di Giada Boccia- Maria Vittoria Nunziata-Viviamo in un’epoca in cui il cibo è ovunque: immagini, profumi,
pubblicità e occasioni sociali ci circondano costantemente, rendendo
difficile distinguere tra un reale bisogno nutrizionale e una semplice
voglia. Spesso diciamo di avere fame, ma non sempre ci chiediamo di che
tipo di fame si tratti. Sì, perché non esiste un solo tipo di fame: esiste la
fame fisiologica e la fame emotiva. La fame fisiologica è un segnale
naturale: il corpo ha consumato energia e richiede “carburante”. Si
manifesta gradualmente, a partire da sensazioni ben localizzate come lo
stomaco che brontola, un calo di concentrazione o un senso di vuoto. È
un bisogno completo, che può essere soddisfatto con cibi semplici e
nutrienti, e che si placa una volta raggiunta la sazietà. La fame emotiva,
invece, è più subdola. Arriva all’improvviso, spesso in momenti di stress,
noia, tristezza o frustrazione. Non è localizzata nello stomaco, ma nella
mente. Si manifesta come un desiderio urgente di un determinato tipo di
cibo, spesso dolci o snack salati, e non si arresta nemmeno dopo aver
mangiato. In molti casi, infatti lascia dietro di sé un senso di colpa o
frustrazione, proprio perché non ha soddisfatto un bisogno reale, ma ha
solo momentaneamente coperto un’emozione. Questa distinzione non è
banale: imparare a riconoscere il tipo di fame che ci spinge verso il cibo è
fondamentale per costruire un rapporto sano e consapevole con
l’alimentazione. Una fame emotiva non ha bisogno di essere “zittita” con
uno spuntino, ma va ascoltata. Forse, abbiamo bisogno di
rallentare, di parlare con qualcuno, di concederci una pausa o
semplicemente di gestire meglio lo stress. In questo senso, il cibo diventa
spesso un anestetico emotivo: funziona nel breve periodo ma non cura il
disagio di fondo. Riconoscere la fame emotiva non significa ignorarla o
colpevolizzarsi, ma diventare più consapevoli. Un modo semplice per
iniziare è quello di fermarsi un attimo prima di mangiare e porsi alcune
domande: “Quando ho mangiato l’ultima volta?”, “Sto cercando di
calmare la pancia o la testa?”, “Se avessi davanti un piatto di verdure, lo
mangerei con la stessa voglia?”. Se impariamo ad ascoltare questi segnali,
possiamo trasformare il nostro modo di mangiare: da autentico a
intenzionale, da impulsivo a equilibrato. Saper distinguere tra fame del corpo e
fame dell’anima ci aiuta a saper nutrire entrambi attraverso il cibo. Imparare non solo a scegliere alimenti sani, ma anche capire perché e quando li
mangiamo. In fondo, l’alimentazione non riguarda solo il corpo, ma anche
la nostra interiorità. Saper distinguere tra fame del corpo e fame
dell’anima ci aiuta a nutrire entrambi, nel modo giusto.