di He Gemma e Chen Luna, Classe 1^ A. – In passato il mascheramento rappresentava un temporaneo travestimento con cui si nascondevano le proprie origini sociali, si poteva essere chi in realtà non si era e si potevano compiere scherzi liberamente. In tutto il periodo di carnevale si mettevano da parte le individualità e venivano effettuate dissolutezze attraverso le quali venivano capovolti comportamenti e lo stravolgimento delle regole e delle norme quotidiane. La sua celebrazione ha origine dalle feste pagane in cui, appunto, si rovesciava simbolicamente l’ordine sociale. Durante tutto il periodo della festa venivano scherniti i potenti e le autorità pubbliche e in più venivano derisi i vizi umani. Il periodo del carnevale è variabile ed è quello che precede il tempo liturgico della Quaresima. L’etimologia della parola carnevale deriva dal latino ‘carnem levare’ cioè eliminare la carne ed indica anche il banchetto che si teneva all’ultimo giorno di carnevale subito prima del periodo di astinenza quaresimale. In Italia molto antichi e radicati nella tradizione popolare sono sia il carnevale di Fano, che è il più antico d’Italia, sia il carnevale di Venezia che risale al lontano 1296, quindi va in scena da oltre 900 anni. Il carnevale di Venezia è tra i più famosi al mondo e ancora oggi attrae turisti da tutte le parti del mondo che vengono a festeggiarlo e a sfilare per le calli con moltissimi costumi e bellissime maschere. Il carnevale ha due possibili origini: la prima è quella che lo si fa risalire alle feste Saturnali dell’antica Roma, la seconda lo fa derivare dalle feste Dionisie della Grecia classica. Chi viene a Venezia in questo periodo può assaggiare le meravigliose frittele alla crema, allo zabaione o quelle veneziane con pinoli e uva passa che sono ricoperte di zucchero semolato, ma anche i favolosi galani o crostoli ricoperti da zucchero a velo.