a cura di Emma Giubilei “Galeazzo Alessi, II A – Santa Maria degli Angeli (PG)
Un sogno diventa realtà: scrivi una storia in cui il protagonista, un ragazzo
timido e introverso, sogna di diventare un grande campione di skateboard. Un
giorno trova una tavola magica che lo aiuta a migliorare le sue abilità in modo
sorprendente……
Luigi era un ragazzino di tredici anni molto riservato e timido. Aveva sempre quel
suo ciuffo calato verso sinistra, le mani tremolanti e il passo lento e indeciso.
A scuola, al parco o al supermercato era sempre guardato male per il suo modo di
comportarsi; lui non capiva: forse i suoi compagni erano gelosi del fatto che aveva
un insegnante tutto per sé? O forse perché non faceva qualche verifica? Forse sì o
forse no.
I suoi compagni lo conoscevano ma né i ragazzi al parco e né le mamme al
supermercato gli avevano mai rivolto parola, quindi di che cosa si lamentavano?
Ogni tanto queste domande lo facevano riflettere, ma dopo un po’ non ci faceva più
caso.
Luigi aveva molte passioni: la musica, la chitarra, i disegni ma soprattutto lo
skateboard. Già, proprio quella tavola a quattro ruote! Vedeva molti video su come
fare tutte le mosse più belle e complicate. Ma il fatto che non avesse né uno
skateboard né il coraggio, ostacolavano la realizzazione dell’ impresa.
“Luigi! Dai, esci un po’, guarda che bella giornata! Su, via, non stare tutto il giorno tra
quei quattro muri!” urlò la mamma mentre era di sotto a preparare le frittelle.
Ecco, un’altra passione di Luigi era mettere la sua camera in penombra, stendersi
sul letto e fissare il soffitto per ore e ore. Quel giorno, però, si sentiva diverso,
cambiato. Senza neanche pensarci infilò le scarpe e la giacca, uscì dal grande
portone marrone e si incamminò verso il parco.
Era una bellissima giornata di marzo: c’era un cielo limpido e celeste, le margherite
che iniziavano a spuntare, gli uccellini che cinguettavano e gli alberi che si
muovevano al soffio del venticello primaverile.
Luigi era intento a salire sull’altalena quando i suoi occhi si spostarono su una cosa
rossa: aveva quattro ruote, era bassa e piatta… “Uno skateboard!” urlò Luigi. Con
una corsa arrivò al tesoro, lo prese, lo appoggiò a terra e ci salì sopra: la tavola iniziò
a sfrecciare con un movimento circolare, a saltare e girare. Anche se non ci era mai
salito prima, si sentiva padrone di quella tavola. Era incredibile, un fatto scioccante!
“Wow, questa tavola è forte!”
Per caso un uomo passava di lì e gli disse, applaudendolo: “Wow, ragazzo, niente
male, ma io penso che sia tutto in mano tua. Intendo dire che quello skateboard non
è magico, tu lo sei! Giovane, io li riconosco i fenomeni e tu sei uno di questi!”
“Salve, signore, grazie. Ma si fidi di me, è questo skateboard magico, fantastico!”
“Sarà… ho una proposta da farti… vorresti venire alla mia palestra per allenarti e
diventare un campione?” “Oh mio Dio, certo! Gliene sarei davvero grato!”
Così Luigi entrò in questa accademia riuscendo anche a partecipare alle gare
nazionali e a vincerle!
Ogni tanto è bravura, altre volte è esercizio e poche volte è talento innato. Bisogna
solo tirare fuori questo talento, per arrivare a ottenere quello che vogliamo!