di Davide Urraro-Il cibo è molto più di una semplice necessità biologica; è un elemento fondamentale della cultura,
della storia e dell’ identità di un popolo. Nel corso dei secoli, le abitudini alimentari sono cambiate
radicalmente, influenzate da fattori economici, sociali, religiosi e tecnologici.
Nell’era preistorica, gli esseri umani erano cacciatori e raccoglitori. La dieta era basata su ciò che la
natura offriva: frutta, verdura, noci, carne e pesce. Con l’avvento dell’agricoltura, circa 10.000 anni
fa, le persone iniziarono a coltivare cereali e a domesticare animali, dando vita a insediamenti
stabili e a una maggiore disponibilità di cibo.
Nell’antichità, le civiltà come quella egizia, greca e romana svilupparono pratiche culinarie
sofisticate. Gli Egizi, ad esempio, utilizzavano il pane e la birra come alimenti base, mentre i
Romani erano noti per i loro banchetti opulenti, che includevano una vasta gamma di piatti a base
di carne, pesce e verdure, spesso accompagnati da vini pregiati.
Il Medioevo portò con sé un cambiamento significativo nelle abitudini alimentari. La dieta era
fortemente influenzata dalla religione e dalle stagioni. Durante i periodi di digiuno, i cristiani
evitavano carne e latticini, mentre i contadini consumavano principalmente pane, zuppe e legumi.
Le spezie, importate dall’Oriente, divennero un simbolo di status e ricchezza, trasformando la
cucina europea.
Le scoperte geografiche del XV secolo, come il viaggio di Cristoforo Colombo, introdussero nuovi
ingredienti nel Vecchio Mondo, come pomodori, patate e mais, che avrebbero rivoluzionato la
cucina europea nei secoli successivi.
Con l’Illuminismo e la Rivoluzione Industriale, il cibo subì ulteriori trasformazioni. La produzione
alimentare divenne più meccanizzata e centralizzata, portando a una maggiore disponibilità di
cibo, ma anche a una standardizzazione dei gusti. Le città crescevano e con esse la domanda di
alimenti pronti e conservati.
Oggi, il cibo è al centro di dibattiti su temi come il cambiamento climatico, la giustizia alimentare e
la salute pubblica. Le persone sono sempre più interessate a conoscere l’origine degli alimenti e a
sostenere pratiche agricole sostenibili.