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Roma, svolta ecologica: ecco le bici elettriche

di | 2019-11-29T18:02:54+01:00 1-12-2019 6:05|Attualità, Sezione 2|1 Comment

ROMA – La Capitale ci riprova. Grazie alla partnership con Uber Jump, leader mondiale nei servizi di car sharing, circa un mese fa è stata lanciata una nuova stimolante proposta nel mondo del bike-sharing offrendo così ai cittadini una nuova concezione per gli spostamenti urbani, cercando di renderli più semplici e meno inquinanti. Ed i numeri a distanza di un mese dal lancio gli danno ragione. In soli 30 giorni di attività di bike-sharing sono state effettuate oltre 100.000 corse da parte di circa 30.000 utenti tra turisti, cittadini e studenti.

Dopo l’esperienza non certo esaltante del primo servizio di bike-sharing ad opera di O-Bike e Goobe, due società che hanno ritirato le proprie bici dalla Capitale per colpa dei numerosi atti di vandalismo, Roma rilancia la propria idea per muoversi facilmente in città decongestionando il traffico e senza inquinare grazie alla partnership con Uber Jump che l’ha scelta come prima città italiana per i propri servizi. Sono state subito messe a disposizione le prime 700 nuove e-bike con pedalata assistita per arrivare ad oggi a ben 2.800 unità coprendo in maniera capillare, una superficie di circa 57 km quadrati, estendendo l’area di utilizzo oltre che nel centro storico anche nei quartieri EUR, Coppedè, Monteverde Nuovo e Fleming.

Ma di che cosa si tratta esattamente? Innanzitutto va detto che a differenza dei tradizionali modi di noleggio o condivisione con base fissa, le bici elettriche di Uber Jump si possono prenotare tramite l’App Uber, disponibile per Android e IoS, e ritirare in qualsiasi punto della zona di servizio indicata nella mappa (disponibile anche nell’App) che attualmente corrisponde più o meno all’intero centro storico della città. Una volta terminato l’utilizzo, le bici possono essere lasciate in un qualsiasi punto all’interno della mappa purché vengano fissate, utilizzando l’apposito lucchetto con cavo integrato e retrattile in dotazione alle bici, in modo da non intralciare la circolazione di veicoli e pedoni. Le nuove e-bike dispongono del sistema GPS e grazie all’App di Uber, che gestisce tutto il sistema, sarà possibile verificare quante Bike Jump in quel preciso istante siano presenti e disponibili vicino alla propria posizione per essere prenotate ed immediatamente utilizzabili.

A quel punto sarà sufficiente la scansione del QR code per sbloccare la bicicletta, salire in sella e pedalare agilmente per spostarsi agevolmente e senza fatica nei luoghi desiderati, aiutati dalla pedalata assistita che progressivamente può far raggiungere la velocità di 25 km orari. Ulteriore e importante funzionalità del servizio è la copertura assicurativa che Uber mette a disposizione per eventuali danni che si potrebbero causare a terzi e alle loro proprietà a seguito di un sinistro.

Qualche polemica, ma queste non mancano mai, l’ha sollevata il costo non proprio economico del servizio che prevede un addebito di 0,50 centesimi al momento dello sblocco della bici e successivamente 0,20 per ogni minuto di utilizzo. Particolare attenzione va fatta anche per quelle “aree vietate”, indicate chiaramente in rosso nell’App, nelle quali non è consentito parcheggiare. In questi casi l’App invierà immediatamente una notifica con la quale suggerirà di spostare la bici verso le zone consentite per il parcheggio facendo così evitare un ulteriore addebito di  25 euro.

Nonostante i temporali autunnali di queste settimane non invogliassero all’utilizzo delle bici, il successo dell’iniziativa è stato comunque notevole al punto che Helbiz, società concorrente di Uber Jump, ha annunciato l’avvio a Roma di un nuovo servizio di Bike-sharing estremamente competitivo, con le prime 100 bici a pedalata assistita chiamate Greta (Thunberg) per onorare la  ragazzina svedese che sta smuovendo le coscienze dei popoli nella lotta per la salvaguardia la Terra.  L’obiettivo anche in questo caso è di arrivare quanto prima alle 2.500 unità con costi assolutamente inferiori rispetto a Uber. Si va dai 25 centesimi per lo sblocco del lucchetto, contro i 50 di Jump, e 7 centesimi per ogni minuto di utilizzo. L’impegno di Helbiz per Roma prevede anche l’assunzione lavorativa di venti persone, in questa prima fase, con lo scopo di formare un team in grado di monitorare e sviluppare l’attività logistica e operativa dei propri mezzi a due ruote.

Tutto questo per Roma ha l’aria di un cambiamento quasi epocale, in una città spocchiosa e non abituata nella propria cultura all’utilizzo di bici per gli spostamenti giornalieri come invece avviene in tante città europee o del nord Italia. Però può essere motivo di svolta e, perché n,o anche di benessere dei cittadini purché messi in condizione di utilizzare al meglio ed in sicurezza tali mezzi di locomozione. C’è ancora tanto, tantissimo lavoro da fare per adeguare la città a questo cambiamento, un elenco interminabile di cose da realizzare: strade ciclabili, segnaletica, rastrelliere per i parcheggi e tanto altro ancora, ma intanto un primo passo è stato fatto e questo, speriamo, è solo l’inizio.

Paolo Paglialunga

One Comment

  1. Barbara Cappello 1 dicembre 2019 at 13:31 - Reply

    Benissimo, bella iniziativa, bravo Paolo a metterla in evidenza, come sempre dimostri interesse e tempismo per tutte le notizie Valide , da pro pagare alla popolazione.
    Complimenti come sempre
    Barbara

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