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Salvare la carta stampata? Via i giornali dal web

di | 2019-10-27T06:17:24+01:00 27-10-2019 6:17|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

Dopo la rivoluzione del web vendita dei quotidiani cartacei in picchiata. E allora arriva la controrivoluzione: via i giornali dal web per salvare la carta stampata.
Fino alla metà degli anni Ottanta in Italia si vendevano 6 milioni e 300mila copie al giorno. Eravamo in 56 milioni, oggi che siamo 60 milioni se ne vendono 2 milioni e 200mila. Un tracollo. Solo un italiano su tre legge ormai il giornale, e lo comprano soprattutto gli over quaranta. I giovani navigano su internet, cioè tra quel 42 per cento di persone che si informa utilizzando il web con il computer, il telefonino e gli smartphone.
Nel prossimo futuro che fine faranno i giornali su carta? Potranno reggere la sfida con internet? Di questo se ne discute ormai da anni senza avere una risposta efficace e realistica. Adesso arriva anche una proposta che sa tanto di provocazione. Michele Partipilo (nella foto a destra), ex presidente dell’ordine dei giornalisti pugliesi e attuale caporedattore centrale della Gazzetta del Mezzogiorno, entra a gamba tesa nell’argomento tirando fuori una soluzione che va in controtendenza: “Separarsi dalla rete, togliere i giornali da internet, stare alla larga dallo spietato cannibalismo che ha già in gran parte divorato i quotidiani, sfuggire così alla pirateria che diffonde illegalmente online i giornali destinati a essere venduti per abbonamento e tramite una rete di distribuzione che nel 2001 contava trentaseimila edicole e ora ne ha più o meno la metà”. Aggiungiamoci anche che l’affermarsi dei giornali on line, soprattutto quelli locali e a gestione dilettantistica, ha abbassato notevolmente la qualità dell’informazione.
La tecnologia dall’inizio degli anni ’80 è stata l’innovazione che ha consentito agli editori di risanare i bilanci aziendali portando l’informatica nelle redazioni, ma la successiva e più potente rivoluzione tecnologica, il web appunto, li ha stroncati. All’inizio gli editori utilizzarono il web come vetrina del giornale cartaceo, un annuncio per rimandare il lettore a un approfondimento tradizionale. E invece ne sono stati travolti, la vendita delle copie digitali ha potuto fare poco contro un tracollo in quanto incide solo per il 14 per cento nel bilancio finale. Numeri e dati che ben poco possono valere nei bilanci. Tutto questo conduce a una amara conclusione: la carta stampata sorregge le edizioni online anziché poterle considerare un nuovo, moderno pilastro dei conti.
Ed ecco che arriva la proposta di Partipilo: “Una rivoluzione in retromarcia dovrebbe servire – secondo il caporedattore centrale della Gazzetta del Mezzogiorno – a riposizionare la carta stampata in un mercato del tutto autonomo da internet, con un deliberato ritorno al passato”. Questo implica “un ripensamento radicale dei giornali”. “Se l’informazione su internet è essenziale, scarna, sintetica e i social spesso propongono news ingannevoli – aggiunge Partipilo – allora chi vuole profondità, reportage, racconti, storie, e ovviamente non intenda rileggere le stesse notizie già cliccate all’infinito sulla Rete il giorno precedente, dovrebbe acquistare un giornale su carta indipendente dal web, non digitalizzato e dunque a prova di pirati, affidando alle edizioni online il compito di essere complementari e non sostitutive delle edizioni stampate. Non solo. Sarebbe opportuno non dare per scontato che un maledetto destino abbia inventato internet per affondare una stampa bellissima e incolpevole”.
Ma la proposta Partipilo, seppur suggestiva, interessante e comunque controcorrente, urta con le dinamiche di un settore abituato da sempre a confrontarsi con il modello di riferimento americano, ritenuto precursore delle tendenze editoriali. Un modello che va nella direzione opposta. Oggi gli editori dei quotidiani italiani sperano che l’integrazione tra carta e web dia finalmente i primi risultati, così come accaduto già negli States. “La società editrice del New York Times – riporta il rapporto sull’industria dei quotidiani in Italia dell’Osservatorio Carlo Lombardi – è tornata a far crescere il fatturato e a macinare utili proprio grazie al digitale” e “i ricavi da abbonamenti digitali sono cresciuti nel solo 2017 del 46 per cento, raggiungendo i 340 milioni di dollari”.

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