//Lucky Girl Syndrome

Lucky Girl Syndrome

di | 2023-02-01T08:27:56+01:00 1-2-2023 8:27|Alboscuole|0 Commenti
l di Giusy Casillo- La “Lucky Girl Syndrome” è l’ultima tendenza che sta spopolando su TikTok. Essa si basa sulla convinzione che, ripetendo di continuo alcune affermazioni positive come “Sono una ragazza fortunata”, “Tutto va alla grande”, “Ottengo sempre ciò che voglio”, si favorisca la realizzazione degli eventi fortunati. Questo concetto si rifà alla cosiddetta “New Thought”, una scuola di pensiero secondo la quale pensieri positivi portano al realizzarsi di eventi positivi, viceversa, da pensieri negativi, derivano eventi negativi. L’ hashtag #LuckyGirlSyndrome, al momento, ha oltre 120 milioni di visualizzazioni, tante testimonianze ed è un trend in crescita. Sembra che questa moda trovi una sua giustificazione scientifica nel fatto che la ripetizione di frasi positive, incoraggi il nostro inconscio a creare una mentalità migliore, cosa che ci permette di vedere la vita e le sue opportunità sotto una luce diversa. Tuttavia, c’è da considerare l’altro lato della medaglia, infatti, c’è chi attribuisce alla “Lucky Girl Syndrome” un’importanza che può risultare pericolosa, poiché, se ci si convince di essere fortunati, di meritare risultati positivi e questi non si verificano, si rischia di cercare in se stessi le ragioni di quella sconfitta, non ritenendosi all’altezza e, quindi,  colpevolizzandosi. Questo fenomeno è definito “La colpevolizzazione della vittima”. In realtà, spesso non si raggiungono gli obiettivi prefissati non per debolezze o incompetenze, ma per dinamiche sociali o situazioni che non dipendono da noi, ma purtroppo questo è un concetto che sta sfuggendo a chi si sta lasciando troppo coinvolgere dalla “Lucky Girl Syndrome”.Convincersi che dai pensieri positivi derivino esclusivamente eventi positivi è  sicuramente sbagliato, anzi, ritengo che bisognerebbe affrontare ogni situazione che la vita ci offre, anche quelle all’apparenza impossibili, con volontà,  grinta, coraggio e massima fiducia nelle proprie capacità. Insomma, bisogna dare il massimo, per cercare di ottenere, se non il massimo, almeno un’esperienza che ci dia un’ulteriore occasione di crescita.