Lo scorso 9 gennaio abbiamo incontrato la giornalista pubblicista, speaker e conduttrice
Maristella Curri, che ha lavorato per diverse radio e tv pugliesi, come Teletrullo o Canale 7.
La dr.ssa Curri ci ha dato molte informazioni interessanti sul giornalismo, parlandoci anzitutto di come sia composta una redazione e cosa facciano il redattore, il caposervizio, il caporedattore.
Ci ha poi spiegato le differenze fra giornalisti professionisti, pubblicisti e reporter. I primi operano nel settore dell’informazione esercitando la professione in modo esclusivo e continuativo; per poter ottenere il loro titolo, devono superare un esame d’ idoneità a seguito di 18 mesi di praticantato presso redazioni che abbiano al proprio interno almeno 3 giornalisti professionisti.
I pubblicisti, invece, sono coloro che svolgono attività giornalistica occasionalmente, dedicandosi anche ad altre professioni o impieghi. Per ottenere il titolo di pubblicista è necessario produrre articoli almeno per un biennio: 65 per i quotidiani, anche online, 40 per i periodici.
I pubblicisti collaborano con testate giornalistiche mettendo a disposizione le proprie specifiche competenze: la dr.ssa Curri è anche una cantante lirica, quindi ha scritto articoli relativi alla musica ed ha intervistato molti personaggi dello spettacolo.
Quanto ai reporter, si tratta di giornalisti che lavorano come corrispondenti, inviati o cronisti. Abbiamo parlato di come un inviato o reporter debba essere sempre disponibile a muoversi, viaggiare, “stare sul pezzo” per verificare e riferire, in tempo reale, quanto accade.
Un giornalista freelance, infine, non viene assunto, non ha l’obbligo di iscriversi all’Ordine dei Giornalisti e vende i propri articoli ad una o a più testate.
Per iscriversi all’Albo dei giornalisti è necessario aver svolto attività retribuita e continuativa per almeno due anni. L’Ordine gestisce l’Albo dei Giornalisti, la formazione di questi ultimi, e ha “funzioni di vigilanza e tutela sull’operato degli iscritti”.
È stato interessante soffermarsi sulla normativa che regola l’attività del giornalista e sull’ art.2 della legge n.69 del 3/2/1963:
“È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori.
Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, la fiducia tra la stampa e i lettori.”
La libertà di stampa è stata ribadita dal Parlamento Europeo a Strasburgo, in sessione plenaria, nel marzo 2024.
Abbiamo anche fatto cenno alla necessità di citare SEMPRE le fonti delle nostre eventuali ricerche online; abbiamo ricordato come sia indispensabile fare attenzione alle fake news.
Infine abbiamo parlato della più comune struttura di un articolo di cronaca e della celeberrima “regola delle 5 W +H” : Who — Chi? · What — Cosa? · When — Quando? · Where — Dove? · Why — Perché? · How — Come?
Siamo successivamente tornati sull’argomento: già nell’antichità il retore Ermagora definì quelle che chiamò le sette circostanze: qui (chi), quid (cosa), quando (quando) , ubi (dove), cui (a chi), qued ad modum (in che modo), quibus adminiculis (con l’aiuto di chi).
Cicerone, Quintiliano o Boezio possedevano simili tecniche di argomentazione. Anche San Tommaso d’Aquino distinse otto elementi fondamentali per identificare la struttura di un’azione morale: quis – chi; quid – che cosa; quando – quando; ubi – dove; cur – perché; quantum – quanto; quomodo – in che modo; quibus auxiliis – con l’aiuto di chi.
Rudyard Kipling scrisse questa filastrocca:
- “I keep six honest serving-men
- they taught me all I knew
- Their names are What and Why
- and When and How
- and Where and Who.”
Kipling parla di “sei onesti servitori“: oltre le 5 W c’è How, ovvero il come.
Il tempo, con Maristella Curri; è veramente volato. La ringraziamo moltissimo per tutti gli spunti di riflessione che ci ha fornito, per la gentilezza e la disponibilità, per la semplicità con cui ci ha parlato di sé.
Grazie!
La Redazione
Fonti:
-Dispensa fornita da Maristella Curri.
– https://cosenza.unicusano.it/universita/regola-delle-5-w/
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