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Val di Luce, magia nel cuore della Toscana

di | 2020-08-14T02:47:36+02:00 16-8-2020 6:35|Sezione 8, Viaggi|0 Commenti

PISTOIA – Le montagne pistoiesi sono una delle destinazioni più popolari nel turismo toscano. I comuni di Marliana, San Marcello Piteglio, Sambuca Pistoiese e Abetone Cutigliano sono situati sulla dorsale meridionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e sono stati per secoli l’unico luogo di attraversamento e comunicazion . Tutti i suoi territori erano così conosciuti fin dai tempi degli antichi romani che passavano per la montagna sui vari sentieri che si intrecciano per le montagne; la leggenda vuole che lo stesso generale Annibale passasse di qui per entrare in Etruria.

Alla fine del Settecento, per favorire la comunicazione e il commercio, si credeva che costruire una strada che attraversasse l’Appennino potesse finalmente collegare in modo sicuro e veloce il Granducato di Toscana con il Ducato di Modena. I lavori iniziarono nel 1766 e dopo 12 anni fu finalmente inaugurato il Passo dell’Abetone, che divenne un importante nodo tra Toscana, Modena, ma anche Mantova e Austria. Ancora oggi nel mercato cittadino dell’Abetone sono presenti due piramidi di pietra, che commemorano questo evento con due stemmi dei principati. Fu durante la costruzione di questa strada che un grande abete fu abbattuto, così grande che fu soprannominato “abetone”; da qui il nome dell’attuale paese.

Con l’apertura del Passo dell’Abetone, anche il flusso di commerci e turisti aumentò e iniziò ad esplorare le montagne pistoiesi e l’importanza delle piste da sci (un’attività che diventò di moda tra i nobili), e negli anni l’Abetone è diventato il più importante complesso sciistico del centro Italia. Nascosta nelle montagne “Abetonesi” si trova la Val di Luce, in passato quasi disabitata, ad eccezione di alcune capanne di boscaioli o rifugi per pastori dove le pecore venivano lasciate al pascolo in estate. Certamente, tuttavia, fu visitata anche da viaggiatori, pellegrini e commercianti. In quest’area, infatti, sin dall’antichità erano presenti valichi appenninici di una certa importanza che collegavano l’Etruria con la pianura padana: Passo d’Annibale e Passo Vecchio. Entrambi in cima all’Alpe Tre Potenze che collegava simbolicamente tre valli appartenenti a tre diversi stati: Granducato di Toscana, Ducato di Lucca e Ducato di Modena.

L’esistenza del passo di Annibale nell’alta Val di Luce è legata all’epopea del condottiero di Cartagine, che, secondo alcuni storici, nella primavera del 217 a.C. durante la Seconda Guerra Punica, vi passò con il suo esercito di 50.000 uomini e poi proseguì il suo viaggio verso la pianura tra Pistoia e Fiesole, dove incontrò grandi difficoltà nelle paludi, come racconta Tito Livio. Non mancano quelli che dicono invece che sia passato per il Passo di Collina: è certo che Annibale, dovunque sia passato, ha poi dovuto aggirare il Lago Piatto e superare il Passo della Vecchia, è dovuto entrare nella Valle del Sestaione per poi scendere verso l’Etruria. Dal suddetto passo montano, nel 1600 e nel 1700, passava la Via dei remi, lungo la quale faggi e tronchi di abete venivano trasportati all’arsenale di Pisa per ottenere remi e asce per l’imbarco sulle navi del Granducato di Toscana. In conclusione, dopo aver tagliato nei boschi vicino ai passi dell’Abetone e Cutigliano, i tronchi furono rimossi nell’alta valle del Sestaione, vicino al Lago Nero; da qui entrarono dal Passo della Vecchia per proseguire in Val di Luce, precedentemente chiamata Valle delle Pozze; furono quindi trasportati lungo il Lago Piatto fino al Passo Annibale, dove entrarono nella Valle delle Tagliole, e poi discesero in Garfagnana attraverso il territorio del Principato di Modena; raggiunsero infine Pisa su grosse zattere attraverso il fiume Serchio, il mare e il fiume Arno.

Valle delle Pozze fu acquistata nel 1935 dal podestà dell’Abetone, l’ingegner Lapo Farinati Uberti. Quest’ultimo decise di valorizzarla, creando un centro turistico di prim’ordine, attirando il bel mondo di quel tempo. L’ambizioso progetto prevedeva la realizzazione di un moderno albergo con vari annessi, piste da sci, funivie, piste di pattinaggio, punti ristoro e parcheggio. Un grande faro nella parte alta giustificherebbe il nuovo nome: non più Valle delle Pozze, ma l’affascinante Val di Luce. I lavori iniziarono quasi immediatamente: l’hotel fu costruito interamente in pietra sotto il Passo dell’Annibale, anch’esso dipendente da pietre e infrastrutture. Tuttavia, dapprima, la partecipazione dell’Italia alla seconda guerra mondiale, e poi la morte dell’ingegnere coraggioso, interruppe il completamento dei lavori previsti.

Negli anni Sessanta del secolo scorso il progetto fu ripreso e aggiornato: gradualmente furono costruiti vari impianti di risalita e piste, negozi e servizi pubblici, parcheggi. Attualmente, la Val di Luce non è solo una zona sciistica con una propria autonomia, ma anche ben collegata con la regione Abetonese, anche dotata di una scuola di sci, attira anche turisti in estate e il piccolo villaggio cresce con residenze e altri servizi e infrastrutture ricreative. Il comprensorio sciistico della Val di Luce risale a circa 40 anni fa quando il vecchio progetto del 1935, la cui attuazione fu interrotta dalla guerra, e quindi dalla scomparsa dell’ingegnere, comprendeva vari sistemi di trasporto via cavo; pista da sci; alberghi e ristoranti; negozi e imprese pubbliche; infrastrutture di servizio e parcheggio. Attualmente sono in funzione sei impianti di risalita, tra cui tre seggiovie a quattro posti: una sale sul Monte Gomito per collegare la Val di Luce con il comprensorio sciistico Abetonese (raggiungibile anche tramite sentieri che portano i visitatori sia al Monte Gomito, che in paese all’Abetone); la porta del passo di Annibale; una alla fine conduce direttamente alla vetta dell’Alpe Tre Potenze. I percorsi sono di bassa e media difficoltà e sono dotati di impianti di innevamento programmato.

C’è anche un parco giochi scolastico composto da tre piste (Sprella, Jolly e Abetina) servite da una seggiovia a quattro posti e da due seggiovie a T. La neve è buona sia per l’altezza della valle che per la sua esposizione a nord. Anche grazie al collegamento con la Val di Luce, il comprensorio sciistico dell’Abetonese con oltre 50 km di piste, se non il primo, è uno dei più importanti, vicino al Monte Cimone, in tutto l’Appennino.

Boris Zarcone

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