//Collelungo: una strage dimenticata!

Collelungo: una strage dimenticata!

Diletta Fella – Il 22 ottobre 2019 ho partecipato, con la mia classe e le professoresse di italiano e storia, ad un’uscita didattica a Collelungo, una zona boscosa sulle Mainarde, a 1500 metri di altitudine. Siamo partiti alle ore 9 dalla nostra scuola di Vallerotonda e con la circolare ci siamo avviati per raggiungere il sacrario di Collelungo, dove siamo arrivati dopo circa mezz’ora. Lì abbiamo aspettato le guide e poi ci siamo inoltrati attraverso i boschi di faggio per arrivare sul luogo dove è collocata una scultura ferrea di Umberto  Mastroianni, dedicata ai caduti della guerra. A Collelungo il 28 dicembre 1943 i Tedeschi uccisero 42 persone innocenti, la “strage dimenticata”. Durante la Seconda guerra mondiale molta gente lasciò la propria casa e si andò a rifugiare sulle montagne, sperando di essere al sicuro. Un gruppo di persone originarie di Cardito (una frazione di Vallerotonda), composto da donne, bambini, uomini e anziani, si stabilì a Collelungo, nei pressi del ruscello Rio Chiaro, trovando riparo nelle grotte o sotto grossi massi rocciosi. Tra quei monti venne costruita dai Tedeschi una linea di fortificazione, la linea Gustav, che doveva bloccare l’avanzata degli Alleati. Era normale per quegli sfollati veder passare soldati tedeschi là dove si trovavano, avevano anche buoni rapporti con loro, si fermavano a scambiare qualche parola, a riscaldarsi al calore del fuoco, offrendo anche qualche pezzo di pane. Eppure la mattina del 28 dicembre, una pattuglia tedesca arrivò a Collelungo e senza dare spiegazioni, dopo aver posizionato le mitragliatrici nella radura, compì una strage. La vittima più piccola fu una bambina di appena un mese, Addolorata Di Mascio, con lei morirono tanti altri bambini innocenti. Alcune persone riuscirono a salvarsi, fingendosi morte o perché svenute sotto i cadaveri. Alla fine della guerra i pochi sopravvissuti tornarono sul posto e diedero una sepoltura alle vittime. Questa storia noi alunni la conoscevamo un po’ perché la professoressa di italiano, nei giorni precedenti l’uscita didattica, ci aveva letto alcune pagine di un libro che qualche anno fa aveva  scritto con gli alunni dell’epoca, raccogliendo le testimonianze degli anziani del posto. E’ stato molto toccante ascoltare la canzone “Collelungo” degli MBL tra le faggete mentre il vento faceva cadere le foglie, ma soprattutto recarsi sul luogo dove è avvenuto l’eccidio, che si trova un po’ più giù rispetto a dove è collocato il monumento. Sui massi ci sono delle targhe con inciso il nome delle vittime. Questa uscita didattica è stata molto importante e significativa perché ci ha fatto capire le conseguenze delle guerre, la malvagità dell’uomo ma  ci spinge a cambiare per evitare che simili episodi si ripetano.