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Prezzi, fate attenzione agli aumenti nascosti

di | 2020-04-05T04:45:44+02:00 5-4-2020 4:47|Attualità, Sezione 8|0 Commenti

FIRENZE – Viene definita shrikflation, neologismo nato dall’unione delle parole inglesi shrinkage (contrazione) e inflation (inflazione). Che significa? In parole povere, se si aumenta il prezzo di un prodotto, il consumatore si rivolgerà alla concorrenza, ma le aziende non sono certo felici di costatare una diminuzione delle vendite dei propri prodotti, quindi, la soluzione individuata è di lasciare invariato il prezzo, diminuendo la quantità venduta. In sostanza, pacchetti con 9 fazzoletti e non più 10, lattine di bibite che da 33 ml passano a 25 ml, tubetti di dentifricio che scendono da 100 ml a 75, rotoli di carta igienica che da 250 strappi si riducono a 230.

Detto così può sembrare veramente poco, ma questo “trucco” moltiplicato per milioni di consumatori permette alle imprese di aumentare, indirettamente, i prezzi convincendo  i cittadini che i prezzi sono rimasti inalterati, senza alcun aumento. Lo stesso è accaduto per le compagnie telefoniche che, fino a poco tempo fa, rinnovavano le soglie mensili ogni 28 giorni, ottenendo così in un anno 13 mensilità, e non le 12 tradizionali.

Si tratta di un evento che viene monitorato con particolare attenzione dall’Istat  e che già è stato analizzato dall’Ons (Istituto di statistica inglese). Sembra che possa avere un impatto veramente minimo sull’inflazione generale, ma risulta rilevante per alcune classi di prodotti. Secondo l’Istat, infatti, questa pratica si è diffusa in Italia dal gennaio 2012 fino ad agosto 2017, e riguarda maggiormente zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolciumi.

Secondo i rilevatori comunali (che, oltre a controllare il prezzo del prodotto, hanno controllato anche le quantità vendute) su un totale di 604.487 quotazioni rilevate, 1.405 hanno registrato un cambio di quantità: quindi nell’83% degli oltre 700 casi dove il peso è diminuito, è stato constatato un aumento del costo relativo, e solo nel 17% dei casi, la riduzione della quantità è stata protagonista di una riduzione del prezzo.

Se un acquirente comprerà una confezione contenente 10 pacchetti di fazzoletti, ognuno dei quali è composto di 9 pezzi anziché 10, allora avrà in tasca un pacchetto di fazzoletti in meno. E se un rotolo contiene 230 strappi anziché 250, moltiplicando la quantità per 20 rotoli, ecco che il consumatore si porta a casa un rotolo di carta igienica in meno.

Boris Zarcone

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