//#iostudioacasa: esperienze e riflessioni degli studenti del “Gallo” (14)

#iostudioacasa: esperienze e riflessioni degli studenti del “Gallo” (14)

di | 2020-04-23T16:49:17+02:00 23-4-2020 16:40|Alboscuole|0 Commenti
Sono le 2:39, sono a letto e fisso il soffitto, mi giro e mi rigiro ma niente… non dormo, forse per le abitudini sbagliate in questi giorni… Il motivo? Coronavirus, così si chiama, un nemico invisibile, subdolo, contagioso… ma non imbattibile. Tutto è iniziato  in Cina, tanti contagi, tante persone morte, tanti dottori senza forze, e tanta paura… Ma, attenzione, con la paura era aumentata anche la discriminazione. Sì, esatto, proprio così. Tantissimi italiani avevano cominciato ad insultate la popolazione cinese, senza rispetto e senza pietà. Sapete perché? Perché l’Italia era tranquilla. Purtroppo il virus non si ferma: ecco che a febbraio si presenta il primo caso in Lombardia per poi espandersi in tutta Europa. Per questo motivo  bisogna mantenere le distanze rinunciando anche ad una semplice stretta di mano, indossiamo mascherine, in televisione ascoltiamo di continuo “lava spesso le mani” e siamo in quarantena. Ma ho smesso di lamentarmi, adesso sono tranquilla. Inizialmente per me è stato difficile, sentivo la mancanza delle mie amiche, mi annoiavo, mi arrabbiavo, mi trascuravo ma poi ho capito che io potevo farcela, dovevo farlo per tutte le persone morte, per i dottori, per le famiglie addolorate e in difficoltà, per i miei nonni, la mia famiglia… Dovevo farlo per il mondo intero. Ed eccomi qua, lo sto facendo da due mesi  e volete sapere cosa faccio? Io studio, canto, ballo, mi trucco, provo maschere per viso  fatte da me, acconciature diverse dal solito… Cerco di tenermi impegnata il più possibile, ho capito che bisogna essere pazienti. Cosa voglio dire al virus? Mah, che forse mi ha aiutata. Mi ha aiutata a capire l’importanza della vita, non rimanderò più nulla, darò tutti gli abbracci che sento, griderò tutti i “ti voglio bene” che non ho mai detto perché a volte i piani vengono stravolti del tutto, proprio come adesso. Ma sono sicura che non ha aiutato solo me. Penso che  il mondo intero stia riflettendo. Penso che tutti abbiano capito l’importanza delle cose “banali” , dell’amore, della fratellanza, del mare, della natura, l’importanza di tutto ciò che ci circonda… Sarò fiera di raccontare tutto ciò ai miei figli, sarò fiera di dire che ho anch’io dato il mio contributo stando a casa… Stringiamo i denti, ce la stiamo facendo, siamo forti, ritorneranno le bellissime passeggiate, gli abbracci fortissimi, i caffè in compagnia. E sapete la cosa più bella? NULLA  SARÀ  PIÙ  SCONTATO e sarà bellissimo! #IORESTOACASA ENZA BOSCO (3^ B)