dalla Redazione del TGTassoNews – Il Colosseo aveva una copertura retrattile ed era un capolavoro di ingegneria romana.
Infatti, i Romani avevano ideato un sistema geniale e sorprendente per proteggere gli spettatori dal sole cocente: il velarium.
Si trattava di una gigantesca copertura in tessuto, simile a una vela, che veniva tesa sopra l’arena per fare ombra al pubblico. Non era fissa, ma retraibile, e veniva montata o smontata a seconda delle condizioni meteo.
Il velarium era costituito da enormi teli in lino o canapa, manovrati con un complesso sistema di corde, carrucole e pali.
Ai lati superiori del Colosseo erano installati dei ganci in pietra (visibili ancora oggi) che sorreggevano i pali di legno su cui poggiava la struttura.
La manovra era affidata a veri esperti del mare: marinai della flotta imperiale, abituati a gestire vele enormi e nodi complicati. Il loro compito era coordinare il movimento sincronizzato delle corde per aprire o chiudere la copertura in modo fluido e sicuro. Questa copertura era davvero importante perché, con una capienza di oltre 50.000 spettatori, il Colosseo ospitava spettacoli per ore e ore sotto il sole. Il velarium offriva un po’ di ombra e sollievo, rendendo l’esperienza più sopportabile anche nei caldi mesi estivi.
Insomma, una tecnologia da stadio moderno… inventata 2000 anni fa.
Questa ingegnosa invenzione dimostra ancora una volta quanto i Romani fossero maestri di architettura, logistica e comfort pubblico.
Il velarium è oggi considerato un precursore delle coperture retrattili degli stadi moderni.