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A Roma una straordinaria mostra sul genio di Caravaggio

di | 2025-03-12T13:09:40+01:00 16-3-2025 0:25|Arte, Sezione 6|1 Comment

ROMA – Finalmente quest’anno a Roma una mostra interamente dedicata a Michelangelo Merisi, conosciuto nel mondo e nella storia dell’arte semplicemente come Caravaggio. La mostra (curata da Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon) rappresenta uno dei progetti più importanti e ambiziosi rivolti alla personalità e al genio di Caravaggio. Tutto questo a Palazzo Barberini, dal 7 marzo al 6 luglio 2025, in un percorso di opere che tocca il cuore e l’anima dei visitatori e dove l’atmosfera barocca, che si respira nelle grandi sale espositive, parla di arte e di storia rendendo l’esperienza della visita ancora più coinvolgente ed emozionante.

Un’opportunità imperdibile per avvicinarsi all’artista in un contesto di assoluta bellezza ed in perfetto connubio con il pensiero e lo stile di Michelangelo Merisi, uno dei più grandi maestri di ogni tempo della pittura che con il proprio talento ha saputo catturare la vita in tutte le sue sfumature, donando potenza e profondità all’immagine con straordinari giochi di luci e ombre.

Il celebre dipinto Ecce Homo

Caravaggio, il cui nome deriva dal paese natale della famiglia, nacque a Milano il 29 settembre del 1571 e morì a Porto Ercole nel 1610, rappresenta una figura importante nel panorama dell’arte barocca. La sua carriera, così come la vita, è stata breve ma straordinariamente influente, il suo estro ha tracciato un segno indelebile nell’arte che l’ha reso eterno. Ha vissuto una vita affascinante, intensa e per certi versi ancora misteriosa, è stata un susseguirsi di episodi controversi e drammatici, ma è proprio da questa intensità che nelle sue opere si riconosce il carattere e lo stato d’animo dell’immensa espressione artistica. Il genio di Caravaggio si contraddistingue per l’uso innovativo del chiaroscuro, una tecnica che esalta il contrasto tra luce e ombra, capace di creare un effetto reale, quasi tangibile, che porta i soggetti a uscire fuori dalla tela mettendoli così in evidenza. Le sue opere, spesso ispirate a episodi biblici o mitologici, sono caratterizzate da una rappresentazione realistica che rende i personaggi profondamente umani ed espressivamente vivi.

Michelangelo Merisi detto Caravaggio

Le 24 opere esposte a celebrare la vita e l’arte di Caravaggio provengono da collezioni private e da musei di tutto il mondo e raccontano la sua evoluzione artistica e personale. Ogni quadro è un viaggio emozionale a cominciare da Ecce Homo, la tela più attesa e attorno alla quale ruotano molti misteri e leggende metropolitane.  Di questo dipinto, che raffigura Gesù consegnato a Pilato e svestito da un soldato (Caravaggio dipinse poi anche un‘altra versione, oggi a Genova), si erano completamente perse le tracce per quattro secoli e addirittura, una volta ritrovato e ritenuto non autentico ma caravaggesco, stava per finire in un giro di vendite all’asta per poco meno di duemila euro.

Giuditta e Oloferne

L’opera cominciò così a diffondersi online, suscitando dubbi ma anche curiosità e meraviglia. Ed è stato grazie all’intervento di Maria Cristina Terzaghi, una delle curatrici della mostra e sapiente conoscitrice del celebre Maestro, che analizzando di persona il dipinto ha subito riconosciuto i tratti e le caratteristiche del genio di Caravaggio. La svendita fu immediatamente bloccata e i proprietari ritirarono il quadro dalle vendite e ne vincolarono la permanenza in Spagna. Il suo valore è poi schizzato a 30 milioni di euro ed oggi è tenuto in prestito al Museo Nacional del Prado di Madrid da dove, per gentile concessione, è stato offerto per l’esposizione italiana.

Questa mostra che permette di vivere un’esperienza unica, un’immersione totale nel genio di Caravaggio e nella sua rivoluzione artistica, riunisce alcune delle opere più celebri dell’artista includendo un eccezionale numero di dipinti autografi insieme ad altre opere meno conosciute ma altrettanto significative. L’intento è quello di offrire una nuova e approfondita riflessione sull’innovazione che il Maestro ha introdotto nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo.

Autoritratto in veste di Bacco

Tra le opere esposte, anche il Ritratto di Maffeo Barberini, recentemente presentato al pubblico dopo oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, sarà per la prima volta affiancato ad altri dipinti di Michelangelo Merisi come il celebre Autoritratto in veste di Bacco e Santa Caterina d’Alessandria. La mostra sarà anche l’occasione per vedere nuovamente insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa: Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson – Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford.

Santa Caterina d’Alessandria

Inoltre, opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come I bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che ritorna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato. Chiude la rassegna l’importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo: Il martirio di Sant’Orsola, ultimo capolavoro realizzato da Caravaggio poco prima della morte.

Paolo Paglialunga

One Comment

  1. Tamara 16 marzo 2025 at 10:42 - Reply

    Bell’articolo grazie l’ho apprezzato molto

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