//La scuola al tempo del Coronavirus…comunque vive

La scuola al tempo del Coronavirus…comunque vive

di | 2020-05-08T17:34:44+02:00 8-5-2020 17:34|Alboscuole|0 Commenti
Quest’ anno il quattro maggio, insieme alla tanto attesa Fase 2, celebriamo “La settimana italiana dell’insegnante” che si concluderà domenica 10 maggio. Più che mai in questo delicato momento sentiamo il bisogno di esternare e condividere qualche riflessione sul nostro mestiere e, con infinita cautela, sulla Scuola in generale. Non particolarmente avvezze al linguaggio dei social non proponiamo nessun hashtag, ma affidiamo al cuore e alla scrittura qualche considerazione, convinte fortemente che la scrittura possa fermare per qualche istante quanto cuore e cervello custodiscono nei silenzi di ciascuno. Partiamo, allora, dal bisogno di stare insieme che in questo lungo periodo ci è stato per ovvi motivi negato e a cui abbiamo dovuto disattendere, attivando le necessarie forme di autoregolazione. Ed ecco che alla memoria ritorna la favola di Schopenhauer e dei suoi porcospini, che si cercano per un bisogno fisico e probabilmente affettivo di calore ma che, avvertendo il dolore delle spine, non riescono ad avvicinarsi senza provare dolore fin quando, la necessità del reciproco calore, in preda al continuo dissidio tra dolore e freddo, fa loro scoprire la distanza giusta per scambiarsi calore senza pungersi.   Adesso tocca a noi trovare la giusta distanza per proteggerci dal virus ma allo stesso tempo rispondere all’intimo bisogno di scambio e relazione con gli altri, anche noi come i porcospini.   Ecco, questa condizione ci ha reso simili ai porcospini, abbiamo necessità di relazione e, come docenti, di stare vicini e connessi con i nostri ragazzi, lontani fisicamente, e la DAD in questa necessità ci sta supportando. La DAD, tanto discussa e per tanti discutibile, sta comunque tenendo insieme un sistema. Per ciò che ci riguarda più da vicino, grazie allo sforzo e alla dedizione dei docenti del nostro Istituto ”M. L. King” di Caltanissetta, del nostro Dirigente Scolastico Rosa Cartella, del nostro insostituibile animatore digitale Salvatore Falegname, dei responsabili di Plesso, che non hanno arretrato un attimo e, con fatica e abnegazione, hanno sorretto e tenuto insieme la scuola, anche il nostro Istituto può dirsi oggi unito nell’ impegno che il momento ci ha richiesto. Un plauso, inoltre, va poi riconosciuto alle famiglie dei nostri ragazzi che hanno collaborato tra mille difficoltà, dimostrando di saper fronteggiare una situazione nuova ed inaspettata che ha introdotto non pochi cambiamenti, e reso più forte il patto di alleanza tra scuola e famiglia, quello vero, quello mirante alla collaborazione fattiva per aiutare i ragazzi in un momento per loro tanto delicato e difficile. Imperativo categorico: consolidare legami. Fare ricorso, quindi, alla conoscenza ma anche alla creatività e alla fantasia, addentrandoci in punta di piedi nella complessità del loro vissuto emotivo quotidiano, condividendo dubbi e paure, spesso amplificate nei preadolescenti. Garantire il diritto all’istruzione, raggiungere tutti, esserci ma non sovraccaricare, cercare un difficile equilibrio…a noi viene chiesto di programmare, preparare materiale, avviare la videolezione che non può essere concepita secondo i criteri della lezione in presenza, e poi valutare. Il coronavirus ha promosso un nuovo modo di fare scuola, che non può essere demonizzato se vogliamo fare di necessità virtù e soprattutto non vogliamo perdere di vista il valore alto di un mestiere che ha sempre senso, se per senso intendiamo accompagnare i ragazzi sempre, anche nel percorso disastrato di un esistere complesso e difficile come quello che tutti stiamo vivendo oggi. Reinventare una modalità di insegnamento/apprendimento non passa solo attraverso buona volontà, emergenza o improvvisazione, è tempo per formarsi e promuovere nuove e consapevoli strategie didattiche che non sostituiscono la scuola tradizionalmente intesa, ma che potranno, se opportunamente studiate, favorire processi di sapere e sviluppo di competenze multiple e nuove. A noi il compito, in una dimensione di tempo sospeso e di spazio non consueto, di proteggere e rinforzare la relazione con i ragazzi anche a distanza, a noi il compito di mantenere forti i legami, ora più che mai, con tutto il sistema scuola e con le famiglie degli alunni.//   A quattro mani in tempi di distanza fisica//   Maria Rita Riccobene// Mirella Siracusa//