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Una sana passeggiata aiuta a stare meglio

di | 2021-03-05T18:53:36+01:00 7-3-2021 6:30|Attualità, Sezione 7, Sport|0 Commenti

MILANO – Camminare fa bene, soprattutto se si fanno lunghe passeggiate all’aperto. Perfino nei giorni freddi è un toccasana per la salute. Così ha sottolineato John Sharp, specialista in psichiatria clinica e disturbo affettivo stagionale (SAD) al Beth-Israel Deaconess Medical Center di Boston, che asserisce che concedersi una bella camminata all’aria aperta fa sempre bene al nostro corpo e alla mente. Camminare nel verde inoltre ha il vantaggio di ridurre i livelli dell’ormone dello stress e migliorare la memoria. Camminare è salute. Aiuta a prevenire non solo i problemi articolatori, cardiaci e polmonari, ma accelera il metabolismo e riduce il rischio di diabete dal momento che una camminata aiuta a metabolizzare il glucosio e attiva tutto il corpo.

Camminare non richiede uno sforzo fisico eccessivo e permette di fare movimento ogni giorno con costanza senza affaticarsi troppo e senza annoiarsi, bastano trenta minuti al giorno. Per rendere piacevole la camminata basta scegliere sempre percorsi diversi, scoprire luoghi nuovi e magari condividere l’esperienza in compagnia di persone diverse oppure gustarsi il percorso lasciando alla mente il piacere di vagare liberamente. Sembra che questo permetta di aumentare la propria creatività, la memoria e la voglia di progettare. Quando si cammina immersi nella natura, la capacità creativa infatti aumenta del 50%. Camminare nel verde è davvero benefico per il cervello. L’ambiente naturale, secondo gli esperti, gioca un ruolo fondamentale nel modo di pensare e di comportarsi. Il cervello si riposa e si prepara a dare vita a nuovi processi di pensiero creativo. E’ stato anche dimostrato che fare una bella passeggiata durante la pausa pranzo aumenta la produttività tanto da suggerirla a tutti quei dipendenti che subito dopo pranzo invece di uscire all’aria aperta preferiscono stare sui social o distendersi con qualche videogioco al computer.

Una sana camminata all’aria aperta offre una miriade di benefici fisici oltre che mentali. Per esempio la Scienza ha appurato che camminando un’ora la giorno si riesce a prevenire il cancro al seno. Secondo una recente ricerca, le donne che camminano per un’ora al giorno hanno il 14% di probabilità in meno di ammalarsi. A parere degli esperti, la camminata quotidiana di un’ora, anche in assenza di un’attività fisica intensa e più specifica, è già molto significativa per la salute. Camminare a passo veloce riduce il rischio di malattie cardiache. E, a parità di energia, la camminata veloce è più efficace della corsa come rivela uno studio pubblicato dalla American Heart Association. Addirittura sembra che una sana camminata di almeno 5000 passi aiuti a vivere più a lungo. Serve anche a perdere peso più velocemente dal momento che è proprio il movimento a rimettere in moto il metabolismo rendendo più efficace la dieta.

Una ricerca del 2020 pubblicata sul Journal of Strength & Conditioning Research ha mostrato come camminare per 1,6 km faccia consumare 89 calorie, ovvero solo il 20% in meno delle 113 calorie bruciate correndo la stessa distanza. Camminare riesce ad aiutare anche il sistema nervoso. Infatti aumentando i livelli dei neurotrasmettitori presenti nel cervello e utili alla buona funzionalità del sistema nervoso, dopo 5-7 minuti i muscoli si riscaldano, effetto che può alleviare il dolore provocato dalla rigidità muscolare. A questo si deve poi aggiungere che camminare aumenta le difese immunitarie. Tra i rimedi naturali per non ammalarsi infatti c’è la camminata veloce. Per mantenersi in buona salute non è sempre necessario correre. E’ sufficiente una bella passeggiata di almeno 30 minuti al giorno per contribuire a migliorare l’attività del sistema immunitario allontanando il rischio di ammalarsi. E tra i tanti benefici non si può non annoverare il fatto che la camminata è in grado di risvegliare la tiroide quando è troppo pigra. L’esercizio fisico costante è fondamentale per rendere più regolare l’attività della tiroide. Il consiglio principale consiste nel camminare almeno 30 minuti ogni giorno, calcolando circa 3 ore di attività fisica alla settimana. Il movimento aiuta a risvegliare il metabolismo ed è un vero e proprio toccasana quando al malfunzionamento della tiroide si associa un aumento di peso.

Più a lungo e più veloce si cammina, maggiori sono i benefici anche per il cuore. Questo è quanto emerge dallo studio del 2017 su oltre 50mila adulti britannici, pubblicato ancora sul British Journal of Sports Medicine secondo cui basta svolgere questa attività a un ritmo medio o veloce fra le cinque e le dieci ore a settimana per ridurre del 24% il rischio di morire per malattie cardiache rispetto invece a una camminata a passo lento. Camminare serve anche a ridurre adrenalina e cortisolo, ormoni naturali dello stress, e quindi a migliorare l’umore. Uno studio del 2019, uscito sulla rivista ufficiale della Anxiety and Depression Association of America, ha infatti sottolineato come bastino tre ore di esercizio fisico a settimana per ridurre il rischio di depressione nei soggetti che avevano già sofferto di questa patologia in passato e la camminata rientra a pieno titolo tra le attività fisiche indicate. Camminare migliora il ritmo sonno veglia ed è addirittura in grado di allungare la vita. Sì, perché camminare a un ritmo medio può contribuire a ridurre del 20% il rischio di mortalità, che sale al 24% nel caso di andamento veloce. Questo è il risultato che deriva dallo studio del 2017 riportato sul‘British Journal of Sports Medicine, ulteriore conferma dei benefici di un’attività fisica semplice, piacevole e a costo zero come una bella passeggiata all’aperto.

Camminare è addirittura un’arte. Lo sa bene chi pratica la disciplina il “Fitwalking”, termine inglese che letteralmente significa “camminare per la forma fisica”. Scoprendo che non è molto diverso passeggiare per fare trekking o un giro culturale e turistico, o camminare bene, osservando una corretta meccanica del movimento. A raccontarlo è Maurizio Damilano, campione olimpico (1980) e due volte campione del mondo (1987 – 1992) nella specialità della marcia. Ciò che raccomanda il campione è che è importante camminare bene e per farlo intanto servono delle scarpe adatte. Quello che serve è che abbiano una buona protezione della parte tendinea, che permetta di ritrasmettere elasticità all’azione dei piedi.

Due – però – sono gli accorgimenti suggeriti: “La suola delle scarpe non deve essere troppo alta e non deve essere troppo morbida, per non perdere la capacità di dare — appunto — elasticità al movimento del piede, evitando di farlo affondare”. Ciò che conta nel “Fitwalking” è la continuità, la progressività, il ritmo e l’andatura. Qui si parla di un camminare dinamico, non di una semplice passeggiata e per ottenere buoni risultati è necessario aumentare di volta in volta la lunghezza del percorso e svolgere l’attività in modo continuativo. “Non dimentichiamo, poi, che il fitwalking ha la prerogativa di essere fatto in gruppo, è aggregativo, funziona quindi tra traino, non solo per chi inizia, ma anche per chi, esperto, aiuta gli altri” asserisce Damilano. Ma per stare bene basta una semplice camminata nel verde. Il Fitwalking è per i veri appassionati che vogliono fare della camminata un’attività sportiva a tutti gli effetti.

Margherita Bonfilio

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