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Venom: campione di incassi e di dubbi

di | 2018-10-07T14:15:55+02:00 7-10-2018 6:30|Sezione 7, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – “Noi siamo Venom”. La nuova versione cinematografica del supercattivo Marvel ideato da David Michelinie e Todd McFarlane negli anni ’80 è atterrata nei cinema di tutto il mondo conquistando facilmente la prima posizione delle classifiche.

Eppure, a dispetto del successo economico, la versione trasposta sul grande schermo dal regista Ruben Fleischer non convince. La storia è sempre la stessa, con qualche dovuta rivisitazione per consentire il riadattamento cinematografico. L’attore Tom Hardy è il giornalista d’inchiesta Eddie Brock, caduto in disgrazia dopo aver pestato i piedi al potente di turno, il magnate Carlton Drake (interpretato da un ottimo Riz Ahmed), convinto che l’umanità sia destinata a raggiungere le stelle… in un modo o nell’altro.

Niente di strano, si potrebbe pensare, ma a deludere non è tanto la trama, quanto la scelta di dar vita a un Venom particolarmente incline alle battute comiche. Gli sketch dove Eddie e il suo “simbionte” si ritrovano a discutere suscitano un’eccessiva ilarità nel pubblico, tramutano il film in un family-movie a tutti gli effetti. Le risate coprono quasi completamente il senso di inquietudine e di orrore che il “mostro” firmato Marvel dovrebbe suscitare, risultato che forse i produttori speravano di ottenere quando hanno deciso di affidare al regista del comico “Benvenuti a Zombieland” l’impresa.

Ulteriore dispiacere è dato, inoltre, dall’ennesima assenza di un collegamento al Marvel-Universe. Le speranze di vedere in futuro l’arcinemico di Peter Parker alle prese con Spider-Man sono remote, così quanto lo sono quelle di osservare un Venom R-Rated che si rispetti. Bisognerà attendere ancora prima di poter cancellare i brutti ricordi della versione ideata da Sam Raimi. Nonostante tutto, il film sembra piacere al pubblico, soprattutto quello meno impegnato, abituatosi all’eccessiva ironia già vista nel secondo episodio de “I Guardiani della Galassia” e in “Thor: Ragnarok”, campioni di incassi e di comicità.

Anche l’aspetto estetico di Venom non dispiace. È grande, tenebroso e dotato di una bocca enorme e vorace, proprio come piace ai fan. Ci si aspettava molta più cattiveria, questo è sicuro, ma l’obiettivo di Marvel-Studio è stato probabilmente raggiunto: l’incasso.

In conclusione, il nuovo Venom lascia divisi a metà, proprio come il caro Eddie Brock è diviso tra la sua coscienza e quella del suo simbionte: una parte di noi spera che il sequel possa recuperare la saga appena nata (Carnage, aiutaci tu), l’altra si arrende, tira indietro la testa e ride di gusto, abbandonandosi a questo nuovo filone Marvel-comico.

Diego Galli

Nella foto di copertina, Venom

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