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Un bacio come messaggero d’amore

di | 2021-02-11T18:52:46+01:00 14-2-2021 6:00|Attualità, Sezione 1|1 Comment

MILANO – Di baci più virtuali che reali, ce ne saranno tanti oggi, 14 febbraio, da tempo ricordato come il giorno della Festa degli Innamorati. Nessuno vorrà rinunciare e se non fosse possibile farlo da vicino basterà un “Bacio Perugina” con i suoi cartigli nascosti nell’involucro argentato per dire “Ti amo”. Il famoso cioccolatino, simbolo di amore e di passione compie ormai 99 anni annoverandolo così tra quelli che si definiscono “prodotti immortali”, come immortale è il sentimento fra due innamorati.

Luisa Spagnoli

L’idea, nel 1922, fu di Luisa Spagnoli famosa stilista italiana, moglie dell’imprenditore Annibale Spagnoli che iniziò ad interessarsi dell’azienda del marito solo dopo che quest’ultimo ebbe lasciato la società, dandole poi una nuova veste e una grande spinta. Tutto era partito dalla considerazione di non sprecare il materiale avanzato da altre produzioni. Luisa pensò così di poter ottimizzare i costi riutilizzando in qualche modo “lo scarto”. Un giorno nel laboratorio dove era solita ritirarsi per sperimentare di persona, con gianduia, granella di nocciola e una sola nocciola intera, il tutto ricoperto da uno strato di cioccolato fondente, creò il nuovo cioccolatino della Perugina. Dopo averlo osservato bene, pensò di chiamarlo “cazzotto” data la forma irregolare e la nocciola sporgente che le ricordavano la nocca di un pugno chiuso. Per fortuna non fu mai commercializzato con questo nome. Sarebbe stato disdicevole offrendolo ad una gentil donna dirle “Signorina, gradisce un “Cazzotto”? Sicuramente non avrebbe avuto successo.

Fu Giovanni Buitoni, giovane amministratore della Perugina e amante della Spagnoli, a dare il nome attuale al nuovo dolcetto. Persino la sua forma venne leggermente modificata a ricordare, secondo alcuni, un piccolo seno. Ma la vera svolta nella storia dei “Baci” arriva grazie a Federico Seneca, pittore, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti. Seneca infatti inventa la coppia di amanti su sfondo blu, ispirandosi al celebre Bacio di Hayez (Il bacio 1859. Pinacoteca di Brera, Milano) da immortalare sulla scatola di cioccolatini. Seneca da bravo grafico ne ridipinge lo sfondo annullando ogni ambientazione spaziale e modifica gli abiti dei protagonisti aggiornandoli e rendendoli più moderni. In un cielo vespertino si stagliano le immagini-silhouette dei due innamorati stretti in un abbraccio eterno.

Federico Seneca

La mano di Seneca interviene sul disegno originale introducendo un senso di maggiore intimità e complicità della coppia modificando la posizione della donna che viene così immortalata in un bacio passionale, avvinghiata e stretta alla figura dell’uomo. La gonna a palloncino e l’unione quasi carnale dei due innamorati, forse amanti, in modo da unire completamente le due teste ricordano segnatamente la forma stessa del cioccolatino dando a questo il significato di amore eterno. La scatola blu con quest’immagine dei due innamorati intrecciati divenne subito notissima, così come la felice idea di inserire dei piccoli cartigli contenenti frasi più o meno romantiche, all’inizio, in realtà, più ironiche che romantiche.

Ma da dove nasce l’idea vincente dei bigliettini d’amore che si trovano nell’involucro di ciascun cioccolatino? L’idea viene probabilmente dai messaggi segreti diretti all’amato, Giovanni Buitoni, che la stessa Luisa nascondeva in mezzo ai cioccolatini. Così negli anni ’30 Federico Seneca pensò di nascondere nell’involucro argenteo, che ha il colore della luce lunare, brevi frasi firmate da lui stesso vergando ogni scritto con il nome di Seneca. Più realisticamente, invece, l’idea fu importata dall’America in Italia proprio dallo stesso Buitoni. All’inizio però non si trattava di frasi romantiche; sembra infatti che il primo messaggio stampato fosse “meglio un bacio oggi che una gallina domani” firmata Seneca, come il filosofo latino, in modo da generare confusione.

Molte furono le lettere di protesta da parte dei consumatori per aver attribuito al sommo filosofo Seneca aforismi che non gli appartengono. Altre furono frasi ugualmente provocatorie come per esempio “Se puoi bacia la padrona e non la serva”. Il messaggio nel cartiglio lo si trova ancora oggi, tradotto in varie lingue, e le frasi sono quasi sempre sull’amore e sull’amicizia, pensieri romantici e mai ironici che ben si adattano ad un cioccolatino che si è imposto come messaggero d’amore.

Margherita Bonfilio

One Comment

  1. Gaetana Giuseppa Figuccia 15 febbraio 2021 at 19:48 - Reply

    Interessante la storia. E conoscerla solo adesso sembra quasi assurdo. ❤️

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