//Sfamiamo il corpo o l’anima?

Sfamiamo il corpo o l’anima?

di | 2025-04-15T16:42:34+02:00 15-4-2025 16:42|Alboscuole|0 Commenti
di Giada Boccia- Maria Vittoria Nunziata-Viviamo in un’epoca in cui il cibo è ovunque: immagini, profumi, pubblicità e occasioni sociali ci circondano costantemente, rendendo difficile distinguere tra un reale bisogno nutrizionale e una semplice voglia. Spesso diciamo di avere fame, ma non sempre ci chiediamo di che tipo di fame si tratti. Sì, perché non esiste un solo tipo di fame: esiste la fame fisiologica e la fame emotiva. La fame fisiologica è un segnale naturale: il corpo ha consumato energia e richiede “carburante”. Si manifesta gradualmente, a partire da sensazioni ben localizzate come lo stomaco che brontola, un calo di concentrazione o un senso di vuoto. È un bisogno completo, che può essere soddisfatto con cibi semplici e nutrienti, e che si placa una volta raggiunta la sazietà. La fame emotiva, invece, è più subdola. Arriva all’improvviso, spesso in momenti di stress, noia, tristezza o frustrazione. Non è localizzata nello stomaco, ma nella mente. Si manifesta come un desiderio urgente di un determinato tipo di cibo, spesso dolci o snack salati, e non si arresta nemmeno dopo aver mangiato. In molti casi, infatti lascia dietro di sé un senso di colpa o frustrazione, proprio perché non ha soddisfatto un bisogno reale, ma ha solo momentaneamente coperto un’emozione. Questa distinzione non è banale: imparare a riconoscere il tipo di fame che ci spinge verso il cibo è fondamentale per costruire un rapporto sano e consapevole con l’alimentazione. Una fame emotiva non ha bisogno di essere “zittita” con uno spuntino, ma va ascoltata. Forse, abbiamo bisogno di rallentare, di parlare con qualcuno, di concederci una pausa o semplicemente di gestire meglio lo stress. In questo senso, il cibo diventa spesso un anestetico emotivo: funziona nel breve periodo ma non cura il disagio di fondo. Riconoscere la fame emotiva non significa ignorarla o colpevolizzarsi, ma diventare più consapevoli. Un modo semplice per iniziare è quello di fermarsi un attimo prima di mangiare e porsi alcune domande: “Quando ho mangiato l’ultima volta?”, “Sto cercando di calmare la pancia o la testa?”, “Se avessi davanti un piatto di verdure, lo mangerei con la stessa voglia?”. Se impariamo ad ascoltare questi segnali, possiamo trasformare il nostro modo di mangiare: da autentico a intenzionale, da impulsivo a equilibrato. Saper distinguere tra fame del corpo e fame dell’anima ci aiuta a saper nutrire entrambi attraverso il cibo. Imparare non solo a   scegliere alimenti sani, ma anche capire perché e quando li mangiamo. In fondo, l’alimentazione non riguarda solo il corpo, ma anche la nostra interiorità. Saper distinguere tra fame del corpo e fame dell’anima ci aiuta a nutrire entrambi, nel modo giusto.