A cura di Concetta Laino – Per la seconda UDA di italiano (e trasversalmente con le discipline di arte e immagine, musica ed educazione civica), le docenti Laino e Follone hanno presentato ai loro piccoli discenti della classe 1A della scuola primaria di Fagnano Castello, facente parte dell’IC Fagnano Castello-Mongrassano (CS), la storia di Guizzino -Swimmy- di Leo Lionni, geniale e poliedrico artista che è stato pittore, grafico, scrittore, scultore e illustratore di libri per bambini.
Chi non conosce il pesciolino Swimmy, o il poetico topolino Federico oppure l’eccentrico coccodrillo Cornelio?
Leo Lionni è riuscito sempre a catturare l’attenzione dei più piccoli con storie apparentemente semplici ma che regalano, con un grande valore pedagogico, un insegnamento sempre molto attuale.
Siamo partiti dalla lettura del libro (Guizzino. Ediz. Illustrata di Leo Lionni edito da Babalibri) che è accompagnato da illustrazioni meravigliose, poi abbiamo visionato i “Cinque Lionni” (con la regia di Giulio Giannini, Gallucci Editore), una raccolta di fantastiche animazioni dove i protagonisti sono sempre gli animali.
Dopo varie riflessioni e confronti, l’attenzione dei bambini si è concentrata su Guizzino, il nostro pesciolino nero che vive in una colonia di pesciolini rossi. È chiara l’attenzione che lo scrittore dà alla bellezza dell’inclusione e sarà infatti proprio Guizzino che aiuterà tutti i suoi ‘fratelli’ a liberarsi dei pesci più grandi e prepotenti grazie alla forza del gruppo.
Dopo aver diviso il racconto in sequenze, i bambini, a coppia, hanno disegnato le tavole e infine hanno raccontato, attraverso l’uso del kamishibai, l’intera storia.
Gli alunni e le alunne hanno narrato la storia accompagnando contestualmente alla lettura le immagini realizzate da loro stessi e, a fine anno, è stato realizzato un video molto bello dove i bambini sono stati i veri protagonisti e dai loro occhietti felici abbiamo capito che è stato di grande impatto formativo.
L’utilizzo del kamishibai (ossia un teatrino di cartone, derivante da un’antica tradizione giapponese) consente di raggiungere e sviluppare il senso del gruppo, di sviluppare il linguaggio e le capacità espressive così come la capacità di interazione infatti l’ultimo motto, urlato a gran voce, è stato: “Uno per tutti, tutti per uno”!
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