//Il veleno salvavite

Il veleno salvavite

di | 2025-01-24T11:43:27+01:00 24-1-2025 11:43|Alboscuole|0 Commenti
di Monica Stasi Potrebbe sembrare un paradosso, ma la scienza sta dimostrando che alcune delle sostanze più pericolose prodotte dalla natura possono diventare potenti alleati della medicina. Tra queste, il veleno dei ragni sta emergendo come una possibile risorsa per la cura della trombosi, una condizione che colpisce milioni di persone ogni anno. La trombosi si verifica quando si formano coaguli di sangue all’interno delle vene o delle arterie, ostruendo il flusso sanguigno. Questo può causare gravi conseguenze, come infarti, ictus o embolie polmonari. Attualmente, i trattamenti si basano su farmaci anticoagulanti, ma non sono privi di rischi e non sempre riescono a sciogliere i coaguli in tempo. Alcuni studi recenti hanno portato alla luce che il veleno di alcune specie di ragni contiene proteine con proprietà uniche, in grado di interferire con i meccanismi della coagulazione del sangue. Una di queste specie è il ragno australiano dalla ragnatela ad imbuto (Atraxrobustus), il cui veleno è noto per la sua tossicità. I ricercatori dell’Università del Queensland, in Australia, hanno scoperto che una proteina presente nel veleno di questo ragno, chiamata Hi1a, può proteggere le cellule del sangue e ridurre i danni causati dall’ostruzione del flusso sanguigno. In esperimenti di laboratorio, questa proteina ha dimostrato di rallentare o prevenire la formazione dei coaguli, migliorando la circolazione e prevenendo complicazioni potenzialmente letali. La proteina Hi1a agisce direttamente sui recettori cellulari coinvolti nella coagulazione e nell’infiammazione, bloccando i segnali che portano alla formazione del coagulo. A differenza degli anticoagulanti tradizionali, il veleno dei ragni sembra essere altamente specifico, il che potrebbe ridurre il rischio di effetti collaterali come sanguinamenti eccessivi. Questa scoperta ha aperto la strada a ulteriori ricerche per sviluppare farmaci basati su questa proteina. Gli scienziati stanno lavorando per sintetizzarla in laboratorio, eliminando la necessità di raccogliere veleno direttamente dai ragni. Se i test clinici confermeranno i risultati preliminari, potremmo trovarci di fronte a una rivoluzione nel trattamento della trombosi e di altre malattie cardiovascolari.