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Sardegna, i figli del vento e del mare

di | 2020-05-15T18:18:03+02:00 17-5-2020 6:00|Attualità, Cultura, Sezione 1|5 Comments

NUORO –  Il legame che unisce madre e figlia è il più forte e duraturo. È così da quando abbiamo mosso i primi passi, passando per discussioni e ribellioni adolescenziali. E’ un legame così forte e così unico che ci condiziona a vita. Le emozioni di una madre sono legate a quelle dei figli e viceversa. Non esiste rapporto più speciale di questo, tanto che plasmerà il modo in cui saremo in futuro, nel bene e nel male. Canzoni, poesie e proverbi popolari lo ripetono in tanti modi diversi, ma il concetto è sempre lo stesso: la mamma capisce anche quello che i figli non dicono. Alcuni dicono che la felicità occorre cercarla lontano, altri che dimora vicino, nella casa, ma la felicità perfetta è nella culla di un bambino nato dall’amore. E come noi siamo nati grazie all’amore dei nostri genitori, così siamo cresciuti grazie all’amore della nostra seconda madre, la terra che ci ospita e ci nutre.

Chi nasce in Sardegna ha questo grande privilegio, sentirsi figlio due volte e quindi sentirsi doppiamente amato. Solo vivendola ci si rende conto di quanto sia speciale questa terra nella quale mi rispecchio ogni giorno di più. Inizialmente chiusa e diffidente, è sempre capace di accoglierti a braccia aperte facendoti sentire a casa con rispetto e semplicità. Come una madre che ti offre asilo, aiuto, amore incondizionato senza richiedere nulla in cambio se non che tu possa fare altrettanto, con lo stesso trasporto con cui lei è capace di dare amore. I suoi colori, i profumi, il clima, l’affetto che ti travolgono dal primo mattino sino alla sera. Come diceva Fabrizio De Andrè, che nella nostra amata terra sarda ha gioito, amato ma anche profondamente sofferto per la malvagità di alcuni uomini, “la vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso”.

Come una madre pronta a lottare per i propri figli, caparbia, testarda, tenace per troppo desiderio d’amore da dare, così anche la Sardegna si contraddistingue per la sua testardaggine e forza di carattere. Terra indomita, guerriera e combattiva fin dalle epoche più lontane, spesso serva e succube di un beffardo destino, eppure sempre pronta ad affrontare tutto a testa alta e sguardo fiero. La Sardegna è uno di quei posti dalla personalità talmente forte che se non lo ami ti odia lui. Come affermava il grande scrittore Elio Vittorini, la Sardegna “è una vera isola dentro il suo splendore e le sue tempeste. E di qualcosa di salmastro odora anche su a mille metri”. Ti rapisce i sensi dalla vista all’olfatto e non te ne puoi più liberare. Ancora oggi, dopo millenni, è ancora una terra fuori dal tempo e dalla storia. Per David Herbert Lawrence la Sardegna è come “un incantevole spazio intorno e distanza da viaggiare, nulla di finito, nulla di definitivo. È come la libertà stessa”.

Questa terra non assomiglia a nessun altro luogo, è unica come la propria madre che ci ama è unica, speciale, meravigliosa per il proprio figlio. La Sardegna è tutta bella, ma le montagne tolgono il fiato. La Sardegna più nascosta, quella dell’entroterra è la Sardegna più bella che c’è. Siamo figli del vento e del mare, della costa come dell’entroterra. Tutto nell’isola profuma: la pioggia che cade dal cielo, la terra madida di rugiada la mattina e dopo un temporale. Dalle sue viscere esala un profumo di erbe e d’amore. Le case in Sardegna profumano di ginepro che arde nei camini, di porcetto arrosto e di pane fatto in casa, pistoccu o carasau che sia, di latte e formaggio. Le persone in Sardegna profumano di ospitalità, cordialità, generosità. La nostra terra regala il meraviglioso spettacolo del mare di smeraldo, delle spiagge bianchissime, delle coste rocciose, della natura incontaminata. Sfumature che ci fanno sbigottire e incantare ogni volta che il nostro sguardo si posa sull’immensa distesa del Mare Nostrum, sulle rocce bizzarre. La nostra terra ci regala colori incantevoli, una sana cucina, l’amore per la semplicità.

“Quando nasci in Sardegna, vieni al mondo figlia di due madri: la prima che ti partorisce, ti nutre, ti educa, l’altra che ti tempra, ti caratterizza, ti segna. Sei figlia di una madre e figlia della terra – dice Mauro Corona -. Se nasci in Sardegna, nasci dalla costola della Madre Terra. E non smetterai mai di sentirti orgogliosamente parte di un angolo di paradiso. Prediletta, odiata, sfortunata, invidiabile. Figlia del vento e del mare”.

Virginia Mariane

Amante del buon cibo, di un libro, della storia, dell’archeologia, dei viaggi e della musica

5 Commenti

  1. Sa Prenda 1 giugno 2020 at 12:58 - Reply

    Ho amato e amo ancora una donna sarda. In realtà ne ho amate due in una. È un discorso di qualità. Una è spumeggiante come il mare di Sardegna, l’altra invece è tenera madre affettuosa che fa vibrare il mio spirito ancor oggi che sono vecchio. Sono orgoglioso di amarla….

  2. Maria Elena Cuccuru 11 luglio 2020 at 14:56 - Reply

    Salve…
    Volevo avvisare che l’ultima citazione da lei inserita, non è di Mauro Corona, ma la mia, è un mio scritto del 2016, ripreso, senza mai citare la fonte corretta, dal mio blog personale.

  3. Basilio 27 luglio 2020 at 15:11 - Reply

    Sa oghe de su entu e de su mare!

  4. Basilio 5 gennaio 2022 at 12:13 - Reply

    Il pensiero non può essere di Mauro Corona per i seguenti, evidenti, motivi:
    Solo un Sardo/a poteva concepire un così profondo pensiero sui Sardi e la Sardità;
    Chi ha scritto il pensiero, scrive al femminile, pertanto è escluso possa trattarsi di un maschio;
    La Signora, Maria Elena Cuccuru, ne rivendica la Maternità, in questi commenti.
    Saludos Sardos

  5. Giorgio 24 giugno 2022 at 7:45 - Reply

    Io personalmente sapevo che Mauro Corona non ha scritto quei pensieri, Signora sapevo che lei era titolare di questa biografia. Certo lui magari ha sbagliato non dicendo da chi proveniva quello scritto, però non crede che in fin dei conti anche lui si senta in qualche modo figlio di due madri, sapendo che i suoi avi erano Pastori Sardi.?

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