//I TEMPI BELLI DI UNA VOLTA:TORNERANNO?

I TEMPI BELLI DI UNA VOLTA:TORNERANNO?

di | 2022-03-08T19:31:12+01:00 8-3-2022 19:29|Alboscuole|0 Commenti
Le società mutano col passare degli anni, assumendo forme sempre diverse rispetto alle precedenti ed a pari passo succede la stessa cosa con l’economia, la storia, la letteratura e i rapporti sociali che peggiorano sempre di più con l’avanzare degli anni, in quanto influenzati dall’epoca di cui fanno parte. Ad oggi sono molte le cose concesse agli adolescenti e che facilitano ogni loro ricerca, ma ciò non è sempre un pregio per la nuova società che sta avanzando sempre di più. I giovani, gli adulti ed ormai anche le persone di una cera età sono informate su ogni news grazie alle nuove tecniche di comunicazione, il che non sempre rappresenta un  fattore negativo. In effetti tutte queste facilità si riflettono sui comportamenti di ognuno di noi, ma degli adolescenti soprattutto, i quali riuscendo ad ottenere ogni cosa, che sia un’informazione o la nascita di nuove amicizia con un facilità disarmante tendono ad isolarsi sempre di più, chiudendosi spesso in bolle all’interno delle quali capita di restare intrappolati. Ai giorni odierni non si sa più qual è il valore di una carezza o di un bacio perchè ormai ci si accontenta di un like o di un banalissimo cuore sui social. Per molti adolescenti non è importante la comunicazione durante l’ora di pranzo o alla domenica quando la famiglia si riunisce. La cosa peggiore è che tutto questo si riflette anche, automaticamente, per effetto domino, sull’economia, la quale vede diventare virtuali anche commercio, scambi, monete… causando di conseguenza una diminuzione della liquidità monetaria in circolo.
Anche la storia, la letteratura si tramuta con il passare del tempo, in quanto non essendoci rapporti personali diretti con altre persone non c’è l’ispirazione per la creazione di nuove opere. E’ pur vero che negli anni scorsi alle persone non venivano riconosciute determinate libertà, nè erano riconosciuti determinati diritti e vivevano sicuramente una vita sacrificata, ma allo stesso tempo nonostante i diversi limiti e le divere oppressioni riuscivano a creare legami interpersonali con altre persone e soprattutto riuscivano a combattere lo sfruttamento, le eccessive ore di lavoro e la violenza solo facendo gruppo. Ad oggi, invece, siamo abituati solo a fare competitività e lo stare da soli ha fatto sorgere sentimenti più aggressivi nei confronti della società.
Ciò è confermato da molti studi che evidenziano come le persone  non riescano ad instaurare nuovi rapporti perchè sono ormai abituati a nascondersi dietro gli schermi ed alle tastiere. Come afferma Papa Francesco:” Stranamente, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere cosa succede”. Questo conferma che la nostra società è ormai abituata a VIVERE FACILE e che comunque tutte le informazioni che vengono fornite non sono altro che ostacoli per le nuove generazioni, le quali non riusciranno mai ad accrescere il loro livello culturale se tutto gli viene fornito grazie ad un semplice click sul web. Pertanto più continua ad avanzare il tempo, la modernità e più le società in generale tendono a peggiorare. Le conseguenze saranno tra l’altro scarse di risultati, incapaci di lasciare un’impronta nel mondo da tutti vissuto! E se col tempo non verrà lasciata nessuna impronta di noi, chi mai ricorderà ciò che siamo stati, il bello che abbiamo creato e le sensazioni che pur diverse ci sono in tutto noi. Dovremmo imparare a saper distinguere il reale dal non reale, ad imparare che il “troppo stroppia” e così come la tecnologia tende a dividere i nostri corpi noi dovremmo collegare di più le nostre menti proprio come fanno dei semplici computer tra loro. Così solo potremo dire che non erano belli più di adesso i tempi di una volta perché  fino ad allora accenneremo sempre la nostra solita frase detta e ridetta nella generazione del XXI secolo ovvero “si stava meglio quando si stava peggio” ed è un peccato, perché non c’è cosa più bella di toccare con mano, con gli occhi i nostri pensieri più vivi, e le nostre esperienze più belle.
ANNA DI RONZA, MARTINA TANA, PIETRO DE BIASE (5^ A)