a cura di Samuele Verzini – Classe VA – Scuola Primaria “Giovanni XXIII” – Santa Maria degli Angeli (Pg)
Un giovane pirata di nome Berk viveva su un’isola, amava l’avventura e voleva
girare tutto il mondo.
Indossava sempre gli stessi vestiti: un cappello nero con una piuma lunghissima, una
camicia bianca come la panna, una giacca sbiadita color verde salvia, dei pantaloni
marroni e degli stivali tutti rotti. Tutti i vestiti puzzavano di pesce!!!
Aveva gli occhi azzurri, la bocca molto grande, il naso lungo e le orecchie a sventola.
Si diceva, che nell’oceano vicino all’isola vivesse una creatura talmente grande da
ricoprirla completamente. Era verde, squamosa e viscida con spuntoni aguzzi. Aveva
artigli grandi quanto una nave e denti affilati come spade. Terrorizzava i pescatori e i
marinai perché distruggeva le loro imbarcazioni e tutti i cittadini avevano paura di lei.
Berk voleva fermare il mostro prima che distruggesse tutto, anche l’isola.
Mentre si preparava per il viaggio incontrò un vecchio marinaio, con indosso una
maglietta a righe bianche e nere, dei pantaloni blu color mare, degli stivali gialli e un
buffo cappello. La barba gli arrivava al petto, aveva la bocca piccolina, gli occhi
grandi come la luna e degli occhiali tondi, il tutto in un corpo florido. Dopo aver
capito le intenzioni del giovane gli donò una nave magica che non poteva essere
affondata.
Il re dell’isola, venuto a sapere che Berk voleva partire, per paura di provocare la
bestia, lo rinchiuse in una cella dove si trovava un altro prigioniero. Questo all’inizio
non si fidava del nuovo arrivato, poi, dopo che gli aveva raccontato la sua missione,
gli rivelò che lui era l’unico ad avere visto la creatura e ad essere sopravvissuto. Così
gli svelò il modo per ucciderla.
Il prigioniero creò dal nulla un arpione e lo diede a Berk, poi, mentre una guardia
passava gli rubò le chiavi e lo fece scappare.
Il giovane pirata salpò e navigò per tre giorni e tre notti, in un mare che sembrava un
tappeto di velluto blu, finché vide qualcosa muoversi nell’acqua. All’improvviso
iniziò una tempesta e spuntò una creatura gigantesca che attaccò la nave che
fortunatamente restò a galla.
Berk notò uno spazio nel petto, quello che il suo compagno di prigionia gli aveva
detto di colpire, con uno scatto prese l’arpione e lo lanciò. Incredibilmente fece
centro, ma la creatura non morì, al contrario, ruggendo come un tuono, colpì
nuovamente la nave e quasi la ribaltò. Il giovane capì che quando l’attaccava doveva
saltare e spingere l’arpione più in fondo. La creatura scattò di nuovo e, al momento
giusto, Berk con un balzo si aggrappò ad uno spuntone, colpì e uccise la bestia.
Dopo giorni di navigazione tornò nella sua isola, portando con sé uno spuntone del
mostro, così che il re potesse credere nella sua buona fede, conquistando la fiducia
degli abitanti dell’isola e riabbracciando i suoi genitori.