venire alla mia palestra per allenarti e diventare un campione?” “Oh mio Dio, certo! Gliene sarei davvero grato!” Così Luigi entrò in questa accademia riuscendo anche a partecipare alle gare nazionali e a vincerle! Ogni tanto è bravura, altre volte è esercizio e poche volte è talento innato. Bisogna solo tirare fuori questo talento, per arrivare a ottenere quello che vogliamo!