Gli alunni e le maestre della classe V della Scuola Primaria di Fagnano Castello (CS), alla presenza di tutte le autorità, del Sindaco Raffaele Giglio, di alcuni assessori, delle forze dell’ordine e del parroco Don Paolo Viggiano, hanno partecipato alla commemorazione del 4 novembre, una data di grande importanza per l’Italia, poiché dedicata alla commemorazione dei caduti in guerra e all’omaggio alle forze armate, che quotidianamente si impegnano per garantire la sicurezza e l’ordine nella nostra comunità.
Un giorno di grande rilevanza per il nostro Paese, anche perché legato alla fine della Prima Guerra Mondiale ed al processo di unificazione della penisola.
Un giorno in cui si rende onore a tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per la Patria, dimostrando un forte senso del dovere ed un grande amore per la libertà.
Per questo in tale data, ma anche nei giorni immediatamente precedenti, il Presidente della Repubblica e le massime cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, il soldato italiano reso irriconoscibile dalle ferite e la cui salma riposa presso l’Altare della Patria a Roma. Il monumento è diventato il simbolo di tutti i caduti in guerra di cui non è stato possibile riconoscere l’identità.
Nel giorno della festa, presso il Palazzo del Quirinale, viene effettuato in forma solenne il Cambio della Guardia con il Reggimento Corazzieri e la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo in alta uniforme.
Le guerre mondiali, tanto la prima quanto la seconda, per i ragazzi sono eventi ormai lontani, che in qualche modo conoscono soltanto tramite le pagine dei libri di storia o i ricordi dei più anziani. Il rischio che si corre non è solo quello di non conoscere i fatti, le date e le motivazioni, ma piuttosto quello di non riuscire a capire la sofferenza di chi le guerre le ha vissute ed il sacrificio di chi in queste e in altre guerre ha perso la vita. Se non si comprende tutto questo, il dolore ed il sacrificio di tanti uomini, donne e bambini saranno stati inutili, sprecando l’unica grande lezione che una guerra può dare, cioè la sua stessa assurdità e la sua follia.
Nessuna guerra è indispensabile o è giusta. Non esiste litigio che non possa essere sanato con il dialogo, quindi non esiste conflitto che non possa essere risolto con la diplomazia. La festa del 4 novembre dunque, non deve essere solo un ricordo del passato, ma deve diventare un progetto per il futuro: un progetto di pace in cui tutti i ragazzi siano chiamati ad essere protagonisti. La pace deve essere l’unico vero obiettivo, l’unico vero ideale per i ragazzi che hanno la fortuna di non aver mai visto la guerra con i propri occhi.
-A cura della docente Maria Antonietta Ferrante