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Università, brillano Trento e Padova

di | 2018-07-15T08:09:33+02:00 15-7-2018 6:00|Attualità, Sezione 1|0 Commenti

ROMA – Come avviene ormai da qualche anno, in questo periodo vengono puntualmente stilate le classifiche delle migliori università d’Europa e tra gli atenei italiani ad occupare la migliore posizione in graduatoria è Trento che si piazza al 36° posto. Questa volta ad elaborare la graduatoria è il Times Higher Education, periodico britannico specializzato nel settore universitario: il più importante parametro di riferimento è la qualità dell’insegnamento.

“Le classifiche vanno sempre prese con cautela e maneggiate con cura – premette Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento -. Non nascondo, però, la soddisfazione per questo nuovo riconoscimento. Da Europe Teaching Rankings 2018 emerge, infatti, che siamo il primo ateneo italiano su più di 240 università europee valutate. Studenti e studentesse sono sempre molto esigenti e se si ottiene da loro un giudizio positivo significa che il nostro istituto è davvero una comunità capace di offrire didattica e servizi di qualità”.

Va detto che la classifica tiene conto del giudizio degli studenti sulla didattica e sugli ambienti di apprendimento; rispetto ad altre graduatorie, quella pubblicata dal Times Higher Education si differenzia perché si basa sui risultati di una ricerca che nei mesi scorsi aveva coinvolto più di 30mila studenti in Europa con domande su vari aspetti della qualità della didattica, dell’ambiente di apprendimento e sulla capacità dell’università di saper rispondere alle esigenze della comunità studentesca fornendo adeguata formazione e preparazione. In particolare, il questionario indaga da un lato la capacità di sviluppare un pensiero critico, trasversale, in grado di rispondere a quanto chiede il mercato del lavoro e dall’altro le opportunità che l’Ateneo mette in gioco per stimolare la conoscenza, l’interazione fra studenti e professori e lo studio disciplinare organizzato in piccoli gruppi. L’altra metà del punteggio è calcolata, invece, sulla base di alcuni indicatori quantitativi che misurano la qualità delle risorse a disposizione delle università in termini di didattica (rapporto studenti/docenti) e di produttività scientifica (numero di articoli pubblicati e di citazioni), la regolarità degli studi, ovvero la percentuale di studenti che conseguono il titolo nei tempi previsti, e di equa distribuzione di genere nelle componenti studentesca e accademica.

La ricerca conferma anche che nella graduatoria le prime due posizioni sono occupate da università del Regno Unito, precisamente i due storici atenei di Oxford e Cambridge (rispettivamente primo e secondo). Al terzo posto la Sorbona di Parigi mentre sono british anche le posizioni a seguire: quarta l’università di Warwick  e a seguire la Ucl di Londra, l’università di Bristol e quella di Manchester. Ottava posizione per l’ateneo spagnolo di Navarra. Chiudono la top ten altri due istituti inglesi: Newcastle University  e University of York. Quasi un monopolio di strutture anglofone; uniche eccezioni la parigina Sorbona e la ‘spagnola’ Universidad de Navarra fondata nel 1952 a Pamplona.

Tra le le italiane la performance migliore – come detto – la raggiunge l’Università di Trento (36° posto); in posizione numero 46  l’Università di Padova; da segnalare anche che il Politecnico di Milano si posiziona tra 51. e 75. posizione (raggruppate). La grande sorpresa in positivo è l’università Politecnica delle Marche, che si piazza per la prima volta tra le prime cento in Europa preceduta, tra le italiane, da quella di Siena. A seguire, ma fuori dalle prime 100, la Cattolica di Milano, l’università di Genova, la Statale di Milano, l’università di Pavia, il Politecnico di Torino, la statale di Torino, l’università di Udine, quelle di Ferrara, di Firenze, di Parma, di Bergamo, di Brescia, Roma Tre, Salerno, quella di Viterbo e la “Carlo Bo” di Urbino (tutte entro la posizione 200). Restano fuori dalla classifica del Times Higher Educationla Sapienza di Roma, l’università di Bologna e l’università Federico II di Napoli, le tre più grandi università italiane per numero di iscritti. E questa non è affatto una buona notizia.

Paolo Paglialunga

Nella foto di copertina, l’università di Oxford, la migliore in Europa

 


 

 

 

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