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Questo è il futuro che i giovani vogliono

di | 2020-08-07T19:42:35+02:00 9-8-2020 6:30|Attualità, Sezione 7|0 Commenti

RIETI – Da un sondaggio somministrato a 2000 adolescenti tra i 15 e i 19 anni, è nato un manifesto sul futuro dei giovani post Covid. Dieci punti che vanno dalla richiesta di un maggiore equilibrio tra i tempi vita-scuola-lavoro, alla necessità di garantire a tutti un uguale diritto all’istruzione, ma anche parità ad accedere alle informazioni ed ai servizi, abolendo il digital-divide. Si tratta del “The Future We Want”, redatto dai giovani dell’UNICEF, chiamati Younicef, a seguito del sondaggio scritto da 25 giovani e proposto alla fascia di età tra i 15 ed i 19 anni.

L’agenda proposta riguarda diversi aspetti della vita, dal benessere personale a quello dei rapporti sociali, dall’ambiente alla scuola, dalla percezione di una vita in comunità alla realizzazione del proprio futuro scolastico e lavorativo. Temi chiave per i giovani adulti, dove al centro ci sono l’inclusione sociale per promuovere la parità e politiche green per cercare di costruire un avvenire accessibile e soprattutto sostenibile a lungo termine, per promuovere la salute fisica e mentale, la stabilità economica anche alle classi meno abbienti, partecipazione attiva e comune sostegno al cittadino. Da questo documento è risultato chiaro quale sia la piega che dovrà prendere il futuro per adattarsi alle esigenze delle nuove generazioni che troppo spesso non sono coinvolte nei processi decisionali che li riguardano in prima persona.

Una delle preoccupazioni che hanno caratterizzato il lockdown è stata anche quella rivolta ai giovani ed al loro futuro e sembrava che fosse animata da sentimenti più che positivi, ma, con estremo rammarico, dai risultati emersi, ciò non si evince. Più le persone avanzano e più sembrano tornare indietro su ogni proposito positivo. Ed è anche questo uno dei motivi per cui il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia ha lanciato il sondaggio. Ai giovani intervistati è stato chiesto di rispondere ad alcune domande che riguardano i temi alla base del decalogo, per comprendere, più in generale, “l’impatto che gli ultimi mesi hanno avuto sul proprio benessere e su quello dei loro coetanei e, a partire da queste riflessioni, suggerire proposte concrete per un futuro migliore”.

Dai risultati è emerso che gli adolescenti si sentono “in generale soddisfatti della loro vita, preoccupati per il benessere economico e la salute, positivi sull’ambiente e sulle relazioni sociali”, si legge sul sito, nonostante i risultati appena sufficienti. Per queste ragioni è stato stilato il successivo Manifesto, quasi una sorta di appello in cui “i giovani italiani hanno gridato a gran voce ‘no’ davanti ad un finto cambiamento, la vecchia normalità problematica mascherata da progresso sterile”, spiegano ancora alcuni dei protagonisti. Il Paese deve ripartire dai giovani ed investire su di loro, ascoltandoli e accogliendoli nel sistema come parte integrante di presente e futuro, senza lasciare indietro nessuno. “Questo è il futuro che vogliamo” è il messaggio che grida il Manifesto. Una diffusa voglia di futuro dove freddezza e diffidenza non siano più contemplate.

Stefania Saccone

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