Viviamo in una società in continuo aggiornamento, dove la conoscenza è in continua evoluzione e il processo educativo di ognuno è inevitabilmente influenzato dalle innovazioni. Maria Montessori parla dell’educazione prescolare, ovvero quella che riguarda i bambini da zero a sei anni. È importante partire dal presupposto che durante l’infanzia si mettano le basi per la vita adulta, motivo per cui ci deve essere un lavoro continuo tra casa e scuola, e l’ambiente in cui ci si trova deve essere ricco di stimoli. L’età dai tre ai sei anni è quella migliore per garantire un buon sviluppo al bambino, che non può limitarsi a vivere un’esperienza passiva, a osservare ciò che lo circonda con interesse, ma ha un’estrema necessità di vivere tutto in maniera attiva. Ecco perché, come sosteneva Maria Montessori, è di fondamentale importanza lasciare tutto alla portata dei bambini, così da garantire loro maggiore autonomia e responsabilità. Gli oggetti quotidiani, che possono sembrare apparentemente noiosi, riescono a incuriosire con facilità i più piccoli, che tenendosi occupati e felici saranno più motivati in quello che si rivelerà un vero e proprio apprendimento. Ovviamente, tutto ciò getta le basi fondamentali per il proseguimento di vita dell’individuo che, più avanti, continuerà il suo percorso nelle scuole. Ecco perché, come sostiene John Dewey, un buon sistema educativo presuppone il tener conto della vita privata e sociale dell’alunno, quindi di tutte le sue esperienze di vita. Gli insegnanti non possono seguire un unico sistema per tutti, ma è importante curvarlo alle diverse esigenze, indirizzando la lezione in base a ciò di cui la classe necessita. Tutto questo richiede più tempo e impegno, sia da parte dei maestri, a cui ogni anno vengono chieste sempre più capacità di adattamento, che da parte degli studenti, perché il loro impegno e la loro dedizione sono fondamentali nel processo. È rilevante tener conto dei lati negativi che oggigiorno il progresso comporta, come un apprendimento che risulta superficiale dal momento in cui lo studente perde qualche parte, o la dipendenza della tecnologia, che può portare a non sapersela cavare quando questa non è accessibile. L’educazione progressiva richiede dunque un grande equilibrio e, una volta trovato questo, gli studenti svilupperanno una maggiore autonomia, sapranno confrontarsi con problemi reali (grazie ad esempio all’educazione civica e ai vari progetti) e diventeranno più consapevoli. Oggi si ha la fortuna di avere tanti modi e altrettante opzioni per capire e imparare, con progetti educativi sempre più aggiornati e all’avanguardia, ecco perché è essenziale imparare a sfruttare al meglio le numerose possibilità che si hanno davanti. Così, in questo campo, la collaborazione tra classe e insegnante gioca un ruolo di notevole importanza, così come è rilevante creare un ambiente adeguato e sereno per ognuno. Tutto questo lavoro ha un valore ancora più ampio quando non è fine a sé stesso, cioè non si ferma alla scuola. Ciò aiuterà a saper affrontare al meglio i problemi della vita quotidiana, ad avere una mentalità più aperta e, cosa più importante, a capire il valore degli errori e farne tesoro per la vita. Il testo contiene riflessioni riguardo al metodo educativo contemporaneo e cerca di spiegare come dovrebbero essere poste le basi per l’educazione dell’individuo, partendo dal pensiero di Maria Montessori e di John Dewey fino ad arrivare al pensiero contemporaneo.
Scuola e tecnologia tra passato e contemporaneità. Alessandra Pisano 5A Scienze Umane
di Il Leonardo Da Vinci - LANUSEI (OG)|
2025-02-03T17:50:09+01:00
3-2-2025 17:50|Alboscuole|0 Commenti
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