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Sempre più social, sempre più disconnessi

di | 2018-04-26T17:42:06+02:00 29-4-2018 6:20|Attualità, Sezione 5|1 Comment

Aristotele diceva che l’uomo è un “animale sociale” ed ha vitale bisogno di compagnia, di condivisione, di dare e ricevere affetto e amore. Eppure oggi non ci comprendiamo più, non socializziamo più, siamo affetti da una strana forma di autismo che compromette le capacità comunicative al punto da isolarci dal resto della comunità. L’evoluzione umana è caratterizzata dalla continua rincorsa al progresso, che sembra andare verso una crescita mai sufficiente e questo ha permesso ad Internet di entrare a far parte delle nostre vite, di diventare una parte importante delle nostre dimensioni sociali, educative e professionali.

Se da una parte il progresso tecnologico ci ha dato la possibilità di chiacchierare con un amico che è dall’altra parte del mondo, salutarlo facendogli cenno con le mani, guardare le sue foto e sentire la canzone che ha composto per la ragazza che gli piace; dall’altra ha spostato nettamente la nostra attenzione rivolgendola più al mondo virtuale che a quello reale.

Per fare tutto ciò, poi, non bisogna essere geni dell’informatica, né sborsare migliaia di euro, o fare danze della pioggia a testa in giù. Basta una connessione ad internet, un programma o un sito adeguato (Skype, Facebook…) e un computer, ma basta anche un semplice telefonino neanche troppo sofisticato.

Il problema maggiore, però, dei social network è che generano dipendenza.

Basta guardarsi intorno per accorgersi quanto tutto questo è prepotentemente presente nelle nostre vite: coppie di fidanzati a cena con il capo chino che non si guardano più negli occhi; comitive di amici che si dicono dove sono, con chi sono, cosa stanno facendo attraverso un “post”; famiglie a passeggio, dove una madre spinge il passeggino con una mano e con l’altra scrive ad un’amica, ragazzi ai concerti che ascoltano la loro canzone preferita riprendendola in un video, piuttosto che gustarsela con occhi e orecchie nudi.

Sono scene di vita quotidiana, dove il comune denominatore è sempre lo stesso: l’allontanamento emotivo dagli altri, dal reale che ci circonda.

Siamo sicuramente sempre più “connessi” con il resto del mondo ma del tutto “disconnessi” con chi ci sta accanto e con tutto ciò che ci circonda.  

Adele Paglialunga

One Comment

  1. Ennio 30 aprile 2018 at 19:53 - Reply

    E la pura verità problema centrato in pieno. Brava Adele!!!!!

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